In futuro i vetri si "autopuliranno" con la luce del Sole.


In un futuro non troppo prossimo i vetri delle finestre di casa si puliranno da soli; o almeno questa è la speranza dei ricercatori dell'Università degli Studi di Sassari, (nota anche con la sigla UNISS), e dell'Università degli Studi di Cagliari, (conosciuta anche con la sigla UNICA), i quali di recente hanno annunciato di essere riusciti a sviluppare un nuovo tipo di nanomateriale high-tech che promette di rivoluzionare la vita quotidiana, soprattutto quella delle casalinghe. In pratica lo studio, finanziato con i fondi della Regione Sardegna, apre nuove prospettive nell'ambito delle applicazioni del grafene, la cui scoperta è stata premiata con il Premio Nobel per la Fisica nel 2010. In sostanza durante questo nuovo studio il materiale in questione, ottenuto grazie ad una tecnica innovativa di "esfoliazione chimica", è stato aggiunto ad un sottilissimo strato di ossido di titanio nano-poroso in modo da ottenere una sorta di pellicola con una elevatissima attività fotocatalitica, (per la precisione la più alta registrata fino ad ora in un cosiddetto "film sottile e trasparente"). Ed è prorio questa caratteristica che consentirà, ad esempio, ai vetri domestici di "autopulirsi" sfruttando la luce del Sole per eliminare lo sporco depositato sulle superfici, evitando così la manutenzione legata alla loro pulizia. Ad ogni modo questa nuova invenzione, pubblicata sulla rivista internazionale "ACS Applied Materials & Interfaces" e diretta da Luca Malfatti e Plinio Innocenzi, (entrambi del Laboratorio di Scienza del Materiali e Nanotecnologie del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica dell'UNISS), in collaborazione con il gruppo di Alberto Mariani, (del Dipartimento di Chimica e Farmacia dell'UNISS), ed il gruppo di Maria Casula, (del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell'UNICA), è stata considerata di particolare rilevanza tanto da essere premiata con la copertina. Inoltre alla scoperta hanno contribuito anche prestigiose collaborazioni nazionali ed internazionali, in particolare: l'Istituto Italiano di Tecnologia, (noto con la sigla IIT); l'Università Tecnica di Graz, (nota anche con la sigla TU Graz); e la divisione di Scienza ed Ingegneria dei Materiali della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, (nota anche con l'acronimo CSIRO).

Commenti