Anonymous Italia attacca il sito del Ministero dell'Interno e rende pubblici migliaia di documenti.

Immagine pubblicata sul blog ufficiale di Anonymous Italia.
Come promesso, dopo l'attacco al sito del Tribunale di Roma e quello del SIULP, la divisione italiana dell'ormai famosa legione Anonymous ha deciso di alzare il tiro ed al grido di "OpRevenge; OpTrasparenza" questa volta ha hackerato il sito del Ministero dell'Interno ed ha messo in Rete migliaia di documenti, riguardanti comunicazioni riservate delle istituzioni. Ovviamente come di consueto gli hacker di Anonymous Italia hanno rivendicato l'azione pubblicando sul loro blog ufficiale, oltre ai suddetti file, (che pare siano destinati ad aumentare), anche un comunicato nel quale hanno scritto: «Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: siamo ancora qui, più infuriati che mai». Ed hanno continuato: «Per dimostrarvi che non siete inviolabili. Per vendicare i fratelli caduti nelle mani del vostro deplorevole apparato repressivo. Per smascherare ciò che nascondono i tentacoli del potere. Per commemorare le vittime di Stato: quelle di ieri, di oggi. Aguzzini al soldo delle Istituzioni, adempiete a ciò che il senso comune chiama "lavoro" dando adito, di fatto, a ferocia, maltrattamenti, violazione dei diritti umani. Avete tentato di affossare l'inestimabile contributo di chi ha lottato insieme a noi per difendere gli ultimi aliti di Libertà rimasti. Lo avete fatto trincerandovi dietro una pseudo-legalità che null'altro compie, se non incatenare il dissenso e spegnere i barlumi del cambiamento. Le carceri di regime scoppiano nell'oblio delle Istituzioni e nel dolore dei reclusi; si processano le idee con l'intento di tarpare le ali a chi ha agito senza alcun tornaconto economico per fornire il proprio contributo alla difesa di valori come uguaglianza e libertà. Lo Stato oppressore fa esplodere il denaro pubblico nelle cosiddette missioni di pace, sguinzagliando mercenari con retribuzioni da capogiro per disseminare bombe e pallottole, mentre il welfare State agonizza in una morsa che stringe e affama le classi meno abbienti. La militarizzazione delle nostre Terre si espande a vista d'occhio, e con essa le vittime». Ed hanno proseguito riferendosi ai file messi in Rete, scrivendo: «Guardate con i vostri occhi il file riservato relativo all'acquisto delle navi coinvolte in un progetto militare: troverete cifre esorbitanti destinate a navi che contribuiscono anche all'allontanamento dei migranti considerati "clandestini". Gli esseri umani non sono cittadini del Mondo? Con questa operazione vogliamo anche portare il nostro contributo alla trasparenza delle Istituzioni. La conoscenza è libera, vieppiù quella che riguarda il potere nei suoi apparati amministrativi. Norme e leggi emanate dallo Stato e spesso fatte valere con spietata assolutezza ci opprimono come un'invisibile camicia di forza. Altre volte è la voluta mancanza di legge e tutele che opprime e uccide; come nel caso della legge contro la tortura da parte delle forze dell'ordine, la cui approvazione tarda ormai da circa 20 anni. Nel frattempo i maltrattamenti e finanche gli omicidi da parte delle forze dell'ordine non si sono fatti attendere. I protagonisti nell'attuazione delle direttive di questo mostruoso stato leviatano, sono evidentemente i ministeri. Migliaia di telecamere spiano le nostre azioni quotidiane, i dati in ultima analisi arrivano alle forze dell'ordine; anche i nostri gusti e le nostre abitudini sono mappati sfruttando l'uso della Rete. Tuttavia per una volta i potenti signori dei Ministeri invece di occuparsi di violare la privacy di ignari esseri umani, dovranno preoccuparsi di tutelare la propria. Tutti hanno il diritto di sapere, cioè, ad esempio, di conoscere di persona qualcosa di più a proposito delle politiche sull'immigrazione o farsi un'idea personale della questione MUOS». E poi hanno parlato delle motivazioni di questo attacco, spiegando: «Le motivazioni di questa operazione sono innumerevoli. Oltre alla vendetta per i