Dimostrato che il trapianto di cellule staminali embrionali potrebbe far tornare la vista.


A quanto pare le cellule staminali embrionali, (spesso dette cellule hESC), sarebbe efficaci nel ridare la vista; o almeno questo è quanto ha promesso una recente nuova ricerca, pubblicata su The Lancet e condotta da Robert Lanza, (direttore dell'Advanced Cell Technology), durante la quale è stato dimostrato per la prima volta che il trapianto, appunto, di cellule staminali embrionali umane risulta essere sicuro e può dare buoni risultati a lungo temine contro le diverse malattie della vista. In pratica in questo studio i ricercatori hanno usato questo tipo di cellule staminali per riparare la retina malata di alcuni pazienti la cui vista era gravemente compromessa. Per la precisione nella ricerca, che ha coinvolto 18 pazienti, ( tra cui giovani affetti da distrofia retinica di Stargardt ed anziani che presentavano delle forme di degenerazione maculare), più della metà dei pazienti ha riacquistato la vista, seppur in modo parziale; ma soprattutto tutti pazienti non hanno mostrato nessun effetto collaterale nei 36 mesi di osservazione. Al riguardo lo stesso Robert Lanza ha spiegato: "Le staminali embrionali hanno il potenziale di diventare qualsiasi tipo di cellula del corpo, ma il loro trapianto è spesso complicato da problemi, tra cui il rischio di formazione di tumori o di rigetto. Se usate nell'occhio però si sono rivelate efficaci, e questo organo potrebbe in futuro beneficiare di questo trattamento". Ad ogni modo per entrare un po' più nel dettaglio, durante questo trattamento i ricercatori hanno trasformato le staminali dell'embrione in cellule retiniche per poi iniettarle in differenti dosi, (da 50.000, 100.000 e 150.000), in un solo occhio, (ovvero quello più gravemente malato), di ciascun paziente. Il risultato, come già anticipato, è stato che le cellule sono state ben tollerate fino a 36 mesi dopo il trapianto senza alcun tipo di problema di sicurezza, (come, ad esempio, l'iperproliferazione o il rigetto). In tal proposito Steven Schwartz, del Jules Stein Eye Institute di Los Angeles, nonché coautore dello studio, ha dichiarato: "I nostri risultati suggeriscono che le staminali embrionali rappresentino un trattamento sicuro e promettente per arrestare la perdita della vista in pazienti con malattie degenerative e segnano un entusiasmante passo in avanti verso l'utilizzo delle staminali embrionali come fonte di cellule per il trattamento di diverse patologie che richiedono la riparazione o la sostutuzione dei tessuti dell'organismo". Difatti le cosiddette cellule hESC sono state scoperte nell'ormai lontano 1998 e da allora il loro uso sperimentale come terapie contro le patologie umane ha sempre suscitato molti dibatti tra favorevoli e contrari per motivi bioetici. Al riguardo gli autori dello studio hanno, infine, concluso affermando: "Ora abbiamo il "follow-up" dei pazienti trattati che si estende per più di 3 anni e che mostra sia la sicurezza che l'efficacia delle hESC. Ma molto lavoro rimane da fare prima che le cellule embrionali umane e le staminali pluripotenti indotte possano essere usate nella pratica clinica".

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