Dopo aver attaccato, qualche giorno fa, la Banca Dati dell'AIFA, la divisione italiana della popolare legione Anonymous alcune ore fa è tornata all'attacco scagliandosi contro l'EXPO 2015, mettendo fuori uso e defacciando il sito del Padiglione Italia, (il quale adesso sembra essere tornato alla normalità). In pratica pare che gli attacchi siano iniziati già dalla giornata di ieri, quando a poche ore dall'apertura dei cancelli gli hacker hanno messo fuori servizio per un bel po' di tempo il sito per l'acquisto dei biglietti; azione rivendicata su Twitter. Mentre l'attacco odierno è stato rivendicato, come di consueto, sul blog ufficiale di Anonymous Italia, nel quale gli hacker hanno pubblicato un lungo comunicato in cui hanno spiegato le loro motivazioni. Infatti in questo comunicato si può leggere: «Anonymous ritiene che l'Expo di Milano 2015 sia l'espressione disgustosa della coscienza sporca degli oppressori: Stati e grandi industrie. Ci è sufficiente un rapido sguardo agli sponsor dell'iniziativa: Enel, FIAT, Finmeccanica, Samsung etc... per capire come dietro i dolci ed ipocriti discorsi sulla alimentazione, sui diritti e sul rispetto dell'ambiente con i quali politicanti di ogni risma hanno inaugurato l'esposizione si nascondono le mani usurpatrici e luride di sangue dei potenti dell'industria nazionale. L'Enel, lo ricordiamo, è l'industria energetica pubblica che investe i soldi di tutti/e in progetti immondi che distruggono ecosistemi incontaminati ed in alcuni casi mettono a repentaglio la vita di centinaia di migliaia di persone. A tal proposito si pensi al mastodontico progetto idroelettrico HidroAysén in Patagonia, nel quale l'Enel partecipa con una quota di capitale, o alla centrale nucleare di Mochovce in Slovacchia costruita con materiali scadenti, senza rispettare elementari misure di sicurezza nella costruzione dei 2 reattori e senza maestranze esperte. Tutto ciò è stato provato in una nostra precedente operazione che ha fornito documenti riservati la cui autenticità è stata anche confermata da Greenpeace che li ha utilizzati nella sua lotta per la chiusura della centrale nucleare. FIAT, che oggi si chiama FCA, ha represso in modo illegale il diritto all'organizzazione sindacale dei dipendenti cacciando quelli dei sindacati non graditi. Il gruppo FIAT si è anche distinto negli anni per la scarsità di investimenti soprattutto nel settore dell'"auto ecologica" e per la sovvenzione continua ricevuta dallo Stato a spese di tutti. Finmeccanica, già investito da uno scandalo di tangenti e false fatturazioni nel 2013 è in realtà un industria che produce armi per gli Stati, operando così per la diffusione delle guerre. Sottolineiamo come le armi di Finmeccanica siano scadenti sia a causa dell'impreparazione degli ingegneri sia perché i soldi pubblici sono investiti in inutili e probabilmente illegali attività di spionaggio industriale, come mostrato da una nostra precedente operazione. È davvero nauseante dover constatare come Enel, che devasta l'ecosistema incontaminato della Patagonia con le Mega Dighe e mette a repentaglio la vita degli abitanti di Mochovce con una centrale nucleare inaffidabile, si voglia presentare tramite la vetrina dell'Expo come paladino dell'eco-sostenibilità. Altrettanto ributtante è vedere la Fiat che calpesta i diritti dei lavoratori o la guerrafondaia Finmeccanica presentarsi grazie all'Expo come sostenitori di un lavoro equo o del diritto alla pace nei Paesi del terzo mondo». E successivamente gli hacker hanno proseguito scrivendo: «Ricordiamo anche che per realizzare questa esposizione con tutte le strutture correlate è stato sacrificato ben l'1% dello spazio coltivabile nella pianura padana. I frutteti che producevano con metodi biologici sfruttando le coccinelle come predatore naturale dei