Effettuato il primo trapianto di cuore artificiale che può essere controllato attraverso Internet.


Recentemente nell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, (Milano), è stato effettuato un intervento davvero eccezionale. Infatti per la prima volta in Italia è stato trapiantato un cuore artificiale di ultimissima generazione, che è controllabile via Internet. In sostanza questo sistema permette di monitorare in tempo reale ed a distanza le condizioni del paziente ed il funzionamento della pompa che supporta il cuore malato. L'intervento è stato eseguito da un'èquipe diretta da Ettore Vitali, responsabile del Dipartimento Cardiovascolare. Oltretutto il paziente, un uomo di Novara di 65 anni, ha di recente effettuato una visita di controllo dalla quale è risultato che stava bene e quindi è potuto tornare a casa a riprendere le sue normali attività. La consolle di cui è dotato questo "cuore artificiale", (chiamato più correttamente VAD, acronimo di Ventricular Assist Device), permette al paziente di collegarsi ad un computer per scaricare i dati e trasmetterli via Internet. Al riguardo Ettore Vitali ha spiegato: "Ciò consente il monitoraggio medico a distanza. Infatti permette agli specialisti di visualizzare in tempo reale lo stato di salute del paziente rilevando parametri della pompa, monitorando il flusso sanguigno, la potenza utilizzata e la velocità della turbina". In aggiunta questo cuore artificiale è piccolo e leggero, (infatti pesa poco più di 100 grammi), tanto da stare comodamente in una mano. Inoltre la pompa, che viene impiantata all'apice del ventricolo sinistro, (che è quello sottoposto al carico maggiore perché distribuisce il sangue a tutto l'organismo, a differenza del destro che rifornisce solo i polmoni), e lo svuota immettendo il sangue nell'aorta, è la parte più importante di questo sistema che comprende: un cavo di collegamento con l'esterno, le batterie ed una consolle che funge anche da caricatore per le batterie. Praticamente quest'apparecchio riesce a supportare il cuore malato ripristinando le normali condizioni emodinamiche ed il corretto afflusso di sangue a tutti gli organi. Ciò significa che esiste una speranza in più per i pazienti affetti da scompenso cardiaco. E non solo, infatti, tutto ciò rappresenta un ponte verso il trapianto, nonché una soluzione in grado di garantire un'ottima qualità di vita. Inoltre finora questo cuore artificiale dotato di telemetria è stato impiantato ad altri 18 pazienti in tutto il mondo, che sono stati reclutati in un trial clinico, (uno studio clinico, in inglese clinical trial, cioè un tipo di ricerca condotto per raccogliere dati sulla sicurezza e sull'efficacia di nuovi farmaci o di nuovi dispositivi), che ha avuto luogo presso i centri cardiochirurgici di Berlino e di Bruxelles. Il primo ospedale Italiano ad entrare in questo trial è stato l'Humanitas. In aggiunta il paziente che ha subito l'intervento ha alle spalle una storia clinica complessa, infatti, un severo peggioramento dello scompenso cardiaco ha reso necessario un trapianto di cuore, che però è stato impedito dalla presenza di un tumore.  E come ha spiegato Ettore Vitali: "L'impianto del VAD era l'unica soluzione per permettere al paziente di recuperare le forze dopo lungo periodo di scompenso cardiaco ed uno stato di salute tale da permettere un successivo trattamento del tumore". Ed, infine, Ettore Vitali ha aggiunto: "Comunque stiamo già studiando un'ulteriore evoluzione di questo dispositivo". E successivamente ha concluso affermando: "Presto sarà disponibile una nuova consolle, munita di una scheda Sim: trasmetterà i dati in continuo senza avere bisogno, come adesso, della base. E sarà sempre in comunicazione ovunque sia presente una rete cellulare".

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