Scoperta una stella di neutroni nella Galassia di Andromeda.


In questi giorni il telescopio spaziale ESA XMM-Newton ha individuato per la prima volta una stella di neutroni, (ossia il prodotto di una supernova che esplode per poi collassare su sé stessa, dotato di una massa approssimativamente una volta e mezzo quella del Sole, sebbene il suo raggio sia di solo qualche decina di chilometri), rotante nella Galassia di Andromeda, situata nelle vicinanze della Via Lattea, e che i ricercatori hanno chiamato 3X J0043. In pratica si tratta di un genere di stelle che generalmente acquistano una rotazione estremamente veloce emettendo verso la Terra segnali intermittenti, da cui la definizione di pulsar. Tra l'altro Andromeda, (conosciuta anche come M-31), è da decenni oggetto di attenzioni della comunità scientifica che ne ha studiato le caratteristiche grazie ai telescopi che coprono l'intero spettro elettromagnetico, per di più la sua vicinanza e similarità di struttura con la Via Lattea, la rendono un importante laboratorio di ricerca. Ad ogni modo per arrivare alla suddetta scoperta, (pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society), gli astronomi hanno controllato in modo sistematico gli archivi dei dati collezionati del telescopio in questione portando alla luce il segnale inusuale proveniente dalla stella di neutroni che ha un periodo di 1,2 secondi e sembra nutrirsi della vicina stella che orbita ogni 1,3 giorni. Al riguardo Gianluca Israel, dell'INAF Osservatorio Astronomico di Roma, uno degli autori dell'articolo che ha descritto la scoperta, ha spiegato: "Ci aspettavamo di individuare segnali periodici tra gli oggetti che emettono raggi X più brillanti della galassia, come è accaduto in passato negli anni 60 e 70 nella Via Lattea, abbiamo studiato gli archivi dati del periodo che va dal 2000 al 2013, ma è stato solo nel 2015 che siamo riusciti a scovare questo oggetto, situato nella spirale più esterna della galassia solo 2 volte su un totale di 35 misurazioni". Mentre Paolo Esposito, dell'Istituto di Astrofisica Spaziale dell'Inaf, (noto anche con la sigla Inaf-Iasf), ed altro autore dello studio in questione, ha dichiarato: "Sapevamo che in Andromeda dovessero esserci stelle di neutroni ma non se ne avevano finora certezze. Tipicamente le osservazioni si fanno per cercare un singolo oggetto di interesse ma nel farlo si osservano anche altri oggetti che si trovano nelle "vicinanze". Per mancanza di tempo o conoscenze gli altri dati non vengono analizzati ma magari sono più interessanti dell'oggetto studiato. Comunque questa è solo la punta dell'iceberg stanno arrivando altre scoperte interessanti". Comunque sia per il momento la natura del segnale rimane ancora ignota, anche se i dati ricavati implicano che si tratta di un fenomeno peculiare che continuerà, infine, ad essere oggetto di interesse per gli studi sull'evoluzione delle galassie.

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