Certo, non si tratta della prima volta che Elon Musk, fondatore di Tesla Motors e SpaceX, nonché cofondatore di PayPal, si lancia in proposte alquanto ardite, m questa volta, intervistato nel corso della puntata di Mercoledì scorso del Late Show, (passato nelle mani di Stephen Colbert, dopo il ritiro di David Letterman, avvenuto lo scorso 20 Maggio), si è detto interessato ad innescare su Marte il cosiddetto processo di terraformazione, (vale a dire l'ipotetica trasformazione del clima e della geografia marziana allo scopo di renderla più simile a quella della Terra), proponendo di sganciare bombe nucleari sopra i poli del pianeta rosso. Tuttavia molto prabilmente si è tratta di una semplice battuta da contestualizzare e forse Elon Musk non avrebbe presentato la sua proposta di fronte ad un tavolo di scienziati ed astronomi, limitandosi a parlarne nel contesto più leggero ed informale del programma televisivo in questione. Difatti se si da un'occhiata alla suddetta intervista, l'imprenditore sudafricano ha semplicemente esposto una sua ipotesi su quale potrebbe essere la strada più veloce per rendere Marte più simile alla Terra; anche se in realtà si tratta di un'ipotesi tutt'altro che priva di spunti interessanti, e che contiene anche molte criticità. Tra l'altro l'idea di colpire Marte con bombe nucleari non è un'esclusiva di Elon Musk: altri scienziati hanno ipotizzato di ricorrere a questo metodo per riscaldare l'atmosfera del pianeta rosso. Difatti bombardando i poli di Marte sarebbe possibile far fondere la CO2 congelata contenuta nelle calotte, da cui si sprigionerebbe gas capace, appunto, di ispessire e riscaldare l'atmosfera, permettendo così la presenza di acqua allo stato liquido. Insomma, una sorta di "effetto serra" su Marte, che a sua volta innescherebbe un effetto domino che, forse, avvierebbe l'origine della vita. Ad ogni modo esiste chi non è d'accordo con questa ipotesi, soprattutto perché non si conoscono gli effetti che le radiazioni delle esplosioni nucleari causerebbero al pianeta rosso. Ed in secondo luogo, come ha spiegato Brian Toon dell'University of Colorado at Boulder: "Dal momento che l'atmosfera marziana è già molto ricca di anidride carbonica, aumentando ulteriormente la concentrazione di questa sostanza si rischierebbe di creare un ambiente abitabile solo dalle piante, ma non dagli esseri animali". Oppure, come aggiungono altri esperti, potrebbe anche accadere che il processo di terraformazione porti ad un nulla di fatto, senza alcun cambiamento delle condizioni del pianeta; senza contare che con tale tecnica, prima di ottenere un risultato visibile per verificare l'abitabilità di Marte, dovrebbero passare più di centomila anni. Naturlamente nemmeno la NASA ha preso sul serio la proposta di Elon Musk, precisando che un intervento aggressivo come quello ipotizzato dall'amministratore delegato di SpaceX, al di là della sua fattibilità, non rientrerebbe nell'etica di rispetto per l'ambiente che contraddistingue l'esplorazione spaziale. Infatti, dall'agenzia spaziale governativa hanno, infine, commentato: "Ci impegniamo a promuovere un tipo di esplorazione del sistema solare che protegga gli ambienti visitati e li mantenga integri nel loro stato naturale".
Di seguito l'intera intervista a Elon Musk:
(la parte relativa a Marte inizia intorno al minuto 2:21)
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