fitoparassiti sono andati distrutti, sacrificati per fare posto a grandi tracciati autostradali non del tutto realizzati ma che certamente hanno permesso a costruttori e politici corrotti di spartirsi i finanziamenti per la realizzazione delle opere. Naturalmente tutto ciò non ci stupisce se consideriamo come l'Expo 2015 nasca corrotto, come mostra l'inchiesta dell'8 Maggio 2014 che ha portato a 7 arresti, svelando una cupola sia di destra che di sinistra sugli appalti dell'evento. Padroni sostenitori dell'Expo, le vostre chiacchiere buoniste e qualunquiste non possono ingannarci, vediamo ben chiara la vostra natura di guerrafondai, usurpatori degli esseri umani e del pianeta. Alla vostra "parata inaugurale" non poteva mancare il vostro giullare preferito: l'imbonitore Bergoglio. Costui ha parlato del volto dei poveri e di chi lavora e si guadagna onestamente da vivere proponendo in qualche modo un messaggio di equità sociale. Ovviamente nel suo qualunquismo colpevole, Bergoglio ha dimenticato che i poveri che in tutto il mondo muoiono di fame si trovano in quelle condizioni a causa dello sfruttamento che il sistema di produzione capitalistico impone loro. Si pensi, ad esempio, alle migliaia di persone che ogni giorno sopravvivono scavando il terreno a mani nude alla ricerca di coltan in Congo; coltan estremamente richiesto proprio da un'industria come la Samsung che la utilizza per produrre telefoni cellulari e che sponsorizza l'Expo. L'industria informatica potrebbe fare ricerca per sostituire il coltan con altri materiali ma ciò non avviene perché è meno costoso sfruttare e ridurre in miseria le popolazioni africane che estraggono ancora oggi il minerale». Ed ancora: «È quindi necessario rifiutare la retorica qualunquistica e buonista dell'Expo: un'equa distribuzione delle risorse alimentari e delle ricchezze del pianeta non potrà avvenire finché le popolazioni sfruttate, soprattuto quelle africane e dell'America latina non realizzeranno una rivoluzione che spezzi la logica del profitto in nome di quella socialistica. Con tale rivoluzione infatti i Paesi del terzo mondo sfrutterebbero le proprie risorse alimentari e minerali solo per il proprio sostentamento, favorendo da una parte il benessere delle proprie popolazioni e dall'altra lo sviluppo di nuove tecnologie ecosostenibili per la produzione alimentare ed energetica nei "Paesi ricchi" che dovrebbero svilupparle per sopperire alla mancanza di materie prime e prodotti alimentari non più provenienti dal terzo mondo. Una simile rivoluzione socialistica libertaria è ciò che Anonymous propugna unendosi da anni con ogni suo mezzo alla lotta degli oppressi/e e degli emarginati/e di tutto il mondo: dalla popolazione Kayapó che vede la sua esistenza nella foresta amazzonica minacciata da una mega diga, ai lavoratori sfruttati nel traffico di minerali dal Congo che, in migliaia scavano nel fango sotto la minaccia delle armi, agli abitanti della Val Susa e di Niscemi che lottano contro la TAV ed il MUOS, fino alle comunità nere d'America che combattono con la giusta violenza il razzismo omicida del potere bianco». Ed, infine, gli hacker di Anonymous Italia hanno concluso scrivendo: «Insorti ed insorte di Milano: Anonymous si unisce simbolicamente alla vostra protesta ed abbatte il sito della biglietteria online dell'Expo nel tentativo di recare il massimo danno economico a questa rivoltante operazione di "cosmesi intensiva" attuata sulla figura di alcuni tra i più leviatanici parassiti della natura degli esseri umani e della loro coscienza: gli Stati, le grandi industrie Samsung, Finmeccanica, Enel, FIAT, il signor Bergoglio»; e con la promessa che i disservizi contro l'EXPO 2015 continuaranno.
Di seguito il sito del Padiglione Italia, defacciato:
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