Si chiama "Scalevo" ed, anche se per ora è soltanto un prototipo realizzato da una decina di studenti svizzeri, (premiati con il primo premio in occasione della LabView Student Design Competition 2015), si tratta di una particolare sedia a rotelle che una volta sviluppata e distribuita su larga scala potrebbe migliorare la mobilità e l'autonomia di chi ha una disabilità motoria e deve lottare ogni giorno contro ambienti inaccessibili e barriere architettoniche presenti un po' dappertutto nella stragrande maggioranza delle città: dall'ingresso delle abitazioni agli edifici pubblici, dai marciapiedi all'accesso a mezzi di trasporto come, ad esempio, stazioni della metropolitana o dei treni. Difatti per far funzionare questa sedia a rotelle elettrica, (che può sostenere persone con un peso fino a 95 chilogrammi), gli studenti di ingegneria del Politecnico federale di Zurigo hanno progettato un sistema simile a quello del Segway, (ovvero una sorta di monopattino elettrico che sfrutta la combinazione di componenti elettroniche, meccaniche ed informatiche. Tuttavia la principale particolarità di Scalevo è la presenza di due cingoli in gomma montati sulla parte inferiore, che si piegano verso qualsiasi angolazione desiderata, permettendogli così di "arrampicarsi" in retromarcia scalino dopo scalino, scalando anche quelli ripidi. Inoltre a bordo c'è un piccolo schermo touchscreen, (simile ad uno smartphone), che serve per guidare il mezzo: una volta che ci si trova davanti all'ostacolo, (come, ad esempio, una rampa di scale), la sedia azionerà degli scanner laser estraibili che misureranno il dislivello da superare, e successivamente il cingolato di gomma si abbasserà al livello esatto per salire i gradini con i suoi dentelli, i quali garantiscono la massima sicurezza al passeggero anche su pendenze di un certo "rilievo". Ad ogni modo prima di poter essere prodotto su larga scala, Scalevo, che, come già spiegato, è ancora un prototipo iniziato circa un anno fa, dovrà essere ulteriormente testato. Al riguardo l'architetto Rodolfo Dalla Mora, presidente della Società Italiana dei Disability Manager, (nota anche con la sigla SIDiMa), nonché responsabile dell'ufficio "Accessibilità" e del Centro per l'adattamento dell'ambiente domestico presso l'Ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza, ha commentato: "Potrebbe contribuire a dare un maggior grado di autonomia a chi si muove sedia a rotelle. Ben venga la ricerca nell'ambito delle tecnologie assistive che, una volta collaudate dopo ulteriori sperimentazioni, possono aiutare le persone a superare le barriere architettoniche ma, per essere utilizzate, devono essere "accessibili" nei costi ed introdotte nel Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi per poter essere fornite dal Servizio sanitario nazionale". E, come purtroppo ben noto, in Italia l'accesso agli ausili necessari per le persone con disabilità non avviene ancora in modo uniforme; infatti in tal proposito lo stesso Rodolfo Dalla Mora ha, infine, concluso spiegando: "Ci sono ASL restie a prescrivere nuovi ausili perché costano molto, altre invece li forniscono per favorire l'inclusione delle persone con disabilità: un problema di non omogeneità che ci auguriamo sia superato con l'approvazione del nuovo Nomenclatore tariffario, (che dovrebbe entrare in vigore insieme ai nuovi Livelli essenziali di assistenza). Gli ausili, poi, non andrebbero prescritti in forma generica ma "su misura", in base alle specifiche necessità ed in funzione delle potenzialità residue della persona, in modo che possano facilitare le attività della vita quotidiana".
Di seguito alcune immagini:
...ed un video che mostra il funzionamento di Scalevo:
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