nostri fratelli: Ai signori del Ministero dell'ambiente ricordiamo: -Inquinamento industriale da mercurio, (laguna di Venezia); -Inquinamento petrolchimici, (es. porto Marghera); -Inquinamento causato dalla combustione di idrocarburi per la produzione di elettricità, (ENEL); -Inquinamento delle raffinerie; -Inquinamento dovuto alle acciaierie; -Inquinamento dovuto alle concerie; -Smaltimento di rifiuti tossici, per esempio uranio in Piemonte; -Smaltimento illegale di rifiuti tossici, per esempio nell'area del Tavoliere delle Puglie; -Solvay, Alessandria, (la gravissima contaminazione della falde acquifere), Rosignano Livorno, devastazione dell'ecosistema litoraneo e marino con carbinato di calcio, arsenico e mercurio, ENI, ENEL etc; -Rigassificatori; -Trafori; -Inquinamento elettromagnetico, (es. tralicci, MUOS); -Eco-Mostri, (progetti incompiuti e mal realizzati). Ai signori del Ministero dell'Interno ricordiamo: Le vittime della violenza propria dell'oppressione praticata dalle forze dell'ordine italiane contro inermi esseri umani. VITTIME DELLO STATO: Federico Aldrovandi, (2005); Stefano Cucchi, (2009); Riccardo Rasman, (2006); Giuseppe Uva, (2008); Niki Aprile Gatti, (2008); Carlo Giuliani, (2001); Massimo Casalnuovo, (2011); Gregorio Durante, (2011); Aldo Bianzino, (2007); Gabriele Sandri, (2007); Simone La Penna, (2009); Manuel Eliantonio, (2008); Marcello Lonzi, (2003); Michele Ferrulli, (2011); Dino Budroni, (2011); Carmelo Castro, (2009); Daniele Franceschi, (2010); Giuseppe Casu, (2006); Piero Bruno, (1975); Giovanni Ardizzone, (1962); Rodolfo Boschi, (1975). SOPRAVVISSUTI: Luciano Isidro Diaz, Stefano Gugliotta, Luigi Morneghini, Paolo Scaroni etc.. etc... (la lista dei morti di Stato sarebbe molto più lunga). L'immonda arroganza con la quale alcuni poliziotti appartenenti ad un sindacato di polizia hanno intimidito la madre di Federico Aldrovandi. La mancanza di una legge contro la tortura da parte delle forze dell'ordine, che determina una assoluta mancanza di tutele per chi si trovi sotto la custodia degli agenti. Il gran numero di suicidi tra i detenuti di molte carceri: ciò è testimonianza delle condizioni disumane di reclusione e lascia dubbi sulla effettiva condotta della polizia carceraria. Il disgustoso modus operandi che anima le perquisizioni, vere e proprie attività inquisitorie ed oppressive che hanno prodotto vittime. Le condizioni disumane di reclusione dei centri per immigrati, (C.I.E); strutture d'internamento prolungato circondate da recinti. Chi vi è recluso in realtà ha la sola colpa di essersi salvato la vita raggiungendo l'Italia. La mancanza di leggi che permettano di espellere dalle forze dell'ordine e di punire adeguatamente chi tra gli agenti si sia macchiato di maltrattamenti, percosse o molestie contro persone in stato di fermo, arresto o comunque sotto custodia. Ai signori del Ministero degli esteri ricordiamo: Nell' '800 recinti davvero troppo simili ai C.I.E. erano diffusi un po' in tutta Europa; erano noti come zoo-umani, ed il loro scopo era "divertire " il pubblico occidentale mostrando le fattezze considerate deformi ed animalesche degli esseri umani lì imprigionati. I reclusi erano rappresentanti di popolazioni dei Paesi colonizzati, peraltro con inaudita ferocia. Il fatto che coloro che si trovano a vivere nel nostro Paese come migranti irregolari ben raramente vedono rispettato il loro diritto ad accettare il loro status di rifugiati politici. Il fatto che molti lavoratori migranti sebbene titolari di un regolare permesso di soggiorno perdano il lavoro e per effetto della legge Bossi-Fini diventino automaticamente clandestini e quindi siano costretti a rientrare in patria senza poter vedere regolarmente erogati i contributi previdenziali che loro stessi hanno versato in anni di lavoro. Il fatto che la comunità Rom soffre una cronica emarginazione ed è periodicamente soggetta ad incendio dei campi per mano di ignoti o espulsione di massa ad opera delle forze dell'ordine. Vogliamo inoltre fare un'ultima considerazione su