Facebook è accusato anche di creare dei "profili ombra".


Eccomi qua di nuovo a parlare del famoso "Social Network in Blu", Facebook per il quale non bastavano le polemiche scaturite dai cookie traccianti e le varie inchieste per la privacy e nello specifico della conservazione dei dati anche dopo la rimozione degli account, (delle quali ne avevo parlato in un precedente post). Adesso al Social Network in Blu viene contestato anche l'aver creato "profili ombra" con i dati di utenti mai registrati. Inoltre, mentre Facebook si prepara ad affrontare la suddetta inchiesta aperta dal Garante per la Privacy irlandese, con queste ultime accuse contro il Social Network gli utenti europei si preocupano sempre di più. Per quanto riguarda la questione della privacy, Max Schrems aveva contattato l'Irish Data Protection Commissioner, (IDC), per far luce sulla vicenda. Ed anche in quest'ultimo caso ad aver smosso le acque è stato sempre il sito Europe Versus Facebook, che, inoltre, denunciava già da tempo il caso dei cosiddetti "profili ombra". E dunque con quest'altra accusa, dopo le accuse del Commissario locale per la protezione dei dati personali, la divisione irlandese del Social Network rischia ora fino a 100mila euro di multa. In pratica Facebook sarebbe sotto accusa perché pare utilizzi senza alcuna autorizzazione le informazioni inserite dagli utenti su persone che non fanno parte del Social Network per creare ed archiviare dei profili relativi anche a chi non si è registrato. In questi "profili ombra", infatti, sarebbero contenuti: nomi e cognomi, indirizzi di posta, indirizzi, numeri di telefono, ma anche informazioni sensibili, quali gli orientamenti sessuali, politici e religiosi e sessuali. In molti si chiederanno: "Ma come fa Facebook ad ottenere questi dati?" Beh per esempio, quando Facebook analizza i contatti della posta elettronica o dei sistemi di instant messaging per trovare gli amici dell'utente, secondo l'accusa, conserva in un proprio database anche tutte le informazioni che riesce a racimolare sugli eventuali contatti che non sono iscritti al Social Network. In questo modo, oltre agli indirizzi email otterrebbe numeri di telefono, indirizzi di casa, informazioni sulle attività lavorative e diversi altri dati personali, tutti relativi a persone che forse non sottoporranno mai la propria iscrizione a Facebook, il quale però avrà ugualmente dei dati su di loro. Inoltre in una lettera inviata al Data Protection Commissioner irlandese si può leggere: «Ciò significa che Facebook sta raccogliendo un quantitativo eccessivo di informazioni senza notificare né richiedere il consenso ai titolari dei dati; in molti casi le informazioni possono essere imbarazzanti o intimidatorie per il titolare». Ma secondo Andrew Noyes, il portavoce di Facebook, si tratterebbe di accuse prive di fondamento e le ha respinte sostenendo che siano completamaente false. Ed in seguito Noyes ha spiegato che: "Facebook si limita a memorizzare gli indirizzi di posta elettronica delle persone invitate dai profili già attivi, con il solo scopo di avvisarli dell'eventuale registrazione degli amici invitati". Ed in conclusione ha aggiunto: "Questa pratica è comune fra quasi tutti i servizi che offrono la condivisione di documenti, la creazione di inviti oppure la pianificazione di eventi. Facebook non sta assolutamente effettuando una sorta di profilazione degli utenti che non si sono registrati al Social Network". E dunque a chi dovremmo credere? Per il momento tocca a noi decidere da che parte stare, almeno fino a quando la verità non verrà fuori, (sempre se succederà)...

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