Il Web compie 20 anni, ma secondo Sir Tim Berners-Lee la sua creazione è in pericolo.


Il compleanno del World Wide Web, (in sigla WWW, più spesso abbreviato in Web, noto anche come Grande Rete Mondiale, è un servizio di Internet che permette di navigare e di usufruire di molti contenuti multimediali), probabilmente non ha una data ben definita. Infatti il suo primo anniversario fu festeggiato da suo padre, Sir Tim Berners-Lee, già nel mese di Marzo del 2009. E venti anni prima, infatti, l'informatico britannico presentò il concetto di ipertesto, (un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave). Ma è stato il 6 Agosto del 1991 che il professor Berners-Lee allestì il primo sito web della storia della rete Internet utilizzando un calcolatore installato presso i laboratori del CERN. All'indirizzo allora attivato si può trovare ad oggi una pagina che commemora l'evento destinato a cambiare la vita ed il modo di comunicare di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Inoltre ieri, 14 Novembre 2011Sir Tim Berners-Lee è intervenuto all'iniziativa "Happy Birthday Web", che ha avuto luogo a Roma presso il Tempio di Adriano. "Let the web serve humanity" è stato il motto dell'inventore che non si è tirato indietro, rendendo partecipi tutti i presenti della suo punto di vista riguardante il futuro della Rete e lo stato dell'Internet Italiano. Il web e la rete Internet in generale sarebbero però in pericolo, secondo lo scienziato che ha affermato: "Dobbiamo iniziare a parlare di diritto all'accesso al web e di diritto a non essere spiati. Internet deve restare gratis, aperto e neutrale". E quindi questo strumento di comunicazione dovrebbe essere impiegato senza timori e con la consapevolezza che esso è utile per crescere, sia dal punto di vista culturale che econimico. In seguito Berners-Lee ha continuato dicendo: "I governi devono usare il web come supporto perché aumenta l'efficienza e l'accessibilità ai dati". Il Web insomma è uno strumento che deve restare esente da censure soprattutto quelle che alcuni Paesi vorrebbero imporre per limitarne il libero utilizzo da parte degli utenti. Successivamente lo scienziato Sir Tim Berners-Lee ha voluto precisare: "L'invenzione del web è assimibilabile a quella della ruota: Internet esiste da quarant'anni". Però la sua idea di ipertesto ha portato all'esplosione del web così come lo si conosce oggi. Ed, inoltre, ha affermato: "Io ho cominciato creando un browser, un server e delle pagine web. Oggi la piattaforma è il web ed ognuno può creare un programma e permettere a tutti di usarlo, sviluppando una web app". Con questo ha voluto ricordare che quanto accade ai giorni d'oggi avviene utilizzando protocolli e metodologie, figli della sua idea di venti anni fa, pensati appositamente per il web. Oltretutto Berners-Lee ha parlato anche dei "dati", affermando: "Il web è fatto di dati, essi sono la sua anima. Anche gli Stati debbono mettere a fattor comune i loro dati: si sono pagate le tasse per tali informazioni e debbono essere messi nelle mani dei cittadini". Ed in seguito ha spiegato quelli che, secondo lui, sono i diritti fondamentali cioè: "Accedere ai dati pubblici, non essere spiati mentre si naviga, non essere bloccati o scollegati dal proprio provider Internet, sviluppare liberamente un qualcosa che possa essere automaticamente accessibile a tutti". Cosa che, se non sarebbe così, Internet ed il web non sarebbero più basati sui principi e sui capisaldi che ne hanno determinato la nascita. Mentre per quanto riguarda l'Italia, Sir Tim Berners-Lee, aveva precedentemente già detto che l'accesso alla Rete deve diventare un diritto di tutti i cittadini e che dunque il governo dovrebbe puntare su strategie che permettano di arrivare a consegnare a tutti la possibilità di collegarsi ad Internet e non puntare quasi esclusivamente sul raggiungimento di una migliore di velocità di trasferimento dati. In pratica, secondo Berners-Lee, l'Italia dovrebbe sforzarsi e portare la "banda larga minima" anche nelle zone rurali favorendo la connessione a tutti coloro che fino ad oggi non si sono mai potuti avvicinare alla Rete.

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