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A breve nei negozi Starbucks si potrà pagare con il nome e lo smartphone grazie all'accordo con Square.
In questi giorni Starbucks, la famosa catena internazionale di caffetterie che offre ai propri clienti caffè, dessert e prodotti di pasticceria, ha deciso di stringere un accordo con Square, società creata nel 2010 da Jack Dorsey, fondatore di Twitter, (il famoso Social Network dai 140 caratteri), per quanto riguarda l'utilizzo di un innovativo sistema di pagamento via smartphone. Difatti a partire dal prossimo autunno, Square inizierà ad occuparsi di tutte le transazioni via carta di credito e bancomat delle caffetterie Starbucks negli Stati Uniti, e non è escluso che a breve i clienti potranno effettuare ordinazioni e scaricarle sulla propria carta semplicemente pronunciando il proprio nome. In pratica, come viene spiegato in un articolo del New York Times, la catena di caffetterie investirà 25 milioni di dollari nella suddetta startup, facendone schizzare il valore a 3,25 miliardi di dollari. Inoltre nell'anzicitato articolo, mettendo in evidenza come i pagamenti via smartphone siano destinati ad assumere un ruolo determinante, è stato affermato che anche se i pagamenti via cellulare sono ancora una realtà nascente, l'alleanza Starbucks-Square catapulterà la nuova tecnologia nelle strade di tutti gli Stati Uniti. Al riguardo Bill Maurer, direttore dell'Istituto per la Tecnologia e l'Inclusione Finanziaria all'Università della California, Irvine, ha sottolineato: "Chiunque si appresta a rompere la barriera dei pagamenti mobili negli Stati Uniti deve superare la resistenza di provare qualcosa di nuovo, anche quando tutto quello che abbiamo funziona davvero bene, compreso il pagamento in contanti, cosa che è molto comoda". Ed ha aggiunto: "Tuttavia il fatto che un colosso come Starbucks voglia entrare a far parte dei pagamenti mobili segnala agli altri commercianti che c'è un'opportunità e questo potrebbe spingere un cambio di mentalità". In ogni caso già dallo scorso anno Starbucks offre la possibilità di effettuare pagamenti via cellulare tramite un'applicazione tutta sua, con la quale vengono eseguite circa un milione di transazioni a settimana. Ed ad ogni modo anche dopo l'introduzione di questa nuova applicazione, chiamata Pay with Square, i clienti potranno continuare ad usarla; anche se questa nuova applicazione promette di eliminare la necessità di tirar fuori il proprio smartphone dalla tasca o di firmare la ricevuta. Tuttavia, come spiegato sul New York Times, in un primo momento i clienti dovranno comunque mostrare al commerciante il proprio codice a barre presente sui loro smartphone. Però quando Starbucks introdurrà la tecnologia completa, ovvero Square GPS, appena i clienti entreranno nel punto vendita gli smartphone riconosceranno automaticamente il negozio ed il loro nome apparirà sul display del cassiere insieme alla foto, che servirà a controllarne l'identità. A quel punto basterà fornire al commerciante il proprio nome ed il pagamento avverrà in automatico. In tal proposito Jack Dorsey ha spiegato: "Starbucks è una delle più grandi organizzazioni al mondo che porterà una tecnologia come Square, semplice, veloce e focalizzata sull'esperianza dei consumatori, ad espandersi su larga scala". Tuttavia c'è chi sostiene che: "Trasformare ogni smartphone, tablet e computer in un terminale per accettare pagamenti con carta di credito sia un'idea alquanto antica". E prosegue sostenendo che: "L'alleanza tra un big del commercio fisico dell'importanza di Starbrucks con una startup come Square dimostra ancora di più quanto lontani siamo da un nuovo standard. Nello specifico l'intuizione di Jack Dorsey è quella di connettere un mini-lettore fisico al proprio iPad, iPhone o smartphone con sistema operativo Android con l'obiettivo di leggere e memorizzare le carta di credito e quindi operare con una applicazione acquisiti senza dover passare per la cassa". E sempre secondo loro, Square è solo una delle tante società che sta cercando di diffondere tecnologie di pagamento via smartphone; infatti altri servizi simili sono stati lanciati anche da Google, PayPal, Sprint, Microsoft ed altre startup come SCVNGR e GoPago. In effetti PayPal ha lanciato PayPal Here, (cioè un lettore a triangolo da connettere allo smartphone), con il quale abilita tre diverse modalità di pagamento e chiede una commissione del 2,7% sulle transazioni. Mentre in Europa la svedese iZettle si è inventata un marchingegno simile ed nel mese di Luglio ha ricevuto da un consorzio di investitori, (tra cui anche MasterCard), un finanziamento di circa 30 milioni di dollari. Per di più anche in Italia esiste una startup che ha deciso di seguire le orme di Square puntando su un dispositivo da collegare al telefonino. Si chiama Jusp, la sua sede è in Lombardia e di recente ha, appunto, realizzato un dispositivo nero e quadrato che si connette allo smartphone, il quale funziona con carte di credito e bancomat ed è stato dotato di una tastiera numerica dove digitare il proprio Pin. Oltretutto pare che anche la Apple stia pensando a qualcosa di simile; infatti alcuni giorni fa il Wall Street Journal ha parlato di intense discussioni nel top management dell'azienda sul rilascio a breve di un possibile metodo di pagamento elettronico. Ed alcune voci di corridoio fanno sapere che il futuro iPhone 5 potrebbe essere dotato della tecnologia NFC, (acronimo di Near Field Communication). Comunque sia in Italia la nuova applicazione Starbucks-Square non servirà a niente visto che Howard Schultz, presidente della società, ha sempre ritenuto che l'immagine di una caffetteria come Starbucks, pur traendo ispirazione dal modello sociale e commerciale dei caffè italiani, in Italia non funzionerebbe, dal momento che: "Agli italiani non piacciono le tazze di plastica. Perché? Loro non considerano neanche la possibilità di prendere il caffè fuori dal bar, bevendoselo mentre camminano o guidano".
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