Scoperto che le persone con un alto livello d'istruzione e vuoti di memoria hanno un rischio maggiore di ictus.


A quanto pare le persone con un alto livello d'istruzione e che lamentano vuoti di memoria sono le più esposte ad un rischio maggiore di ictus; o almeno questo è quanto a rivelato di recente uno studio olandese condotto da Arfan Ikram della Università Erasmus di Rotterdam e pubblicato sulla rivista Stroke. In pratica durante tale studio gli esperti hanno tenuto sotto osservazione per 2 anni un campione di oltre 9.000 individui dai 55 anni in su, classificandoli anche in base al loro grado di istruzione: ad ognuno di essi è stato richiesto di compilare un questionario individuale relativo alle proprie esperienze mnemoniche. Ad ogni modo nel corso della suddetta ricerca si sono verificati 1.134 ictus, di cui 663 erano ischemici, 99 emorragici e 372 non ben specificati. Da ciò è emerso che tutti coloro che dichiaravano di avere di tanto in tanto problemi di memoria presentavano un rischio maggiore di andare incontro ad un ictus. Inoltre si è arrivati ad evidenziare un 39% di rischio in più se le persone presentavano un più alto livello d'istruzione. Insomma, si tratta di una scoperta paragonabile all'associazione tra l'insufficienza di memoria soggettiva e la malattia di Alzheimer proprio nelle persone molto istruite. In sostanza, secondo gli autori, ciò è spiegabile con il fatto che in generale il cervello di individui molto istruiti è più protetto, (la cosiddetta "riserva cognitiva"), da problemi cognitivi e di memoria e che quindi, quando si presentano questi problemi, evidentemente si è già verificato qualche danno cerebrale importante. Al riguardo lo stesso Arfan Ikram ha spiegato: "Gli studi hanno dimostrato come l'ictus provochi gravi carenze di memoria. Data la patologia vascolare sottostante, ci siamo posti la domanda inversa: 'denunciare insufficienza mnemonica indica un aumento del rischio di ictus?'". Ed ha poi proseguito dichiarando: "Dato il ruolo dell'istruzione nel rivelare insufficienza mnemonica, abbiamo studiato la stessa associazione, ma in tre gruppi distinti: basso livello di istruzione, (solo primaria), istruzione media, (primaria, più la scuola superiore, la formazione professionale inferiore ed intermedia, o l'istruzione secondaria generale), ed alta formazione, (ossia professionale superiore o universitaria). Abbiamo scoperto che l'associazione con l'ictus era più forte tra le persone con i più alti livelli d'istruzione. In caso di future ricerche, potremmo confermarne l'esito. Quindi vorrei valutare se le persone che si lamentano dei cambiamenti della propria memoria debbano essere considerate obiettivi primari per un'ulteriore valutazione del rischio e della prevenzione di ictus". Comunque sia Arfan Ikram ha, infine, concluso puntualizzando: "I risultati dello studio si applicano in modo uniforme sia per gli uomini che per le donne. Con oltre il 95% dei partecipanti allo studio di origine caucasica ma residenti a Rotterdam: gli studi futuri dovrebbero includere gruppi di provenienza razziale diversa".

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