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Scoperto che nel cervello viene prodotto un anti-stress naturale: la nocicettina.


Di recente un team internazionale di ricerca composto da scienziati dello Scripps Research Institute, (noto anche con la sigla TSRI), il National Institutes of Health, (conosciuto anche con la sigla NIH), e l'Università degli Studi di Camerino, (nota anche con la sigla Unicam), hanno pubblicato sul Journal of Neuroscience i risultati di un loro studio, durante il quale hanno scoperto che agendo sul cosiddetto "sistema nocicettina" si potrebbero controllare gli effetti dell'ansia e dello stress sul sistema nervoso e sull'organismo. Al riguardo la biologa Marisa Roberto, professoressa associata presso il TSRI Addiction and Substance Dependence Research, ha spiegato: "Siamo stati in grado di dimostrare la capacità di questo sistema anti-stress nocicettina nel prevenire ed addirittura invertire alcuni degli effetti cellulari dello stress acuto in un modello animale. I risultati confermano l'importanza di questo sistema di smorzamento dello stress quale target potenziale di terapie contro i disturbi d'ansia ed altre condizioni legate allo stress. Noi siamo in grado di dimostrare la capacità del sistema nocicettina di prevenire ed invertire alcuni degli effetti cellulari dello stress acuto in modelli animali". In pratica la nocicettina, che è prodotto naturalmente dal cervello, appartiene alla famiglia dei neurotrasmettitori oppioidi; ma la somiglianza si limita sostanzialmente a questo. Infatti, sebbene appartenga a questa famiglia, la nocicettina si lega ai propri recettori specifici conosciuti con il nome di "recettori NOP", ma non si lega allo stesso modo con gli altri recettori oppioidi. Inoltre il suo nome deriva dal termine "nocicettivo", che a sua volta deriva dal latino "nocēre", ovvero "far male"; effetto scoperto a seguito di alcuni studi condotti negli anni '90, in cui iniettando della nocicettina nel cervello dei topi, si è scoperto che questa faceva aumentare il dolore anziché lenirlo. Tuttavia studi successivi hanno mostrato che se invece si attivava il corrispondente recettore NOP, la molecola in questione agiva come antioppioide, riuscendo a bloccare le proprietà gratificanti tipiche degli oppioidi, come la morfina e l'eroina. Mentre recenti studi hanno suggerito che la nocicettina può agire anche sulla parte del cervello che controlla le risposte emotive, (rappresentata dall'amigdala), al fine di contrastare gli effetti ansiogeni dello stress acuto. Ed è stato proprio su questo che i ricercatori guidati dalla dottoressa Marisa Roberto si sono concentrati maggiormente, prendendo in esame gli aspetti genetici, fisiologici e comportamentali del fenomeno e scoprendo che la produzione sia della nocicettina che del suo relativo recettore NOP era influenzata dallo stress: più l'animale su cui è stato verificato lo studio era stressato, più il suo cervello produceva nocicettina e NOP, che a loro volta contenevano gli effetti dello stress sul cervello. In questo modo lo studio ha dimostrato che, iniettando nocicettina direttamente nell'amigdala dei ratti, si otteneva una forte riduzione dei comportamenti ansiosi. Ma curiosamente la stessa procedura non aveva effetto nei ratti che invece non erano stressati. Infatti, come ha sottolineato la stessa biologa: "Lo studio, composto da tre serie di esperimenti, ha dimostrato che l'esposizione allo stress porta ad una iperattivazione del sistema nocicettina/NOP nella regione centrale dell'amigdala, meccanismo che sembra costituire una risposta adattiva a feedback per riportare il cervello alla normalità". Ad ogni modo la dottoressa Marisa Roberto ha, infine, concluso dichiarando: "Studi futuri potranno indagare se ed in che modo questo sistema a feedback possa diventare disfunzionale in condizioni di stress cronico. Sospettiamo che lo stress cronico possa indurre cambiamenti a livello neuronale anche nell'amigdala, contribuendo allo sviluppo di alcuni disturbi d'ansia".

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