Vi siete mai chiesti cosa succede della propria vita digitale quando la si abbandona definitivamente per noia oppure per improvvisa ed involontaria dipartita? In realtà, di questo al momento se ne sa ben poco; ma tuttavia in merito Google ha deciso di fornire qualche certezza, o almeno per quel che riguarda i suoi servizi. Infatti in questi giorni il colosso californiano ha introdotto uno strumento che permette di esprimere le proprie volontà per il futuro dell'account di ogni utente. Tecnicamente si chiama Gestione Account Inattivo, (in inglese Inactive Account Manager), ma è evidente che funziona come una sorta di "testamento digitale". Quest'ultimo permette, infatti, di esprimere ciò che si vuole fare con i propri dati ospitati sulla Rete dopo la morte, o più semplicemente, quando si decide di smettere di usare il proprio account per un lungo periodo di tempo. In pratica l'idea si presta ad un facile ed alquanto macabro umorismo, e se non fosse trascorso già da tempo il primo Aprile si potrebbe pensare ad uno dei tanti scherzi di Google. Anche se, scherzo o no, questo tool risolverebbe un problema serio, poiché molte persone hanno vissuto l'esperienza di un profilo con il volto di una persona amica che continua ad essere proposto anche quando questa, purtroppo, è passata a miglior vita. Ed in più di una occasione i familiari delle persone decedute non sono riuscite ad accedere agli account dei loro cari dove, oltre ai dati personali, ci erano i ricordi e le testimonianze di una vita. In sostanza si tratta di una situazione che può essere alquanto dolorosa ed incresciosa, ed alla quale Google ha ben pensato di porre rimedio. Al riguardo il Product Manager dell'azienda, Andreas Tuerk, sul post che accompagna la presentazione del servizio Inactive Account Manager pubblicato sul blog ufficiale di Google ha scritto: «Speriamo che questa nuova opzione vi aiuti a pianificare il vostro aldilà digitale in modo da proteggere la vostra privacy e la vostra sicurezza. Ma anche a rendere la vita dei vostri cari più semplice». Ed ha poi continuato: «A molti di noi non piace pensare alla morte, in particolare la nostra, ma fare progetti per ciò che accadrà dopo che ce ne saremo andati è molto importante per le persone che si lasciano alle spalle. Così oggi, stiamo lanciando una nuova funzione che rende facile comunicare a Google ciò che si vuole fare con le risorse digitali quando si muore o non si può più usare il proprio account". E dunque questo nuovo servizio consentirà di istruire i server su cosa fare con i vostri messaggi di Gmail, (una fitta corrispondenza anche molto personale), i dati del profilo di Google+, i post di Blogger, le foto dell'album Picasa, (magari ricordi imperdibili), i dati di Google Voice ed i video di YouTube; insomma con pochi clic si può scegliere cosa si desidera recuperare e cosa affidare all'oblio. Per esempio, sarà possibile scegliere di eliminare un profilo dopo un determinato periodo di inattività che va dai 3 ai 12 mesi oppure si potrà decidere di lasciare i nostri dati in eredità ad una persona di cui ci fidiamo. Infatti Google, dopo aver effettuato le opportune verifiche, potrà inviare il pacchetto ai "contatti attendibili", anche se al momento resta qualche dubbio sul modo in cui questi contatti riceverebbero tutti i dati. Ad ogni modo è possibile specificare fino a 10 contatti da avvisare dell'inattività dell'account ed eventualmente identificarli come "ereditari" dei propri contenuti. Per di più è chiaro che un simile strumento consente anche di prevedere una certa pulizia ed attenzione alla privacy, e magari un incentivo a non lasciar "marcire" per troppo tempo i nostri account; il tutto a vantaggio della vivacità dei servizi di Google. Ma questo è poco rilevante; infatti l'idea di aver il controllo sulla propria "eredità digitale", senza mettere nei guai i posteri e magari proteggendo documenti, testi ed espressioni che vogliamo scompaiano con noi, sembra saggiamente in linea con il nuovo stile di vita.
Di seguito la schermata di configurazione della Gestione Account Inattivo:
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