Scoperto che il cioccolato fondente aiuta anche a dormire.


A quanto pare una tavoletta di cioccolato fondente potrebbe aiutare gli insonni a ricominciare a riposare; o almeno questo è quanto ha fatto sapere un recente studio pubblicato su Nature da un team di ricercatori dell'Università di Edimburgo e dell'Università di Cambridge, secondo il quale, ad assicurare l'effetto positivo sul sonno sarebbe il magnesio di cui il cioccolato fondente è ricco. In pratica secondo quanto rilevato dai ricercatori, il minerale in questione, (contenuto in buone quantità anche nello yogurt, nel pesce, nelle banane e nella frutta secca), svolgerebbe un'azione benefica sull'orologio biologico, regolando il ciclo sonno-veglia dell'individuo. Al riguardo John O'Neill, coautore dello studio, ha spiegato: "Anche se la rilevanza clinica del magnesio nei diversi tessuti sta cominciando sempre più ad attirare l'attenzione, il modo in cui regola l'orologio interno del nostro corpo ed il metabolismo non è stato considerato finora. La nuova scoperta potrebbe portare a tutta una serie di benefici che abbracciano diversi ambiti: dalla salute umana alla produttività agricola". Tuttavia il cioccolato, (soprattutto quello fondente), sembra celare una fonte inesauribile di effetti positivi per l'organismo: un'altra recente ricerca condotta dagli studiosi del Top Institute Food and Nutrition e della Wageningen University ha confermato che il cioccolato fondente è un vero toccasana per il sistema cardiovascolare. Difatti, secondo questo studio, (pubblicato su FASEB Journal), il cacao avrebbe come effetto il ripristino della flessibilità delle arterie ed aiuterebbe i globuli bianchi a non aderire alle pareti dei vasi sanguigni: due eventi collegati all'insorgenza dell'arteriosclerosi, noto fattore di rischio dei problemi cardiovascolari. In pratica durante questo studio il dottor Diederik Esser ed i suoi colleghi hanno analizzato gli effetti del cioccolato fondente su 44 uomini di mezza età in sovrappeso per due periodi di quattro settimane, i quali dovevano consumare 70 grammi di cioccolato ogni giorno. Inoltre i ricercatori hanno offerto loro due tipi di cioccolato fondente: il primo dei quali arricchito da un alto contenuto di flavonoidi, gli antiossidanti che ostacolano i radicali liberi, ed il secondo normale; anche se in entrambi i tipi il contenuto di cacao era simile. Ad ogni modo prima e dopo i due periodi di assunzione, i ricercatori hanno effettuato dei controlli, constatando che l'aumento della concentrazione di flavonoidi non evidenziava un miglioramento dei livelli. Tuttavia il cioccolato aveva subìto una modificazione del gusto che lo rendeva meno appetibile rispetto a quello normale, che in ogni caso esercitava il suo effetto benefico. In tal proposito gli stessi ricercatori hanno dichiarato: "Questo studio fornisce nuove intuizioni su come il cioccolato influisce sulla salute endoteliale dimostrando che il consumo di cioccolato, oltre a migliorare la funzione vascolare, riduce anche la capacità di adesione dei leucociti nella circolazione". Come se non bastasse un'altra ricerca del prestigioso Karolinska Institutet di Stoccolma, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology e che ha coinvolto 33.000 donne fra i 49 e gli 83 anni seguite per 10 anni, ha sottolineato la capacità del cioccolato fondente di proteggere le donne dal rischio di ictus. Infatti incrociando i dati sul consumo di cioccolato ed i casi di ictus, i ricercatori hanno stabilito che vi era un rapporto di proporzionalità inversa tra consumo di cioccolato ed incidenza della patologia: la chiave starebbe sempre nei celebri flavonoidi. Ma non è tutto: un'altra ricerca che ha coinvolto circa 50.000 persone ha dimostrato che gli appassionati di cioccolato hanno il 22% di probabilità in meno di subire un ictus. In sostanza si tratta di uno studio condotto da un'équipe di ricercatori canadesi dell'Università di Toronto ed è stato illustrato nel dettaglio nell'ambito del convegno annuale dell'Accademia Americana di Neurologia che si è svolto, appunto, in Canada. Per di più un ulteriore studio ha avuto risultati ancora più incoraggianti per gli amanti del cioccolato: su più di 1.000 persone che ne avevano mangiato 50 grammi una volta a settimana, quasi la metà, (ossia il 46%), mostrava una propensione inferiore all'ictus rispetto alle persone a cui il cioccolato non piace. Insomma, come già spiegato, i principali "indiziati" per spiegare questo effetto positivo sull'organismo sono i flavonoidi, potenti antiossidanti naturali. Tuttavia Sarah Sahib, coordinatrice dello studio, si è mostrata prudente, affermando: "È necessaria più ricerca per determinare se il cioccolato abbassi veramente rischio di ictus o se le persone sane siano semplicemente più propense a mangiare cioccolato rispetto alle altre". Oltretutto un altro studio