APache, la proteina che "insegna" ai neuroni a svilupparsi e comunicare tra loro.


Si chiama APache e si tratta di una proteina che aiuta i neuroni a svilupparsi ed a comunicare fra loro favorendo la formazione di nuove connessioni ed è anche indispensabile per garantire il loro corretto funzionamento una volta stabilite. O almeno questo è quanto ha scoperto di recente un gruppo di ricerca guidato da Fabio Benfenati, (coordinatore del Centro di Neuroscienze e Tecnologie Sinaptiche dell'Istituto Italiano di Tecnologia), Silvia Giovedì, (dell'Università degli Studi di Genova), e Flavia Valtorta, (dell'Università Vita e Salute San Raffaele), i quali hanno pubblicato uno studio sulla rivista Cell Reports, secondo il quale questa proteina potrebbe aprire nuove strade per la cura dell'Alzheimer. Al riguardo la stessa Silvia Giovedì ha spiegato: "La proteina APache è prodotta da un gene che non si conosceva assolutamente e che studi di bio-informatica avevano suggerito che potesse essere coinvolto con la formazione delle sinapsi. Inoltre tale proteina potrebbe essere implicata nei meccanismi di riparazione dei neuroni ed un suo malfunzionamento potrebbe essere alla base di molte malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer. Non a caso abbiamo scoperto che i pazienti affetti da tale patologia sono caratterizzati da livelli anomali di proteina APache". Mentre Fabio Benfenati ha dichiarato: "Abbiamo iniziato pazientemente lo studio ed adesso è chiaro che tale proteina aiuta i neuroni sia a svilupparsi e crescere, sia a sopravvivere una volta diventati adulti ed hanno stabilito una rete di connessioni. Tanto che se la proteina viene "silenziata" i neuroni stanno male e tendono a morire. La proteina APache, finora sconosciuta, sembra quindi giocare un ruolo cruciale nel mantenere il delicato equilibro delicato tra la crescita e la sopravvivenza dei neuroni". Comunque sia per capire l'esatto funzionamento di questa proteina bisognerà effettuare nuovi studi; difatti a tal proposito lo scienziato ha, infine, concluso puntualizzando: "Anche se potrebbe giocare un ruolo importante nei processi neurodegenerativi ancora non conosciamo esattamente il meccanismo con cui funziona questa proteina: lo stiamo studiando. Tuttavia quanto si è già scoperto finora è sufficiente per capire che si tratta di un elemento fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso".

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