La comunità filippina italiana si scaglia contro Paolo Bonolis e la gag de "il Filippino".


A quanto pare non è per niente piaciuta alla comunità filippina residente in Italia la gag proposta da Paolo Bonolis durante questa terza stagione di "Avanti un altro!". In pratica il conduttore in questa nuova edizione, (in onda dal 16 Settembre scorso), in alcuni casi veste ironicamente i panni, (oltre dell'"Inglese", il "Francese", lo "Spagnolo", il "Tedesco" ed il "Russo"), del "Filippino", indossando una parrucca di capelli lunghi e neri, impugnando uno straccio per spolverare, e parlando con il tipico accento tipico, (spesso poco comprensibile), elargisce perle di economia domestica, con lo slogan: "Io filippino vengo da Filippine faccio pulizie e faccio domande di economia domestica". Molto probabilmente prendendo spunto da Ariel, un'altro personaggio comico filippino interpretato da Marco Marzocca. Tuttavia, come già anticipato, questo siparietto ha di recente provocato la reazione sdegnata della comunità filippina italiana: è un elemento in particolare ad essere considerato intollerabile da più rappresentanti della comunità di filippini presenti in Italia, ovvero il fatto che il travestimento di Paolo Bonolis viene introdotto dall'inno nazionale filippino. Ma non solo; infatti ad essere considerato ancor più inopportuno è stato il brevissimo spazio temporale che separa la messa in onda della gag dalla catastrofe che ha colpito le Filippine, ovvero il terremoto ed il Tifone Haiyan, che la scorsa settimana ha provocato oltre 10.000 morti. Il che su Facebook ha scatenato la reazione di molti filippini italiani; infatti c'è chi scrive: «Già. Facile divertirsi a scapito degli altri. Che poi di filippino proprio non ha nulla quel "divertente" personaggio. Lo facesse almeno bene il nostro accento»; chi aggiunge: «Forse non lo sapete, ma i filippini stanno cosi attenti a dove, quando e come cantare l'inno mentre gli italiani lo cantano solamente nel mondiale d calcio! Ma va!»; e chi conclude: «Vergognatevi! Forse non lo sanno che il 95% dei filippini che vengono a lavorare in Italia come lavoratore domestico sono DIPLOMATI e 70% LAUREATI!!! Quindi se parliamo di educazione, intelligenza e professionalità, siamo tra i primi!!!! E voi invece? Bohhh!!!». Mentre al riguardo Romulo Sabio Salvador, un consigliere filippino aggiunto del comune di Roma, a nome della comunità filippina romana si è rivolto all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, (nota anche con la sigla Agcom), all'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, (noto anche con la sigla UNAR), ed alla stessa Mediaset, per stigmatizzare il personaggio interpretato da Paolo Bonolis, scrivendo: «L'aspetto più offensivo della caricatura risiede nell'utilizzo, durante l'introduzione del personaggio, della base musicale dell'inno nazionale filippino ascoltato dal presentatore stringendo sul cuore uno straccio per spolverare. Questa parodia è ancor più deprecabile in quanto in onda in una fascia oraria che annovera tra gli spettatori anche adolescenti e bambini, contribuendo in questo modo a diffondere un messaggio diseducativo che si contrappone al principio di integrazione fra culture che dovrebbe, invece, essere incoraggiato in una società multietnica come la nostra». Per di più il consigliere ha chiesto alla produzione della trasmissione delle pubbliche scuse, spiegando: «La comunità è indignata dalla rappresentazione del nuovo personaggio proposto dal presentatore Paolo Bonolis, "il Filippino", il quale propone uno stereotipo così limitante del filippino, che parla in maniera incomprensibile e lavora come collaboratore domestico». Ed ha concluso scrivendo: «Infine, ma non meno importante, quanto descritto ha particolarmente toccato la sensibilità della comunità Filippina che in questo momento delicato di lutto nazionale, a causa del Tifone Haiyan, avrebbe bisogno di sostegno morale anziché di offese gratuite alla propria dignità».

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