quello che è un dettaglio ma che tuttavia è indicativo del profondo disprezzo che chi gestisce il potere nutre verso chi invece si trova senza lavoro ed in gravi ristrettezze economiche. Il nuovo governo di Enrico Letta ha deciso di indicare con la dicitura lavoratori in difficoltà gli esodati. Non ci sfugge che la suddetta dicitura sarà correntemente abbreviata come la.i.d. Quindi i lavoratori esodati saranno indicati con "laid" che in italiano ricorda "laido", sporco. Ci è indifferente se tutto ciò sia frutto di trascuratezza o di precisa volontà. Noi indicheremo gli usurpatori attualmente al potere, cioè Letta e la sua banda di "compari", con l'espressione "Volgari malfattori ignoranti turpi", il cui acronimo è casualmente "Vomit" che, come a nessuno sfugge, assomiglia davvero molto a "vomito", rigurgito. Infatti, il sentimento più forte che ci suscitate è la nausea. Questa lista di misfatti dovrebbe essere molto più lunga. Governanti, siamo disgustati dalla vostra ipocrisia: spesso amate parlare di "credibilità"; tuttavia, chi riflette anche frettolosamente sulla lista sopra stilata, vi troverà responsabili di disastro ambientale ed ignoranza delle norme internazionali in materia di diritti umani, sia verso i propri cittadini, (si veda il caso della mai approvata legge contro la tortura), sia verso i cittadini di Stati terzi, (si veda il caso dei migranti), sia verso persone che godono di norme sulla cittadinanza sancite da apposite leggi internazionali, (si veda il caso dei Rom). Aggiungiamo che la politica degli sgomberi sistematici e degli incendi contro i campi Rom, ha preso nel recente passato i contorni di una vera e propria pulizia etnica. Nonostante ciò continuate a propagandare quelli che amate chiamare "valori" e non sono nient'altro che immondizia fascista. Padroni, potenti: quello che chiamate "merito" non è altro che usurpazione ai danni dei più deboli. Quella che chiamate pace sociale non è altro che la proclamazione della necessità sociale della vittima; e di vittime, voi, vili profittatori politicanti, in questi anni, avete riempito lo stivale: morti sul lavoro, morti per mano delle forze dell'ordine, morti di stenti, senza lavoro, morti di militarizzazione, (casi Quirra & co.), morti nei campi Rom, morti a causa delle mafie con le quali per altro i padroni sono ampiamente collusi. Su tutto poi si impone il potere della Chiesa, un potere per molti versi al di sopra della legge. Ai potenti del Vaticano ricordiamo: -che le antenne vaticane, come ad esempio quelle di Cesano, nei pressi di Roma provocano tumore a causa delle emissioni di onde elettromagnetiche di molto al di sopra dei limiti di legge, come confermato dalle numerose denunce che si susseguono negli anni; -che la Chiesa cattolica continua nelle campagne discriminatorie contro omosessuali e transessuali battendosi in Italia e nel mondo contro il riconoscimento e l'ampliamento dei lori diritti; -che la congrega di Dio, con l'aiuto dei suoi missionari, si batte contro gli anticoncezionali compreso il preservativo e ciò contribuisce ad accrescere il numero di ammalati di AIDS nei Paesi africani, dove la mancanza di cure mediche rende questa una piaga terribile. -che le banche vaticane sono state protagoniste di gravissimi illeciti; -che la Chiesa cattolica fa continue pressioni affinché i medici si rifiutino di praticare l'aborto opponendo la loro obiezione di coscienza. Tuttavia sappiamo che molti di questi medici obiettori praticano l'aborto sotto compenso presso strutture private. Ciò che è più grave è però il comportamento delle istituzioni; infatti in molte regioni d'Italia l'assoluta mancanza di medici non obiettori non solo impedisce alle donne di usufruire del legittimo diritto all'aborto, ma ne mette a repentaglio la vita, in tutti i casi nei quali l'aborto viene richiesto per scongiurare gravi conseguenze sulla salute delle partorienti. In una situazione del genere ci si aspetterebbe che lo Stato, invocando il Giuramento di Ippocrate, il quale nella forma attualmente in uso vincola