Secondo un recente studio, quando era giovane Giove venne colpito frontalmente da un enorme pianeta.
A quanto pare una colossale collisione frontale tra Giove ed un pianeta ancora in formazione nel primo Sistema Solare, circa 4,5 miliardi di anni fa, potrebbe spiegare i sorprendenti dati raccolti dal veicolo spaziale Juno della NASA; o almeno questa è l'ipotesi avanzata da alcuni ricercatori della Rice University e della Sun Yat-sen University in uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature. Al riguardo Andrea Isella, uno dei principali autori, ha affermato: "Il nostro scenario d'impatto frontale può spiegare le sconvolgenti letture gravitazionali precedentemente effettuate da Juno, suggerendo che il nucleo di Giove sia meno denso e più esteso di quanto previsto. Questo è sconcertante. Suggerisce che è successo qualcosa che ha risvegliato il nucleo, ed è qui che entra in gioco il gigantesco impatto". Ed ha poi proseguito spiegando: "Le principali teorie sulla formazione del pianeta suggeriscono che Giove iniziò come un pianeta denso, roccioso o ghiacciato che in seguito raccolse la sua densa atmosfera dal disco primordiale di gas e polvere che diede origine al nostro Sole. Ammetto di essere stato molto scettico quando l'autore principale dello studio, Shang-Fei Liu, ha suggerito per la prima volta l'idea che i dati potrebbero essere spiegati da un impatto gigantesco che ha suscitato il nucleo di Giove, mescolando il contenuto denso del suo nucleo con strati meno densi al di sopra. Mi è sembrato molto improbabile. Come una probabilità su un trilione. Ma Shang-Fei mi ha convinto, con un calcolo a taglio, che non era poi così improbabile". In pratica gli scienziati hanno eseguito migliaia di simulazioni al computer ed hanno scoperto che un Giove in rapida crescita potrebbe aver turbato le orbite dei vicini "embrioni planetari", ossia i protopianeti che si trovavano nelle prime fasi della loro formazione. In merito a ciò Shang-Fei Liu ha dichiarato: "I nostri calcoli includevano stime della probabilità di collisioni in diversi scenari e distribuzione degli angoli di impatto. In tutti i casi abbiamo osservato che c'era almeno il 40% di probabilità che Giove abbia inghiottito un embrione planetario entro i suoi primi milioni di anni. Inoltre, Giove ha prodotto una forte messa a fuoco gravitazionale che ha reso le collisioni frontali più comuni". Mentre lo stesso Andrea Isella ha poi proseguito commentando: "Lo scenario di collisione è diventato ancora più avvincente dopo che Shang-Fei ha lanciato modelli di computer 3D che mostravano come una collisione avrebbe influenzato il nucleo di Giove. Poiché è denso ed arriva con molta energia, il corpo celeste impattato sarebbe come un proiettile che attraversa l'atmosfera e colpisce il nucleo frontalmente. Prima dell'impatto, c'era un nucleo molto denso, circondato dall'atmosfera. L'impatto frontale ha diffuso le cose, diluendo il nucleo". Tra l'altro Shang-Fei Liu ha aggiunto: "Gli impatti ad un angolo simile potrebbero far sì che il pianeta impattante rimanga intrappolato gravitazionalmente ed affondi gradualmente nel nucleo di Giove. Piccoli embrioni planetari tanto grandi quanto la Terra si disintegrerebbero nella densa atmosfera di Giove. L'unico scenario che ha prodotto un profilo di densità del nucleo del genere a quello che Juno ha misurato è un impatto frontale con un embrione planetario circa 10 volte più massiccio della Terra". Ad ogni modo Andrea Isella ha, infine, concluso precisato: "I nostri calcoli suggeriscono che anche se questo impatto si fosse verificato 4,5 miliardi di anni fa, potrebbero volerci ancora molti, molti miliardi di anni perché il materiale pesante si stabilizzi in un nucleo denso nelle circostanze suggerite dall'articolo. Ci sono osservazioni astronomiche di stelle che potrebbero essere spiegate da questo tipo di evento. Questo è ancora un nuovo campo, quindi i risultati sono tutt'altro che solidi, ma poiché alcune persone sono alla ricerca di pianeti attorno a stelle lontane, a volte vedono le emissioni infrarosse che scompaiono dopo pochi anni. Un'idea è che se si sta guardando una stella mentre due pianeti rocciosi si scontrano frontalmente e si frantumano, si potrebbe osservare una nuvola di polvere che assorbe la luce stellare e la riemette. Quindi in un certo senso si vedrebbe un lampo, nel senso che in un primo momento si avrebbe questa nuvola di polvere che emette luce ed il momento dopo la polvere si dissiperebbe e quell'emissione scomparirebbe".
Di seguito la rappresentazione artistica del suddetto impatto:
...ed un video pubblicato dalla Rice University:
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