Dal 20 Febbraio Twitter potrebbe decidere di dare una valutazione ai tweet dei suoi utenti.


A quanto pare Twitter, (l'ormai famoso Social Network dai 140 caratteri), sarebbe in procinto di assegnare un valore ai tweet dei suoi iscritti. In pratica il tutto è nato dalla volontà di Dick Costolo, (attuale amministratore delegato del sito), e dei suoi collaborati di sperimentare nuovi flussi di comunicazione e linguaggio, appunto, attraverso i contenuti pubblicati sul Social Network. Ed il modo migliore per creare storie, sondare opinioni e stati d'animo è quello di approvare i pensieri degli utenti, giudicandoli in base a quello che scrivono. In sostanza con questa modifica, i giudizi con i valori saranno assegnati analizzando i metadati dei tweet pubblici e saranno utilizzati per aiutare gli sviluppatori a gestire meglio le enormi quantità di messaggi pubblicati sulla piattaforma. Ad ogni modo i primi a fare il loro debutto saranno i valori "nessuno", "basso" e "medio", che con molta probabilità dovrebbero essere inseriti all'interno di Twitter a partire dal prossimo 20 Febbraio. O almeno questo è quanto ha fatto sapere una rivelazione arrivata direttamente dallo sviluppatore Arne Roomann-Kurrik, che sul suo blog ha introdotto le nuove API, (acronimo che indica Application Programming Interface), capaci di controllare il valore dei tweet. Al riguardo nel suddetto blog si può leggere: «L'aggiunta di nuovi campi alla struttura delle API permetterà di assegnare un valore ai messaggi pubblicati. Il nuovo parametro lang è in grado di rilevare la lingua di scrittura del tweet traducendo il messaggio in linguaggio macchina che può essere letto dall'algoritmo di Twitter. Questa nuova introduzione permetterà ai chi lavora con i dati di Twitter, come le agenzie analitiche o chi produce servizi di streaming live, di offrire un flusso su un tema specifico che rispetti determinati valori qualitativi, aggregando così utenti e messaggi su certi argomenti». Ed ancora: «Il primo vantaggio sarà quello di tagliare fuori i cosiddetti "spammer", "troll" e utenti poco corretti, che potrebbero utilizzare un trend per lanciare messaggi che non rientrano nell'obiettivo di chi ha promosso il topic. Un esempio può essere un trend sviluppato attorno ad un hashtag che riguarda le elezioni e nello specifico un tema particolarmente sensibile ad un partito politico. Oltre a raccogliere le opinioni delle persone, nel flusso che riguarda il singolo hashtag potrebbero venir fuori post offensivi oppure di propaganda politica, che non rispecchiano quindi la volontà dell'utente che ha diffuso il trend». Tuttavia Arne Roomann-Kurrik ha invitato tutti gli interessati a tenere d'occhio il calendario dei cambiamenti nelle API del Social Network, dove è già possibile leggere quelle presenti dal 20 Febbraio in poi. Inoltre con l'arrivo del giudizio "alto", (che dovrebbe fare il suo debutto solo in una fase successiva), Twitter promette di mettere in risalto i post degli utenti più bravi e di quelli che già godono di un alto numero di followers. Per di più, oltre alla possibilità di leggere commenti e post sempre più qualificati, il vantaggio maggiore di ciò sarà per Twitter stesso, il quale avrà il potere di decidere quali tweet saranno da giudicare "alti" e quali no, sperimentando anche nuovi modi di visualizzazione del flusso. E dunque non è da escludere che gli interessati, sulla falsariga dei Promoted Trends, (il cui costo negli USA è salito fino a ben 200.000 dollari al giorno), possano pagare per farsi attribuire un giudizio alto ai propri tweet in modo da vederli in risalto rispetto a quelli degli altri utenti.

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