Questa mattina la Guardia di Finanza di Roma ha messo in atto quella definita come la più vasta operazione antipirateria mai fatta in Italia, che ha visto il sequestro di ben 46 siti che permettevano il download, (anche tramite file torrent), e lo streaming di una grande varietà di serie televisive e film, con l'accusa di aver violato la legge sul copyright e la proprietà intellettuale. In pratica nell'elenco completo, reso pubblico dall'avvocato Fulvio Sarzana, si possono trovare domini piuttosto noti nell'ambiente, (come Piratestreaming.tv, Filmsenzalimiti.net), e tanti altri riferimenti, tra cui: Filmxtutti.org, Eurostreaming.org, Piratestreaming.tv, Filmgratisonline.org, 21bit.org, Filminstreaming.eu, Onestreaming.org, Filmitalia.tv, Casa-Cinema.tv, CineBlog01.net e molti altri ancora. Tutti siti che, secondo le autorità, avevano come scopo il lucro tramite l'utilizzo di inserzioni pubblicitarie particolarmente remunerative grazie al grande pubblico attirato. Ad ogni modo adesso su molti di questi siti viene visualizzata una pagina che avverte l'utente del sequestro operato dalla Guardia di Finanza per violazione all'art. 171-ter comma II lettera a) bis della Legge 22/04/1941 n. 633; mentre su altri domini reindirizzati e gemelli, (considerando che, come noto, filtri di questo tipo sono ostacoli facilmente aggirabili tramite l'utilizzo di OpenDNS o servizi similari). Tuttavia a quanto pare sul quello considerato il più grande sequestro di siti pirata in Italia c'è qualcosa che non quadra: ad esempio, pare che l'azione non sia stata sollecitata dalle associazioni a tutela del diritto d'autore, ma sia frutto di un'operazione della procura stessa. Infatti l'operazione è stata portata avanti dal Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria della Guardia di Finanza che, dopo aver avviato un monitoraggio della Rete, ha denunciato alla Procura della Repubblica di Roma l'utilizzo illegale di materiale coperto da copyright. Di conseguenza è scattato il sequestro dei siti, (per lo più allocati su server esteri), il quale è stato eseguito in collaborazione con il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche su ordine del Giudice per le indagini preliminari, (spesso abbreviato in GIP), Bernadette Nicotra. Ma non è tutto; infatti pare che in questo sequestro siano stati coinvolti anche altri siti, non colpevoli, in quanto si tratterebbe di sottodomini dei siti pirata che non posso non essere chiusi perché non hanno alcuna norma. Quindi il provvedimento in questione è di fatto operativo solo per alcuni domini, anche se con ogni probabilità nei prossimi giorni il numero di quelli oscurati è destinato ad aumentare. Tuttavia, come spesso capita in questi casi, il nucleo operativo della Guardia di Finanza che sta eseguendo le misure sta anche modificando in essere il provvedimento per evitare che queste chiusure finiscano per danneggiare altri servizi, altri contenuti ed altri utenti; il che sarebbe come mettere i sigilli alle porte di un condominio invece che alle porte dei singoli appartamenti posti sotto sequestro, impedendo così anche ai condomini estranei di accedere alla propria abitazione. Ed è stato per questo motivo che alcuni dei domini segnalati attualmente sono tornati accessibili, in attesa di ulteriori approfondimenti oppure perché è stato dato loro il tempo di mettere mano alla selezione del materiale e dei link incriminati ed eliminare quanto richiesto: pena l'oscuramento. Difatti molti portali e domini si sono già attivati, suggerendo ai loro utenti che, dato l'oscuramento dei provider per richiesta della Guardi di Finanza, sarebbe meglio modificare i propri DNS: una tecnica abbastanza semplice, possibile sia tramite browser sia tramite installazione di un apposito software. Comunque sia allo stato attuale l'inchiesta è contro ignoti, dal momento che, come già spiegato, i responsabili dei siti risultano risiedere all'estero, ma gli accertamenti sono destinati ad ulteriori sviluppi alla luce del giro d'affari legato alla pubblicità che ha fatto da sfondo alla visione delle opere cinematografiche. Per di più rispetto ad altre operazioni analoghe il colonnello Marco DeFila ha spiegato: "È in atto un approfondimento per verificare se l'esposizione dei banner pubblicitari, che riguardano primari marchi nazionali ed internazionali, abbia carattere lecito o illecito, all'insaputa ed a danno delle stesse marche, con sistemi diffusi come specchietto per le allodole in modo da attirare utenti sui siti". Oltretutto nel comunicato rilasciato dalla Guardia di Finanza in merito alla suddetta operazione si può leggere: «La pirateria in Italia determina danni economici per svariate centinaia di milioni di euro all'anno, e le conseguenze si riversano anche sul versante occupazionale. Solo nell’ultimo triennio sono stati oltre 22 mila i posti di lavoro persi in vari settori del circuito cinematografico». Mentre, nell'ottica, ormai prossima, del nuovo regolamento AGCOM, che doterà l'authority di poteri inediti su questo campo, l'avvocato Fulvio Sarzana, (che non ha mai nascosto la sua avversione per il modello di inibizione ideato dall'AGCOM), si è, infine, detto convinto che ci sarà meno attenzione ad evitare questo genere di problemi, spiegando: "Dal 1° Aprile, (e non si tratta di un pesce d'aprile), i cittadini italiani si accorgeranno, grazie all'AGCOM, di quali saranno gli effetti dell'inibizione dell'accesso ai siti internet, senza che l'autorità giudiziaria, (o in questo caso l'autorità di polizia), possa coerentemente e diligentemente attivarsi come è accaduto oggi per evitare centinaia di rimozioni errate".