si è concentrato sulle proprietà del cioccolato nella prevenzione delle malattie cardiovascolari in genere: secondo questa ricerca, 6,7 grammi di cioccolato al giorno rappresenterebbero la quantità ideale per garantirsi protezione contro le infiammazioni e le malattie cardiovascolari che ne derivano. In pratica si tratta di un effetto nuovo, dimostrato per la prima volta in uno studio di popolazione dai Laboratori di Ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con l'Istituto dei Tumori di Milano. In sostanza la scoperta, pubblicata sulla rivista specializzata "Journal of Nutrition", viene da uno dei più grandi studi epidemiologici mai condotti in Europa: il Progetto Moli-sani, che ha coinvolto finora oltre 20.000 abitanti del Molise. Ad ogni modo studiando i partecipanti allo studio, i ricercatori hanno puntato la loro attenzione sui complessi meccanismi dell'infiammazione: è noto come uno stato infiammatorio cronico sia un fattore che può metterci a rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare, dall'infarto cardiaco all'ictus cerebrale. Così il controllo dell'infiammazione è entrato prepotentemente sulla scena della prevenzione, ed uno degli indicatori più promettenti, (un "marker"), è la Proteina C-reattiva, individuabile con una semplice analisi del sangue. In poche parole, il team di ricercatori molisani e milanesi ha messo a confronto i valori di questa proteina presenti nel sangue delle persone esaminate con le quantità di cioccolato che queste mangiavano abitualmente. Inoltre su circa 11.000 soggetti, ne sono stati identificati 4.849, tutti in buona salute e senza fattori di rischio, (quindi con colesterolo, pressione arteriosa ed altri parametri nella norma): di questi, 1.317 non consumavano alcun tipo di cioccolato, mentre 824 ne consumavano regolarmente, ma solo quello fondente. Al riguardo la dottoressa Romina Di Giuseppe, principale autrice della ricerca, ha spiegato: "Siamo partiti dall'ipotesi che l'elevato contenuto in antiossidanti dei semi di cacao, in particolare flavonoidi ed altri polifenoli, potesse avere un effetto positivo sullo stato infiammatorio. Ed il risultato è stato molto incoraggiante: le persone che mangiano abitualmente cioccolato fondente in quantità moderata risultano avere nel sangue valori di proteina C-reattiva significativamente più bassi. In altri termini il loro stato infiammatorio viene significativamente ridotto. La riduzione media osservata del 17% può apparire piccola, ma è sufficiente a ridurre il rischio predetto di essere colpiti da una malattia cardiovascolare di un terzo nelle donne e di un quarto negli uomini. Un risultato notevole. Tuttavia parliamo di un consumo moderato. Il migliore effetto, infatti, lo si ottiene con una media di 6,7 grammi di cioccolato al giorno, che corrisponde ad un quadratino di cioccolato due o tre volte alla settimana. Al di là di questi quantitativi l'effetto protettivo tende a perdersi". In termini pratici, considerando che la tipica tavoletta di cioccolato è da 100 grammi, lo studio indica che un po' meno di mezza tavoletta di cioccolato fondente consumata nel corso della settimana potrebbe diventare una buona abitudine. Mentre per quanto riguarda il cioccolato al latte, la stessa Romina Di Giuseppe ha dichiarato: "Studi condotti in precedenza hanno dimostrato che il latte interferisce nell'assorbimento dei polifenoli. Ecco perché in questo studio abbiamo considerato solo il cioccolato fondente". Comunque sia chi ama il cioccolato potrebbe apprezzare anche altri cibi salutari, (come un po' di vino, frutta, verdura), oppure fare più attività fisica degli altri. Motivo per il quale l'effetto osservato potrebbe essere dovuto a questi altri elementi, più che al cacao. In tal proposito la stessa ricercatrice ha proseguito dichiarando: "Per evitare questa possibilità abbiamo "aggiustato" per tutti quei fattori. Cioè, abbiamo valutato il peso di ciascuno di loro. Ma l'effetto positivo del cioccolato rimane e questo ci fa pensare che sia reale". Mentre Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia Genetica ed Ambientale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché responsabile del Progetto Moli-sani, ha affermato: "Questa ricerca è il primo risultato scientifico che pubblichiamo sul progetto Moli-sani. Consideriamo questo risultato l'inizio di una serie di dati che potranno darci una visione innovativa di come si possa fare prevenzione nella vita di tutti i giorni, sia verso le malattie cardiovascolari che i tumori". Ed, infine, Giovanni de Gaetano, Direttore dei Laboratori di Ricerca della suddetta università, ha concluso commentando: "Forse dovremo ora rivedere la famosa piramide della dieta mediterranea e togliere il cioccolato fondente dall'insieme dei dolci considerati nocivi per la nostra salute".

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