In questi gironi il generale Ahmad Reza Pourdastan, comandante capo dell'Islamic Republic of Iran Army, (noto anche con la sigla IRIA; ovvero l'eserito di terra dell'Iran), ha annunciato che il suo esercito ha portato a termine la costruzione di un drone capace di lanciarsi su un obiettivo nemico posizionato al suolo oppure in mare, facendosi esplodere una volta giunto a destinazione. Insomma, in poche parole un vero e proprio velivolo kamikaze pilotato da remoto, che sarà impiegato nella campagna militare attualmente in corso nei pressi dello Stretto di Hormuz. Ad ogni modo come è possibile osservare nell'immagini diffuse sul Web le dimensioni di questo "drone kamikaze" sono abbastanza generose, tanto che le fonti ufficiali si riferiscono ad esso come una "bomba mobile"; tuttavia, seppur nessuna fonte ufficiale ne ha specificato il nome, secondo alcune testate locali, il progetto prenderebbe il nome di Yasir, (oppure Raad). Comunque sia l'iniziativa in questione è stata annunciata dall'esercito iraniano lo scorso anno, che inizialmente aveva definito il mezzo come uno strumento di ricognizione, capace di volare per 10 ore consecutive acquisendo fotografie aeree a 360 gradi; mentre alcuni analisti occidentali lo avevano definito in un primo momento come una copia del velivolo statunitense ScanEagle, (realizzato in collaborazione con Insitu, un'azienda americano acquistata nel 2008 da Boeing), impiegato dai soldati a stelle e strisce proprio per la mappatura del territorio. Comunque sia i primi test sono stati condotti nel giro di 6 giorni, all'interno di un'area vasta oltre 500.000 km vicino allo Stretto di Hormuz: zona d'importanza politica e militare strategica, in quanto rappresenta il passaggio di circa un quinto del petrolio distribuito in tutto il mondo. In ogni caso non è la prima volta che l'Iran ha dichiarato di essere al lavoro su strumenti bellici di questo tipo: il drone più avanzato messo a punto dal Paese è il modello Shahed 129, capace di raggiungere Paesi mediorientali come Israele, percorrendo una distanza massima di 1.700 km grazie ad un'autonomia di 24 ore, ovviamente portando con sé missili ed altre strumentazioni per attaccare sia bersagli fermi che in movimento.
Di seguito alcune immagini del suddetto "drone kamikaze":
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