IL-9, la proteina che rallenta la Sclerosi Multipla.


A quanto pare da una recente ricerca potrebbe arrivare la speranza se non di sconfiggere, almeno di rallentare o bloccare l'evoluzione della Sclerosi Multipla, ovvero la malattia neurologica degenerativa, classificata come "rara" ma che ormai così tanto "rara" non lo è più, visto e considerato che solo in Italia colpisce circa 5.000 persone. In pratica a dare una mano nella suddetta ricerca è stato ancora una volta il sistema immunitario, da tempo noto agli scienziati di tutto il mondo come il principale responsabile dell'insorgere della Sclerosi Multipla, in quanto, anziché difendere l'organismo, si attiva in modo errato andando a colpire le fibre nervose responsabili della comunicazione tra cervello e midollo spinale. Difatti è stato proprio in questo errore biologico, (le cui cause sono tuttora sconosciute), che i ricercatori della Fondazione Santa Lucia sono riusciti a dimostrare il ruolo importante di una determinata proteina: si chiama IL-9, (scientificamente conosciuta anche con il nome Interleukin 9), viene prodotta da una particolare categoria di cellule del sistema immunitario, (ovvero i linfociti Th9), e, secondo la recente ricerca, agisce direttamente sulle cellule che favoriscono l'infiammazione caratteristica della Sclerosi Multipla. Al riguardo la dottoressa Elisabetta Volpe, principale responsabile dello studio, ha spiegato: "Abbiamo analizzato la presenza di IL-9 nel liquido cerebrospinale di 107 pazienti e seguendone il decorso clinico per 4 anni abbiamo potuto rilevare e dimostrare che più n'è presente, più lento è il decorso della malattia e più efficace risulta l'utilizzo di farmaci di prima linea". Tra l'altro lo studio in questione, (pubblicato sulla rivista Clinical Science, realizzato in collaborazione con il Policlinico Universitario Tor Vergata, l'Ospedale San Camillo di Roma e l'Ospedale San Raffaele di Milano, avvalendosi anche del contributo della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla e che rientra nei programmi di finanziamento per "Giovani Ricercatori" del Ministero della Salute), ha permesso anche di osservare che i linfociti Th9, attraverso la produzione della proteina IL-9, riescono a frenare ed inibire contemporaneamente l'attivazione di altri linfociti, (ossia i Th17), i quali invece sono in grado di generare la forte infiammazione associata alla patologia. In tal proposito la dottoressa Maria Grazia Grasso, responsabile del Centro Sclerosi Multipla della Fondazione Santa Lucia, ha, infine, affermato: "Dai risultati di questo studio ci aspettiamo importanti sviluppi nella diagnosi e cura della malattia. Il dosaggio della IL-9 nel liquido cerebrospinale al momento della diagnosi ci permetterà di prevedere la responsività dei pazienti ai farmaci di prima linea, mentre futuri farmaci in grado di potenziare la risposta "buona" della IL-9 potrebbero aumentare l'efficacia di quelli attuali".

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