Si autodefiniscono con un po' di ironia "ninja da biblioteca". E sono degli individui davvero speciali capaci di trovare cose che gli altri neppure sanno che esistano. Si tratta degli analisti della CIA, (Central Intelligence Agency, l'agenzia di spionaggio statunitense), che esplorano i vari Social Network, tra i quali gli ormai famosissimi Facebook, (il Social Network in Blu), e Twitter, (il Social Network dai 140 caratteri), alla ricerca di informazioni e sensazioni. In un edificio a McLean, (in Virginia), l'intelligence statunitense ha raccolto centinaia di esperti nelle lingue più disparate tra le quali l'arabo, il pashtun ed il cinese nelle sue varie versioni, per fargli leggere quello che viene scritto sia dall'uomo della strada e sia dall'attivista. In pratica questi esperti cercano di cogliere l'umore dei giovani, e non solo; di capire se da qualche parte in Cina sta covando una rivolta, cosa che in questi giorni molti esperti di economia pensano; oppure se i fermenti in una città di un determinato "Paese X" sono l'avanguardia di una rivolta che infiammerà un'intera regione. Questa è una professione aggiornata ed inspirata a quella raccontata nel film "I tre giorni del Condor", dove Robert Redford interpreta il ruolo di un lettore di libri e riviste che finisce al centro di un complotto perché si accorge di qualcosa di sinistro nel Golfo Persico. Comunque coloro che lavorano all'agenzia federale, chiamata Open Source Center, si trova davanti ogni giorno una montagna di informazioni. Ed al riguardo il direttore del centro, Doug Naquin, ha svelato all'Associated Press un numero incredibile: non meno di 5 milioni di tweet, (o cinguettii che dir si voglia; in pratica i micro-messaggi pubblicati su Twitter), al giorno. Oltretutto poi ci sono i commenti affidati a Facebook, i servizi delle Tv, i giornali e tutto quello che gira sul web. E gli analisti, come dei collezionisti di notizie con l'occhio attento, raccolgono i frammenti, li archiviano e li confrontano con altri "segnali" provenienti da fonti sul campo. E fanno tutto ciò perché un piccolo episodio potrebbe avere ripercussioni globali. Quindi producono dei rapporti che uniti a quanto scoperto dagli "agenti segreti" arrivano al vertice, fino ad arrivare alla Casa Bianca, dove si trova il Presidente degli USA. Inoltre spesso nel briefing sulla sicurezza che viene fatto ogni mattina al Presidente, c'è qualcosa evidenziato dagli "scavatori" ospitati in un palazzone non lontano da Washington. Inoltre la CIA, che da anni esegue il monitoraggio attento dei media tradizionali, dopo le proteste studentesche in Iran nel 2009, ha deciso di aumentare gli occhi puntati sui vari Social Network. Ed, infatti, lo spirito della contestazione schiantata dalla repressione dei mullah, (termine generalmente utilizzato riferendosi ad uomini musulmani, educati in teologia islamica e la legge sacra), ha potuto sopravvivere proprio grazie ai messaggi ed ai video diffusi su Internet. Oltretutto sempre l'Open Source Center ha un ruolo chiave nel riassumere cosa pensa uno straniero della politica statunitense e sopratutto delle sue mosse più importanti. Per esempio un caso citato è quello dell'uccisione di Osama Bin Laden, avvenuta l'1 Maggio 2011, nel quale gli analisti che hanno colto nell'immediatezza le reazioni negative delle persone comuni. Commenti che sono emersi qualche giorno dopo sui giornali e nei cablo dei diplomatici. Tuttavia le possibilità di prevedere hanno comunque dei limiti. Infatti, dopo la cacciata del presidente tunisino Ben Ali e del presidente egiziano Hosni Mubarak, l'allora direttore della CIA, Leon Panetta, ha ammesso che la velocità del crollo ha colto tutti di sorpresa. Ed, infatti, per un anno le spie hanno segnalato la "pericolosità" del quadro sociale e politico in Nord Africa, ma i rapporti redatti a ritmo forsennato non hanno potuto essere precisi sulle conclusioni. Perché, da un lato si sono fidati troppo della tenuta dei dittatori, così come dei sistemi repressivi che dovevano vegliare sui raìs. Mentre, dall'altro c'erano, (e ci sono ancora oggi), troppi dati da inseguire. Una vera e propria onda gigantesca composta da milioni di pagine Facebook, pensieri affidati a Twitter e video su YouTube che ha sommerso gli "agenti segreti". E quindi, in coclusione, nella nuova unità della CIA, la Open Source Center, che, come già detto in precedenza, ha sede in un anonimo edificio di McLean, i suddetti esperti nelle varie lingue ogni giorno scrutano oltre 5 milioni di messaggi sui vari Social Network proprio per anticipare e bloccare le possibili rivolte.
