Fukushima e lo strano caso delle margherite "mutanti".


Sembrano il frutto di un fotoritocco, eppure a quanto pare le strane immagini che in questi giorni stanno già facendo il giro del mondo sono autentiche e mostrano delle margherite aventi forme e fioriture che non si erano mai viste prima d'ora. In pratica si tratta di margherite trovate a 173 chilometri da Fukushima, per la precisione nella città di Nasushiobara, non lontano dalla centrale nucleare che, dopo essere stata colpita dallo tsunami del 2011, ha disseminato radiazioni un po' ovunque intorno a quell'area. Motivo per il quale in molti credono che la strana forma dei fiori fotografati potrebbe essere dettata proprio dalle radiazioni che in quella zona raggiungono i 0,5 μSv/h ad un metro da terra, (un livello che può spaventare, ma che è appena al di sopra della norma e considerato sicuro per "insediamenti a medio e lungo raggio"), tanto da ribbattezzarli: margherite "mutanti" o "radioattive". Tuttavia naturalmente non tutti sono convinti dell'autenticità delle fotografie, in quanto le "margherite mutanti" appaiono diverse da quelle che si è abituati a vedere nei prati: molto più grandi e presentano una forma per nulla simmetrica. Inoltre, nonostante anche diversi scienziati non escludono l'ipotesi che questi fiori siano il risultato delle radiazioni emesse della centrale nucleare di Fukushima, (facendo sapere che: "Potrebbe trattarsi di uno squilibrio ormonale"), secondo alcuni esperti, vivere nella zona non sarebbe pericoloso, né per le piante né per gli uomini, e la strana forma delle margherite potrebbe essere stata determinata da un particolare fenomeno botanico: la "fasciazione", la quale modifica la fioritura delle piante ed anche se risulta legato a fattori esterni, (come parassiti o virus), non è necessariamente connesso alle emissioni di elementi chimici radioattivi. Al riguardo Guy Barter della Royal Horticultural Society, ha spiegato: "È probabile che si tratti di mutazioni del tutto casuali, ma è impossibile affermare con certezza che non vi sia alcun collegamento con le radiazioni. Per ottenere una certezza scientifica, occorrerebbe procedere con metodo, esaminando l'incidenza di tali mutazioni in termini di numerici sulla zona interessata. Rilievi e ricercche che richiederebbero diversi anni per essere completate". Mentre, secondo Jeffrey J. Doyle, professore di biologia vegetale della Cornell University, quella che si vede nelle foto è una mutazione molto comune, che si può osservare un po' ovunque, anche in zone non esposte a radioattività. Tuttavia anche lo studioso non ha escluso il coinvolgimento delle radiazioni, dichiarando: "In luoghi come questo, dove gli agenti mutageni sono presenti in soglie superiori alla media, non mi sorprenderebbe scoprire mutazioni di qualsiasi genere. Questo vale per i siti radioattivi ma anche per le discariche di rifiuti tossici". Comunque sia, secondo molti, non basta trovare qualche fiore "strano" per poter dare la colpa alle radiazioni; le cose sarebbero del tutto diverse se invece si trovassero interi campi composti da fiori "mutanti" di questo tipo e che si estendono su decine di chilometri. Difatti, secondo Edwin Lyman, ricercatore della Union of Concerned Scientist, stando così le cose non ci sarebbe nessun rischio ed anche con livelli di radiazioni dieci volte più alti sarebbe improbabile vedere mutazioni significative. Insomma, per il momento il dilemma resta ed anche se sarebbe necessario non abbassare la guardia, bisognerebbe farlo senza creare allarmismi ingiustificati: gli studi sulle zone vicine a Fukushima stanno continuando ed è molto probabile che prima o poi, (speriamo non sia troppo tardi però), arriverà, infine, una spiegazione chiara in merito alla vicenda. 

Di seguito alcune immagini delle margherite "mutanti:
 http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2015/07/23/08/2AC4F2CD00000578-3171748-image-a-6_1437635891503.jpg
 http://m.snopes.com/wp-content/uploads/2015/07/mutant-daisies.jpg
 http://i1.wp.com/media.boingboing.net/wp-content/uploads/2015/07/CIA-F6tUsAAk4Th.jpg?resize=599%2C448

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