Twitter: Circa 23 milioni di utenti sarebbero "non umani".


Di recente i responsabili di Twitter, (l'ormai famoso Social Network dai 140 caratteri), hanno fatto sapere che la loro base di utenti sta crescendo velocemente, (271 milioni di utenti attivi mensili: ovvero il 24% in più rispetto allo scorso anno), tuttavia hanno anche ammesso che una buona fetta di utenti non sarebbe necessariamente collegata ad un essere umano. In pratica si tratterebbe di account legati a sistemi automatizzati, (vale a dire i cosiddetti "bot"), utilizzati per i più disparati fini, tra cui anche quelli legati allo spamming. O almeno questo è quanto è stato dichiarato all'interno di un documento rivolto alla Securities and Exchange Commission, (nota anche con la sigla SEC), nel quale i responsabili di Twitter hanno anche dovuto specificare con precisione la quantità degli utenti "non umani". Infatti, secondo quanto rilasciato, sarebbero circa l'8,5% dei suddetti 271 milioni di utenti attivi; il che significa che gli utenti "bot" sarebbero un numero davvero molto alto: intorno ai 23 milioni. Comunque sia Twitter ha voluto anche sottolineare che non tutti questi utenti sono collegati ad azioni illegittime come, appunto, lo spam: molti account "non umani" sarebbero utilizzati da molti portali per fornire notizie, aggiornamenti o anche supporto ai propri utenti. Ad ogni modo questi 23 milioni di utenti "non umani" rappresentano una potenziale perdita economica per il sito; infatti per chi compra pubblicità all'interno di un Social Network, spam o attività legittime, anche se automatizzate, hanno sempre e comunque il medesimo risultato, ovvero la perdita di visibilità reale considerata l'assenza di un'utenza umana che possa leggere le pubblicità. Per non contare il fatto che questo problema potrebbe rischiare di allontanare nuovi potenziali inserzionisti. Comunque all'interno del report consegnato alla SEC, i responsabili di Twitter hanno anche fatto un accenno su come gli utenti accedono al loro Social Network: il 14% degli utenti accedono al sito utilizzando strumenti diversi dal client ufficiale web o mobile. Nello specifico il 3%, (pari a circa 8 milioni di utenti), accede tramite applicazioni come TweetDeck o Twitter for Mac; mentre, infine, il rimanente 11% utilizza applicazioni che non sono di proprietà di Twitter ma che comunque sfruttano le API del Social Network dai 140 caratteri.

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