i medici a non utilizzare le proprie conoscenze contro l'integrità della vita umana e della persona, cacciasse i medici che a causa della loro obiezione causano la menomazione delle puerpere dall'albo professionale. Nonostante ciò le istituzioni tendono a negare ed ignorare il problema. Eppure, per lo Stato italiano il feto non è una persona, quindi il legislatore riguardo all'aborto dovrebbe tutelare l'unica persona interessata, che per le leggi italiane è la partoriente; -che il clero sempre più spesso risulta immischiato in vicende di pedofilia; -che recentemente commentando uno degli ultimi femminicidi un prete ha giustificato il marito assassino dicendo che la moglie aveva accettato di essere vittima ed aveva vissuto il suo martirio. Questo è un esempio pratico di quella che chiameremo "cultura della vittima"; -che la Chiesa gestisce moltissime attività tra cui un enorme patrimonio immobiliare e molte cliniche. Nonostante i tanto sbandierati propositi caritatevoli di Papa Francesco, il clero si limita ad assai limitate opere di carità come l'offrire pasti caldi o qualche vestito usato. Ciò risulta irrisorio considerando che le risorse vaticane sarebbero in grado di sostenere un vero e proprio sistema di welfare. Naturalmente, i nostri politici rifiutano di imporre al Vaticano di concedere gratuitamente i servizi delle loro cliniche o concedere gratuitamente in affitto le abitazioni di proprietà ecclesiastiche; anzi il patrimonio immobiliare e le attività della Chiesa sono in gran parte detassate. Inoltre la Chiesa è da sempre portatrice di una cultura esaltatrice del martirio e della vittima. L'imperscrutabile disegno divino giustifica il dolore e soprattuto carnefici e vittime e rende quest'ultime gradite al cosiddetto "Dio", soprattuto quando soffrano il proprio sacrificio in suo nome. Non ci stupiamo se in un Paese dove i femminicidi sono all'ordine del giorno, i politici di ogni partito siano supini alla cultura della vittima propugnata dalla Chiesa: del resto questa stessa cultura patriarcale si abbina perfettamente col maschilismo che contraddistingue gran parte dei nostri politici». Ed hanno, infine concluso scrivendo: «È vero, signori: le vostre guardie vi difendono dalla legittima ira degli oppressi, vessati ed affamati, ma niente potrà piegare Anonymous ad accettare le vostre menzogne etiche. Anonymous ripudia la cultura della vittima, niente può giustificare le mani assassine che uccidono o torturano in nome dello Stato, del Capitale, di Dio o di qualsiasi altro feticcio. Niente potrà giustificare religioni che insegnano alle vittime ad accettare con gioia il proprio ruolo. Possa il genere umano essere liberato dalle tenebre secolari del fantasma delle religioni che ovunque giustificano e fomentano vittime e carnefici, spesso con il plauso di Stati ed istituzioni. La complicità dello Stato Italiano nei crimini sionisti è disgustosa. Ministri, presidenti: il vostro barbaro potere è destituito di ogni fondamento dinnanzi alle nostre coscienze, perciò invochiamo l'immediato passaggio delle vostre competenze ai cittadini riuniti in assemblea. Politici: siano maledetti il vostro "merito", il vostro dominio, le vostre leggi borghesi ed Istituzioni; che tutti possano conoscere le vostre malefatte, e che ciò sia il primo passo per il superamento della vostra cricca rapinatrice, razzista ed assassina! Fratelli oppressi, processati, condannati, siamo con voi. Siamo in ogni aula di tribunale, in ogni cella, in ogni casa ridotta a mera prigione. Ci dipingono come criminali, ma tutto quel che facciamo è mosso da sentimenti che sedimentano nel sogno di un Mondo libero, senza catene né oppressi. Non agiamo in nome del profitto, non uccidiamo nessuno. E molto spesso paghiamo con la nostra Libertà. Ma sappiano, gli stupratori della democrazia, che le manette della pseudo-legge hanno solo valenza fisica. Noi siamo mossi da ideali, voi dal denaro e dalla logica del sorvegliare e punire. Chi sono i veri terroristi?».

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