Questa mattina la Guardia di Finanza di Roma ha messo in atto quella definita come la più vasta operazione antipirateria mai fatta in Italia, che ha visto il sequestro di ben 46 siti che permettevano il download, (anche tramite file torrent), e lo streaming di una grande varietà di serie televisive e film, con l'accusa di aver violato la legge sul copyright e la proprietà intellettuale. In pratica nell'elenco completo, reso pubblico dall'avvocato Fulvio Sarzana, si possono trovare domini piuttosto noti nell'ambiente, (come Piratestreaming.tv, Filmsenzalimiti.net), e tanti altri riferimenti, tra cui: Filmxtutti.org, Eurostreaming.org, Piratestreaming.tv, Filmgratisonline.org, 21bit.org, Filminstreaming.eu, Onestreaming.org, Filmitalia.tv, Casa-Cinema.tv, CineBlog01.net e molti altri ancora. Tutti siti che, secondo le autorità, avevano come scopo il lucro tramite l'utilizzo di inserzioni pubblicitarie particolarmente remunerative grazie al grande pubblico attirato. Ad ogni modo adesso su molti di questi siti viene visualizzata una pagina che avverte l'utente del sequestro operato dalla Guardia di Finanza per violazione all'art. 171-ter comma II lettera a) bis della Legge 22/04/1941 n. 633; mentre su altri domini reindirizzati e gemelli, (considerando che, come noto, filtri di questo tipo sono ostacoli facilmente aggirabili tramite l'utilizzo di OpenDNS o servizi similari). Tuttavia a quanto pare sul quello considerato il più grande sequestro di siti pirata in Italia c'è qualcosa che non quadra: ad esempio, pare che l'azione non sia stata sollecitata dalle associazioni a tutela del diritto d'autore, ma sia frutto di un'operazione della procura stessa. Infatti l'operazione è stata portata avanti dal Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria della Guardia di Finanza che, dopo aver avviato un monitoraggio della Rete, ha denunciato alla Procura della Repubblica di Roma l'utilizzo illegale di materiale coperto da copyright. Di conseguenza è scattato il sequestro dei siti, (per lo più allocati su server esteri), il quale è stato eseguito in collaborazione con il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche su ordine del Giudice per le indagini preliminari, (spesso abbreviato in GIP), Bernadette Nicotra. Ma non è tutto; infatti pare che in questo sequestro siano stati coinvolti anche altri siti, non colpevoli, in quanto si tratterebbe di sottodomini dei siti pirata che non posso non essere chiusi perché non hanno alcuna norma. Quindi il provvedimento in questione è di fatto operativo solo per alcuni domini, anche se con ogni probabilità nei prossimi giorni il numero di quelli oscurati è destinato ad aumentare. Tuttavia, come spesso capita in questi casi, il nucleo operativo della Guardia di Finanza che sta eseguendo le misure sta anche modificando in essere il provvedimento per evitare che queste chiusure finiscano per danneggiare altri servizi, altri contenuti ed altri utenti; il che sarebbe come mettere i sigilli alle porte di un condominio invece che alle porte dei singoli appartamenti posti sotto sequestro, impedendo così anche ai condomini estranei di accedere alla propria abitazione. Ed è stato per questo motivo che alcuni dei domini segnalati attualmente sono tornati accessibili, in attesa di ulteriori approfondimenti oppure perché è stato dato loro il tempo di mettere mano alla selezione del materiale e dei link incriminati ed eliminare quanto richiesto: pena l'oscuramento. Difatti molti portali e domini si sono già attivati, suggerendo ai loro utenti che, dato l'oscuramento dei provider per richiesta della Guardi di Finanza, sarebbe meglio modificare i propri DNS: una tecnica abbastanza semplice, possibile sia tramite browser sia tramite installazione di un apposito software. Comunque sia allo stato attuale l'inchiesta è contro ignoti, dal momento che, come già spiegato, i responsabili dei siti risultano risiedere all'estero, ma gli accertamenti sono destinati ad ulteriori sviluppi alla luce del giro d'affari legato alla pubblicità che ha fatto da sfondo alla visione delle opere cinematografiche. Per di più rispetto ad altre operazioni analoghe il colonnello Marco DeFila ha spiegato: "È in atto un approfondimento per verificare se l'esposizione dei banner pubblicitari, che riguardano primari marchi nazionali ed internazionali, abbia carattere lecito o illecito, all'insaputa ed a danno delle stesse marche, con sistemi diffusi come specchietto per le allodole in modo da attirare utenti sui siti". Oltretutto nel comunicato rilasciato dalla Guardia di Finanza in merito alla suddetta operazione si può leggere: «La pirateria in Italia determina danni economici per svariate centinaia di milioni di euro all'anno, e le conseguenze si riversano anche sul versante occupazionale. Solo nell’ultimo triennio sono stati oltre 22 mila i posti di lavoro persi in vari settori del circuito cinematografico». Mentre, nell'ottica, ormai prossima, del nuovo regolamento AGCOM, che doterà l'authority di poteri inediti su questo campo, l'avvocato Fulvio Sarzana, (che non ha mai nascosto la sua avversione per il modello di inibizione ideato dall'AGCOM), si è, infine, detto convinto che ci sarà meno attenzione ad evitare questo genere di problemi, spiegando: "Dal 1° Aprile, (e non si tratta di un pesce d'aprile), i cittadini italiani si accorgeranno, grazie all'AGCOM, di quali saranno gli effetti dell'inibizione dell'accesso ai siti internet, senza che l'autorità giudiziaria, (o in questo caso l'autorità di polizia), possa coerentemente e diligentemente attivarsi come è accaduto oggi per evitare centinaia di rimozioni errate".
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