Realizzato un cerotto per sconfiggere l'allergia alle arachidi.


A quanto pare un team di ricercatori della Icahn School of Medicine at Mount Sinai sta lavorando ad un modo per sconfiggere l'allergia alle arachidi affidandosi ad un semplice cerotto e di recente ha pubblicato i primi dettagli della sperimentazione sul Journal of Allergy and Clinical Immunology. Al riguardo Hugh Sampson, coautore dell'articolo, ha spiegato: "Il trattamento, chiamato EPIT da immunoterapia epicutanea, è risultato sicuro e ben tollerato nell'arco di un follow-up annuale". Mentre Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, (noto anche con la sigla NIAID), ha commentato: "Per evitare potenziali reazioni allergiche pericolose per la vita, le persone con allergia alle arachidi devono essere sempre attente a ciò che mangiano ed agli ambienti in cui entrano, cosa che a lungo andare può essere stressante". In pratica entrando un po' più nel dettaglio il cerotto in questione riesce ad indurre una tolleranza immunitaria per le arachidi sufficiente a proteggere da un'ingestione o dall'esposizione accidentale: la sua efficacia è stata sperimentata su 74 volontari allergici alle arachidi con età compresa fra 4 e 25 anni, ad alcuni dei quali è stato somministrato un cerotto a base di placebo, ad altri quello a base di proteine di arachidi. Ad ogni modo trascorso un anno di terapia, i ricercatori hanno verificato che il 47% dei pazienti trattati con il cerotto "anti-allergico" erano in grado di consumare una quantità di proteine di arachidi 10 volte superiore all'inizio dello studio rispetto al 12% dei soggetti trattati con placebo. In tal proposito lo stesso Hugh Sampson ha dichiarato: "I maggiori benefici del trattamento sono stati osservati nei bambini tra 4 ed 11 anni. Questi risultati aprono la strada ad ulteriori studi sull'immunoterapia epicutanea come un nuovo approccio per il trattamento dell'allergia alle arachidi". Tra l'altro altre 2 recenti ricerche, entrambe pubblicate sul New England Journal of Medicine, si sono occupate dell'argomento: nella prima, diretta dall'allergologo George Du Toit del Guy's and St Thomas' NHS Foundation Trust, due gruppi di bambini affetti da eczema grave o allergia all'uovo sono stati randomizzati a consumare o meno arachidi prima degli 11 mesi di età; così facendo i ricercatori hanno scoperto che a 5 anni i bambini che avevano mangiato le noccioline mostravano un rischio ridotto di allergia all'alimento. Al riguardo gli autori dello studio hanno spiegato: "Durante il follow-up abbiamo chiesto a circa 550 bambini ad alto rischio di allergie nei quali erano state introdotte le arachidi nel primo anno di vita di evitarne l'assunzione per ulteriori 12 mesi"; mentre lo stesso George Du Toit ha concluso affermando: "Anche se non sappiamo quanto tempo ci vuole per sviluppare tolleranza, dovremmo incoraggiare il consumo di arachidi nei bambini ad alto rischio per almeno 4 anni a partire dagli 11 mesi di età". Comunque sia durante il secondo studio, firmato da Michael Perkin della St. George's, University of London, il campione era composto da 1.300 neonati allattati al seno, randomizzati all'introduzione di cibi allergenici a 3 e a 6 mesi di età. In questo modo gli scienziati hanno scoperto che la prevalenza di allergie alimentari era più bassa nei bambini che avevano ricevuto precocemente gli alimenti allergenici rispetto agli altri. In tal proposito Gary Wong della Chinese University of Hong Kong ha, infine, commentato: "È necessario rispondere a molte domande prima che l'introduzione precoce degli alimenti allergenici diventi una strategia efficace a livello di popolazione. Nel frattempo, sembra che il consumo precoce piuttosto che ritardato di alimenti a rischio sia efficace nella prevenzione primaria delle allergie alimentari".

Di seguito alcune immagini del suddetto cerotto:
http://www.lerevenu.com/sites/site/files/styles/img_lg/public/field/image/patchviaskin_2.jpg?itok=iE0vKz8y
http://viralportal.net/wp-content/uploads/2015/12/article-2185409-1470EA38000005DC-954_468x212.jpg
http://www.tumavu.fr/wp-content/uploads/2015/09/dbv-technologies.jpg

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