La SIAE ha deciso di tassare le pagine commerciali che pubblicano trailer sui Social Network!


Si è aprerto un altro capitolo della vicenda che ha visto come protagonisti i siti del canale Delos Network, per quanto riguarda la richiesta del pagamento di una licenza da parte della SIAE, (Società Italiana degli Autori ed Editori, cioè un ente pubblico economico preposto alla protezione ed all'esercizio dei diritti d'autore), per la pubblicazione dei trailer cinematografici. Ed in seguito ad alcune precisazioni pubblicate sul sito ufficiale, sono seguite le risposte di Stefania Ercolani, direttore dell'Ufficio Multimedialità della SIAE, durante l'intervista effettuata dal quotidiano Punto Informatico. Praticamente i link si salvano, ma non le pagine dei vari Social Network che sono utilizzate a fini commerciali. Inoltre la suddetta vicenda, dopo alcune precisazioni pubblicate sul sito ufficiale dell'associazione SIAE, si è arricchito di nuovi particolari. Durante la suddetta intervista, Stefania Ercolani è tornata a parlare delle licenze richieste ai siti per la pubblicazione di contenuti multimediali audiovideo contenenti musica protetta dal diritto di autore gestito dall'associazione. E per quanto riguarda i Social Network, anche se la SIAE ha manifestato l'intenzione di monitorarli, ne è risultato, appunto, un distinguo tra pagine commerciali e quelle di utenti privati che hanno un profilo o un sito senza scopo di lucro. In pratica non importa che i video contengono della musica, quello che realmente conta è se questa musica è stata utilizzata in maniera nuova e diversa, cioè come qualsiasi tipo di distribuzione diverso da quello originale. Infatti come ha dichiarato Stefania Ercolani: "La musica è soggetta a logorio, più si utilizza più bisogna corrispondere il dovuto importo agli autori". Per la SIAE, inoltre, i siti che inserisco i trailer, (detti anche video embedded), nelle proprie pagine, generano con essi introiti pubblicitari sufficienti per il pagamento della licenza richiesta senza che ciò comprometta la circolazione del trailer. Oltretutto alla domanda: "Il pagamento di una licenza può compromettere la circolazione dei trailer?"; Stefania Ercolani ha risposto: "E chi dice che bisogna limitarne la circolazione? Al contrario. Qui stiamo parlando di corrispondere un compenso dovuto agli autori delle musiche, come avviene per le altre utilizzazioni delle colonne sonore". Ed ha proseguito precisando: "Non dimentichiamo che l'invito a regolarizzare spedito ai siti di trailer dalla SIAE riguarda siti commerciali, molti dei quali sono in rete da anni e vedono crescere le inserzioni pubblicitarie grazie anche all'attrattività dei trailer e degli spezzoni di film. Molti di loro contengono anche altre musiche". Successivamente alla richiesta di precisazione sulla differenza di trattamento tra link e contenuti embedded, Stefania Ercolani ha consigliato di: "consultare almeno Wikipedia", precisando inoltre: "A proposito dei link in generale, la risposta è molto semplice: il diritto d'autore è 'tecnologicamente neutrale'. Se c'è l'inserimento di contenuti protetti in un sito, qualunque sia la modalità di offerta e la fonte, l'utilizzatore, (non l'utente che ne fruisce, ma quello che lo mette a disposizione degli utenti e quindi trae dal sito stesso un ricavo), deve ottenere l'autorizzazione dei titolari dei diritti". Ed altre precisazioni riguardano anche la pubblicazione di video sul famoso "Social Network in Blu", Facebook. Infatti alle domande dell'intervistatore riguaranti questo argomento, Stefania Ercolani ha replicato: "Le pagine aziendali sono siti commerciali. La SIAE ha il compito di riscuotere i diritti per conto dei suoi iscritti in condizioni di economicità ed efficienza". In seguito c'è stata un'altra precisazione sempre da parte di Stefania Ercolani riguardante le pagine degli utenti normali: "Una cosa è il ragazzino che dialoga con i suoi amici, un'altra cosa è la casa discografica o il music store che apre una pagina su Facebook per avere un rapporto diretto con il suo target". Ed, infine, alla domanda dell'intervistatore riguardante la dichiarazione di Google in merito alla licenza di YouTube, Stefania Ercolani ha precisao che: "La licenza di YouTube copre l'embedding di video in siti non commerciali a condizione che i materiali siano stati correttamente licenziati all'origine. Non possiamo quindi rispondere per Google, che detiene le informazioni sui contenuti grazie al sistema Content ID". In sostanza a parte i contenuti privati non a scopo di lucro, chiunque pubblichi contenuti audiovideo contenenti brani musicali è tenuto ad acquistare una licenza SIAE, nelle modalità e con i prezzi da stabilirsi caso per caso con l'associazione stessa.

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