Glass Brain, il software per "leggere" la mente con un visore Oculus Rift.


Attualmente non esiste alcun tipo di tecnologia che permette realmente di leggere il pensiero; anche se i neuroscienziati dell'Università della California, San Diego, (nota anche con la sigla UCSD), e dell'Università della California, San Francisco, (conosciuta anche con la sigla UCSF), si dicono convinti di essere sulla strada giusta, grazie alla realizzazione di Glass Brain, vale a dire un software che mostra in tempo reale le reazioni del cervello umano agli stimoli. Certo non si tratta di un potere paranormale, (come, ad esempio, quello del Professor X), ma comunque una tecnologia simile potrebbe avere grandi implicazioni per la realtà virtuale e le comunicazioni digitali. In pratica per raggiungere l'obiettivo prefissato, gli scienziati hanno collaborato insieme a Philip Rosedale, (conosciuto soprattutto per essere il fondatore del mondo virtuale Second Life e di High Fidelity), il quale durante il recente festival South by Southwest, (noto anche con la sigla SXSW), ha mostrato il funzionamento di Glass Brain con l'auto della moglie Yvette Forte Rosedale. In sostanza dopo aver ottenuto un modello 3D del cervello, utilizzando la risonanza magnetica ed il motore grafico Unity 3D, il pubblico presente ha potuto vedere sullo schermo gli impulsi di luce che descrivevaono l'attività cerebrale, registrata dagli elettrodi dell'elettroencefalogramma, (detta anche EEG), posizionati sulla testa della stessa Yvette Forte Rosedale. Ad ogni modo la caratteristica principale della tecnologia in questione è quella che giustifica il nome, (in italiano "cervello di vetro"): indossando un comune visore Oculus Rift, il fondatore di Second Life è riuscito a "viaggiare" nel cervello della moglie, come se il cranio fosse trasparente. Inoltre, quando le ha toccato la testa, ha visto istantaneamente l'attività della corteccia motoria; ciò ha permesso di dimostrare che tra due persone si instaura uno stretto legame, nel momento in cui interagiscono tra loro, (per fare un esempio, i segnali EEG possono mostrare l'attività del cervello di una persona che ascolta la voce del suo interlocutore). Per di più Glass Brain può essere utilizzato per migliorare le espressioni facciali e le reazioni fisiche degli avatar per la realtà virtuale; in questo modo la comunicazione potrebbe sembrare più reale, come se le persone fossero faccia a faccia. Al riguardo Philip Rosedale si è, infine, detto sicuro che osservare la risposta del cervello potrebbe portare ad una maggiore onestà: ad esempio, durante un meeting sarà difficile mentire perché Glass Brain registrerà le reazioni del cervello; cosa impossibile da fare durante una normale telefonata.


Di seguito il modello 3D usato da Glass Brain:

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