Argus II, l'occhio bionico che ridà la vista.


Dopo ben 10 anni di totale cecità a causa della retinite pigmentosa, di recente una donna americana di 66 anni ha ricominciato a vedere grazie ad Argus II, vale a dire un occhio bionico realizzato qualche anno fa dalla società californiana Second Sight e può essere impiantato tramite un'operazione abbastanza semplice, che apre le porte a nuove possibilità per curare la cecità. Difatti, secondo alcune recenti stime, attualmente nel mondo ci sono circa 39 milioni di ciechi e circa 285 milioni di persone con problemi alla vista, e tra questi l'americana Fran Fulton non riusciva più a vedere ormai da 10 anni. Tuttavia adesso, come anticipato, grazie al suo occhio bionico la 66enne riesce a vedere nuovamente, seppur in bianco e nero ed a bassa risoluzione; per l'occasione ha raccontato il suo stato emotivo in un'intervista alla BBC, durante la quale ha affermato: "Quando mi hanno acceso, per così dire, sono rimasta senza fiato. Ho dovuto mettermi una mano sul petto, pensavo scoppiasse". Naturalmente la tecnologia e la comprensione scientifica del sistema visivo migliorano di anno in anno e pertanto le nuove tecniche per ridare la vista ai ciechi stanno finalmente progredendo: dispositivi come Argus II sono in grado di ripristinare la vista a chi l'ha persa ed, (anche se in bianco e nero), si tratta certamente di un enorme passo in avanti per aiutare coloro che ne hanno bisogno. In pratica al momento negli Stati Uniti ci sono solo 6 persone ad aver impiantato Argus II, ma i ricercatori sperano che in futuro il loro dispositivo venga esteso a molti altri pazienti; anche perché, come già spiegato, l'operazione è piuttosto semplice e non comporterebbe rischi. Infatti i medici necessitano di qualche ora in sala operatoria per inserire gli elettrodi in corrispondenza della retina compromessa, dopodiché il paziente torna a casa in giornata stessa: dopo una settimana di riposo, Argus II viene attivato e, grazie al supporto di un paio di occhiali in cui è presente una videocamera simile a quella implementata negli smartphone, il paziente torna a vedere immagini in bianco e nero a bassa risoluzione, (equivalenti di 60 pixel). Tra l'altro grazie alla dovuta riabilitazione, il cervello inizia ad abituarsi alla nuova possibilità e la persona comincia a intravedere la forma delle cose ed, infine, a distinguere il chiaro dallo scuro.

di seguito alcune immagini di Argus II:
http://www.techlato.com/wp-content/uploads/First-Bionic-Eye.jpg
http://www.sdamy.com/images/argusII.jpg
http://images.gizmag.com/hero/argus-ii-3.png
http://www.secondsight.com/assets/images/external-components_ee.png
http://curechm.org/wp-content/uploads/2014/10/Argus2.jpg

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