Twitter collabora con WAM! per fermare le molestie alle donne ed i tweet sessisti e violenti.


A quanto pare Twitter, (l'ormai famoso Social Network dai 140 caratteri), ha deciso di continuare la sua battaglia contro le molestie ed i contenuti inappropriati, concentrandosi in particolare sulle minacce sessiste e le molestie alle donne che avvengono al suo interno. Infatti in questi giorni il sito ha iniziato una collaborazione con WAM!, (acronimo di Women, Action & the Media; vale a dire l'associazione no profit americana già responsabile di una campagna contro la violenza sulle donne realizzata assieme a Facebook), per ridurre la quantità dei tweet che contengono minacce di violenza, doxxing, (ovvero quella pratica che consiste di pubblicare informazioni personali altrui a scopo intimidatorio), insulti razzisti, omofobi o sessisti, immagini private pubblicate per vendetta. In pratica sebbene il progetto è ancora in fase di sperimentazione, consiste in un modulo online tramite il quale qualsiasi utente di Twitter, (quindi non solo i diretti interessati), potranno segnalare i tweet incriminati e gli account da cui arrivano le minacce. Al riguardo l'associazione, pur specificando che non potrà intervenire direttamente sui tweet, ha fatto sapere che si prenderà l'incarico di segnalare i casi entro 24 ore al Social Network dai 140 caratteri per ottenere una rapida risoluzione della problematica. Inoltre queste segnalazioni saranno utilizzate per intervenire nel flusso dei messaggi offensivi con prontezza ed efficacia, ma anche per studiare come le minacce che avvengono sul sito si incrociano con i fenomeni di razzismo, omofobia e molestie sessuali. In tal proposito Jaclyn Friedman, Executive Director di WAM!, ha spiegato: "Siamo contenti di collaborare con Twitter per rendere la loro piattaforma più sicura per le donne. Prendere di mira le donne fa scomparire la loro voce dalle conversazioni pubbliche. Siamo felici che Twitter riconosca che il modo migliore per assicurare la libertà di parola di tutti i suoi utenti, sia quello di assicurare che possano parlare liberamente senza essere oggetto di molestie, abusi o minacce". Difatti, secondo uno studio del Pew Research Center, il 25% delle donne americane sono state molestate online ed il 26% di esse hanno subìto stalking online; per di più questa ricerca ha evidenziato che in via generale online le donne sono in quantità sproporzionata le più soggette a forme gravi di abusi. Oltretutto la cronaca recente ha portato alla ribalta il caso di Zelda Williams, (figlia dell'attore Robin, scomparso lo scorso 11 Agosto), che proprio su Twitter ha ricevuto immagini offensive riguardanti la morte del padre ed è stata costretta a cancellare il proprio account per evitare di essere ulteriormente aggredita. Tra l'altro l'argomento delle minacce online è molto caldo negli USA, dove proprio su Twitter è in corso il cosiddetto "Gamergate", ossia un controverso dibattito sulla misoginia e le molestie nel mondo dei videogiochi. In sostanza negli scorsi mesi Anita Sarkeesian, (blogger femminista canadese), Brianna Wu, (sviluppatrice indie di videogiochi), e Zoe Quinn, (anche lei sviluppatrice di videogiochi), sono state vittime di doxxing, minacce di morte estese alle rispettive famiglie ed attacchi misogini da più fronti: molte altre persone del settore che hanno cercato di esprimere la propria opinione al riguardo, (come, per esempio, l'attrice Felicia Day), hanno in breve tempo subìto lo stesso trattamento. Ad ogni modo quella di Twitter e WAM! rappresenta una sfida dura per tutti, se letta non solo nell'ottica delle vittime, ma anche delle persone esposte alla moderazione dei contenuti; senza contare che ci vuole un attimo a creare un nuovo profilo e ricominciare a dar fastidio agli utenti. Comunque sia, come già anticipato, la collaborazione con WAM! avrà sì il suo centro nelle tematiche di genere, ma riguarderà anche le molestie che avranno a che fare con i thread violenti e razzisti. Non a caso uno degli scopi di questo progetto è capire quali tipi di molestie verso le donne vengono perpetrate, dove queste si intersecano con altri tipi di aggressioni, (appunto razziste, transfobiche, ecc...), ed, infine, a quali di queste problematiche Twitter sarà in grado di rispondere.

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