Rivelato perché identiche mutazioni genetiche possono causare diversi tipi di cancro.


Il mese scorso alcuni ricercatori dell'Università Tecnica di Monaco, (in collaborazione con il Beatson Institute, l'University Hospital Heidelberg, la Ludwig-Maximilians-Universität München, il Wellcome Trust Sanger Institute e l'Università di Glasgow), hanno pubblicato uno studio sulla rivista Cancer Discovery, tramite il quale sono risuciti a scoprire perché le alterazioni di alcuni geni causano il cancro solo in organi specifici, dimostrando che le cellule provenienti da diversi organi sono differentemente suscettibili ad attivare mutazioni nei driver del cancro. In pratica gli scienziati hanno osservato che la medesima mutazione nelle cellule precursori del pancreas o del dotto biliare può portare a risultati fondamentalmente diversi, e per la prima volta hanno constatato che le interazioni genetiche specifiche del tessuto sono responsabili della suscettibilità differenziale dell'epitelio biliare e pancreatico verso la trasformazione da parte degli oncogeni. In sostanza si tratta di risultati che in futuro potrebbero aprire le porte ad un processo decisionale terapeutico più preciso: negli ultimi decenni, infatti, non ci sono stati grandi miglioramenti nel trattamento del cancro del pancreas e delle vie biliari e ad oggi non è disponibile nessuna terapia mirata efficace. Al riguardo Dieter Saur, uno dei principali autori della suddetta ricerca, ha affermato: "La situazione per i pazienti con cancro del pancreas e delle vie biliari extraepatiche è ancora molto deprimente con solo circa il 10% dei pazienti che sopravvivono 5 anni. Per scoprire nuove strategie terapeutiche che migliorino la prognosi di questi pazienti, è essenziale comprendere le reti genetiche fondamentali e le interazioni che guidano questi tumori in modo tessuto-specifico. Questo permetterà in futuro interventi molecolari molto precisi". In concreto nel corso del loro nuovo lavoro gli studiosi hanno esaminato lo sviluppo del cancro delle vie biliari e del pancreas in un gruppo di topi da laboratorio nei quali erano stati sostituiti i normali oncogeni PIK3CA e KRAS con una versione contenente una mutazione identica a quella dei tumori umani, ed hanno visto che l'espressione di questi oncogeni nelle cellule precursori comuni del dotto biliare extraepatico e del pancreas portavano, appunto, a risultati molto diversi: i roditori con il gene PI3K mutato sviluppavano soprattutto il cancro delle vie biliari; mentre quelli in cui la mutazione si trovava nel gene KRAS sviluppavano esclusivamente il cancro del pancreas. Insomma, si è trattato di un qualcosa di inaspettato poiché entrambi i geni risultano essere mutati nei sopracitati i tipi di cancro umano: analisi successive hanno scoperto i processi genetici fondamentali alla base della sensibilità differenziale dei diversi tipi di tessuto verso la trasformazione oncogena. In merito a ciò Chiara Falcomatà, altra principale responsabile delle analisi, ha spiegato: "I nostri risultati sono un passo importante verso la soluzione di uno dei più grandi misteri dell'oncologia: Perché le alterazioni di certi geni causano il cancro solo in organi specifici?. I nostri studi sui topi hanno rivelato come i geni cooperano per causare il cancro in diversi organi. Abbiamo identificato gli attori principali, l'ordine in cui si verificano durante la progressione del tumore, ed i processi molecolari che trasformano le cellule normali in tumori minacciosi. Tali processi sono potenziali obiettivi per nuovi trattamenti". Ad ogni modo nel corso degli esperimenti sul modello murino i ricercatori hanno rilevato anche un processo graduale di alterazioni genetiche, che guidano lo sviluppo di questi tipi di cancro: dai loro dati è, infatti, emerso che alcuni eventi genetici cooperanti sono capaci di iperattivare la via di segnalazione del PI3K, rendendoli cancerosi; invece altri interrompono le proteine regolatrici, inattivando la loro capacità di sopprimere la progressione del cancro. A tal proposito Günter Schneider, un altro dei principali autori dell'indagine in questione ha ribadito: "Comprendere le interazioni genetiche in diversi tipi di cancro guiderà in futuro un processo decisionale terapeutico più preciso. La nostra capacità di progettare specifiche alterazioni genetiche nei topi ci permette di studiare la funzione dei geni del cancro e di modellare specifici sottotipi di cancro. Tali modelli murini sono anche preziosi per testare i farmaci antitumorali prima di usarli negli studi clinici". Mentre Roland Rad, altro principale responsabile degli esami, ha poi aggiunto: "Quello che abbiamo dimostrato è che la funzione di un oncogene è diversa a seconda del tipo di tessuto e quali altri geni sono alterati. Questi oncogeni hanno bisogno di dirottare la rete di segnalazione intrinseca di un tessuto specifico per consentire lo sviluppo del cancro. È interessante notare che tali reti esistono solo in specifici tipi di tessuto che li rendono suscettibili allo sviluppo del cancro". Comunque sia successivamente lo stesso Dieter Saur ha, infine, concluso sostenendo: "Questi risultati hanno importanti implicazioni per gli interventi terapeutici. Il concetto che più interazioni genetiche tessuto-specifiche guidano la progressione del cancro dimostra che nessun singolo gene può predire la reattività di un cancro ad una particolare terapia. In futuro sarà fondamentale comprendere meccanicamente i determinanti specifici dei tessuti della risposta e della resistenza terapeutica per portare la medicina di precisione ad un livello successivo".

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