Lo strano caso delle fiale di vaiolo dimenticate in un armadietto del NIH dal 1950.


Il vaiolo, la terribile malattia virale che ha causato centinaia di milioni di morti soltanto nel corso del XX secolo, (si parla di circa 300-500 milioni), e che l'Organizzazione Mondiale della Sanità, (comunemente nota con la sigla OMS), ha dichiarato debellata a partire dal 1980, in realtà ha rischiato di ritornare in scena a causa di una cattiva gestione di alcune fiale contenenti il virus Variola, dimenticate e ritrovate la scorsa settimana da uno scienziato del governo USA, (che ovviamente ha preferito rimanere anonimo per paura di subìre ritorsioni), durante le pulizie di un ripostiglio in un laboratorio del National Institutes of Health, (conosciuto anche con la sigla NIH). Naturalmente l'incidente ha subito messo in moto la macchina sanitaria e Domenica scorsa le fiale in questione, (che a quanto pare erano 6), sono state trasportate a bordo di un aereo governativo e messe in sicurezza presso la sede dei Centers for Disease Control and Prevention, (noti anche con l'acronimo CDC). Immediatamente le fiale, (che pare risalgano addirittura al 1950), sono state oggetto di analisi ed adesso, dopo aver confermato la presenza del DNA del virus del vaiolo, saranno oggetto di ulteriori test per stabilire se il materiale sia ancora "vivo"; ovviamente questi test potrebbero richiedere fino a due settimane di tempo, dopo di che i campioni dovrebbero essere distrutti una volta per tutte. Ad ogni modo della faccenda si stanno ora occupando sia i funzionari CDC che l'FBI e, secondo quanto hanno fatto sapere, sebbene queste fiale fossero stati utilizzati per decenni dalla Food and Drug Administration, (conosciuta anche con la sigla FDA), sembra che da allora non siano più state aperte, in quanto erano liofilizzate e sigillate. Infatti al riguardo i funzionari CDC hanno rassicurato spiegando: "Non ci sono evidenze del fatto che le fiale etichettate come contenenti "Variola", il virus del vaiolo, siano state aperte e gli addetti alla biosicurezza in loco non hanno identificato rischi di esposizione per il personale del laboratorio o per il pubblico". Inoltre, secondo quanto ha riferito lo scienziato che ha ritrovato le fiale, i dipendenti della struttura non erano al corrente della loro presenza. Mentre in merito alla vicenda Christopher Allen, portavoce del'FBI, ha dichiarato: "A causa dei potenziali problemi di bioprotezione e di biosicurezza coinvolti, l'FBI ha lavorato con i CDC ed il NIH per garantire l'imballaggio ed il trasporto sicuro dei materiali". E così si spera che sia; anche perché non si spiega come mai delle fiale di una così fondamentale importanza fossero state dimenticate in un ripostiglio, considerato che attualmente esistono soltanto due strutture al mondo in cui sono ammessi campioni di vaiolo: come da accordi internazionali il virus deve essere conservato in un laboratorio altamente sicuro presso la sede dei CDC oppure di un centro di virologia e ricerca biotecnologica situato a Novosibirsk, (in Russia). In tal proposito Michael Osterholm, un esperto di bioterrorismo e direttore del Center for Infectious Disease Research and Policy, (noto anche con la sigla CIDRAP), presso l'Università del Minnesota ha spiegato: "Si ritiene che una delle cose peggiori che possa capitare ad una comunità è avere un'epidemia di vaiolo. Si tratta di una malattia che ha avuto un impatto importante sulla storia umana". Infatti in merito a ciò è importante sapere che anche se non così facilmente contagiosa come alcune altre malattie infettive, attualmente non esiste una cura per il vaiolo e che, come hanno spiegato gli esperti, il virus potrebbe rimanere mortale anche dopo la liofilizzazione; anche se in realtà dovrebbe essere tenuto al freddo per rimanere in vita. Oltretutto storicamente, circa un terzo delle persone che l'hanno contratto sono morte, dopo aver patito febbre alta, spossatezza, lesioni tessutali colme di liquido che trasuda e forma croste, (le immagini che ritraggono i malati sono davvero impressionanti: basta digitare la parola "vaiolo" su un qualsiasi motore di ricerca), ed i pochi sopravvissuti ne sono rimasti irreversibilmente segnati. In ogni caso, secondo quanto riferito, questa sarebbe la prima volta che campioni di vaiolo "non registrati" vengono scoperti negli USA. Tuttavia, secondo quanto riporta la BBC, è già capitato in passato che saltassero fuori fiale del pericoloso virus, le quali pare siano state scoperte nel fondo di un freezer in Est Europa negli anni '90. Comunque sia, come già anticipato, i CDC hanno notificato la scoperta di queste fiale all'OMS, chiedendone la partecipazione all'indagine sui campioni: se nelle fiale dovesse essere presente vaiolo vitale, l'OMS verrebbe, infine, invitata anche ad assistere in qualità di testimone alla distruzione del materiale; così come è già successo in casi precedenti in cui campioni di vaiolo sono stati trovati fuori dai due depositi ufficiali. Comunque stiano le cose incidenti e dimenticanze simili non dovrebbero accadere, in quanto l'umanità è già così profondamente segnata dalle molte malattie ancora presenti per dover fare di nuovo i conti con una di quelle che si credeva definitivamente scomparsa.

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