Si autodefiniscono con un po' di ironia "ninja da biblioteca". E sono degli individui davvero speciali capaci di trovare cose che gli altri neppure sanno che esistano. Si tratta degli analisti della CIA, (Central Intelligence Agency, l'agenzia di spionaggio statunitense), che esplorano i vari Social Network, tra i quali gli ormai famosissimi Facebook, (il Social Network in Blu), e Twitter, (il Social Network dai 140 caratteri), alla ricerca di informazioni e sensazioni. In un edificio a McLean, (in Virginia), l'intelligence statunitense ha raccolto centinaia di esperti nelle lingue più disparate tra le quali l'arabo, il pashtun ed il cinese nelle sue varie versioni, per fargli leggere quello che viene scritto sia dall'uomo della strada e sia dall'attivista. In pratica questi esperti cercano di cogliere l'umore dei giovani, e non solo; di capire se da qualche parte in Cina sta covando una rivolta, cosa che in questi giorni molti esperti di economia pensano; oppure se i fermenti in una città di un determinato "Paese X" sono l'avanguardia di una rivolta che infiammerà un'intera regione. Questa è una professione aggiornata ed inspirata a quella raccontata nel film "I tre giorni del Condor", dove Robert Redford interpreta il ruolo di un lettore di libri e riviste che finisce al centro di un complotto perché si accorge di qualcosa di sinistro nel Golfo Persico. Comunque coloro che lavorano all'agenzia federale, chiamata Open Source Center, si trova davanti ogni giorno una montagna di informazioni. Ed al riguardo il direttore del centro, Doug Naquin, ha svelato all'Associated Press un numero incredibile: non meno di 5 milioni di tweet, (o cinguettii che dir si voglia; in pratica i micro-messaggi pubblicati su Twitter), al giorno. Oltretutto poi ci sono i commenti affidati a Facebook, i servizi delle Tv, i giornali e tutto quello che gira sul web. E gli analisti, come dei collezionisti di notizie con l'occhio attento, raccolgono i frammenti, li archiviano e li confrontano con altri "segnali" provenienti da fonti sul campo. E fanno tutto ciò perché un piccolo episodio potrebbe avere ripercussioni globali. Quindi producono dei rapporti che uniti a quanto scoperto dagli "agenti segreti" arrivano al vertice, fino ad arrivare alla Casa Bianca, dove si trova il Presidente degli USA. Inoltre spesso nel briefing sulla sicurezza che viene fatto ogni mattina al Presidente, c'è qualcosa evidenziato dagli "scavatori" ospitati in un palazzone non lontano da Washington. Inoltre la CIA, che da anni esegue il monitoraggio attento dei media tradizionali, dopo le proteste studentesche in Iran nel 2009, ha deciso di aumentare gli occhi puntati sui vari Social Network. Ed, infatti, lo spirito della contestazione schiantata dalla repressione dei mullah, (termine generalmente utilizzato riferendosi ad uomini musulmani, educati in teologia islamica e la legge sacra), ha potuto sopravvivere proprio grazie ai messaggi ed ai video diffusi su Internet. Oltretutto sempre l'Open Source Center ha un ruolo chiave nel riassumere cosa pensa uno straniero della politica statunitense e sopratutto delle sue mosse più importanti. Per esempio un caso citato è quello dell'uccisione di Osama Bin Laden, avvenuta l'1 Maggio 2011, nel quale gli analisti che hanno colto nell'immediatezza le reazioni negative delle persone comuni. Commenti che sono emersi qualche giorno dopo sui giornali e nei cablo dei diplomatici. Tuttavia le possibilità di prevedere hanno comunque dei limiti. Infatti, dopo la cacciata del presidente tunisino Ben Ali e del presidente egiziano Hosni Mubarak, l'allora direttore della CIA, Leon Panetta, ha ammesso che la velocità del crollo ha colto tutti di sorpresa. Ed, infatti, per un anno le spie hanno segnalato la "pericolosità" del quadro sociale e politico in Nord Africa, ma i rapporti redatti a ritmo forsennato non hanno potuto essere precisi sulle conclusioni. Perché, da un lato si sono fidati troppo della tenuta dei dittatori, così come dei sistemi repressivi che dovevano vegliare sui raìs. Mentre, dall'altro c'erano, (e ci sono ancora oggi), troppi dati da inseguire. Una vera e propria onda gigantesca composta da milioni di pagine Facebook, pensieri affidati a Twitter e video su YouTube che ha sommerso gli "agenti segreti". E quindi, in coclusione, nella nuova unità della CIA, la Open Source Center, che, come già detto in precedenza, ha sede in un anonimo edificio di McLean, i suddetti esperti nelle varie lingue ogni giorno scrutano oltre 5 milioni di messaggi sui vari Social Network proprio per anticipare e bloccare le possibili rivolte.
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