A quanto pare bisogna rassegnarsi: i viaggi indietro nel tempo sono impossibili; o almeno questo è quando ha dimostrato di recente uno studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, (noto anche con la sigla CNR), in collaborazione con il Dipartimento di fisica dell'Università la Sapienza di Roma e l'Università degli Studi dell'Aquila e pubblicato sulla rivista Scientific Reports, il quale ha provato sperimentalmente che la lancetta del tempo va solo in avanti. In pratica si tratta di una notizia che, non a caso, è arrivata in concomitanza dell'anniversario in cui Martin McFly, protagonista di "Ritorno al futuro", (celebre trilogia degli anni '80), sarebbe dovuto arrivare ai giorni nostri, (per l'esattezza nel 21 Ottobre 2015), con la sua mitica DeLorean, per salvare il futuro e tornare a casa, nel 1985. Ad ogni modo in merito al suddetto studio, (finanziata dalla John Templeton Fundation), Claudio Conti, direttore dell'Istituto dei Sistemi Complessi del CNR, (conosciuto anche con la sigla ISC-CNR), ha affermato: "Il mondo "normale", che è macroscopico, è irreversibile, e secondo le leggi fisiche che lo regolano, è statisticamente improbabile che si torni indietro". Tuttavia nel mondo dell'infinitamente piccolo, dove valgono le leggi bizzarre della meccanica quantistica, le cose potrebbero andare diversamente; difatti lo stesso ricercatore ha rivelato: ''Non ci sono leggi che dicono che non si possa tornare indietro". Da qui è nata l'idea di cercare di dimostrare l'irreversibilità dei fenomeni naturali nella meccanica quantistica. In tal proposito Claudio Conti ha proseguito spiegando: "Abbiamo quindi provato a vedere se ci sono esperimenti che possano dimostrare che non si può tornare indietro. In particolare abbiamo cercato la quantizzazione dei tempi di decadimento, cioè come fa a sparire un oggetto o come si dovrebbe dissolvere Martin McFly quando, nel film, passa dal futuro al passato. Infatti la sparizione altro non è che il decadimento". Ed ha proseguito sottolineando: "Uno dei problemi principali della fisica moderna è spiegare perché il tempo va solo in avanti, e non si può tornare indietro. La meccanica quantistica non fornisce nessuna indicazione sul perché i fenomeni naturali siano irreversibili. Consideriamo un pendolo messo a testa in giù: nella nostra esperienza quotidiana sappiamo che, dopo qualche istante, l'asta cadrà e non ritornerà più su. Ciò non era mai stato verificato per un pendolo quantistico, cioè una particella, (come un fotone o un elettrone), che si muove intorno al proprio nucleo: diciamo che si ha un pendolo inverso quando queste particelle decadono, cioè si scompongono in particelle differenti e, (si dice in fisica), "vanno all'infinito" ed, in un certo senso, spariscono. Nessuno prima d'ora aveva mai testato empiricamente questa teoria. Per simulare un oscillatore di Glauber, abbiamo fatto passare un raggio luminoso attraverso un liquido fototermico. Quest'ultimo assorbe la luce e la defocalizza rendendola simile ad un oscillatore quantistico invertito e rende più facile individuare la quantizzazione dei decadimenti. Avendo ottenuto questa prova sperimentale, possiamo affermare che la teoria è verificata, anche per quanto riguarda la freccia del tempo". Mentre ha, infine, concluso ribadendo: "Secondo le leggi della meccanica quantistica si sparisce solo ad una certa velocità, che è quella della legge dell'irreversibilità dei fenomeni. Nel nostro esperimento abbiamo provato che la teoria è giusta, il che significa che la particella, una volta decaduta, non si può più riformare. Da qui l'assunto che non si può tornare indietro nel tempo. Comunque sia la nostra ricerca, oltre al suo valore intrinseco, apre nuove prospettive per lo sviluppo di tecnologie di più immediata applicazione, ad esempio, nel campo della fotonica, come nuovi tipi di laser per la medicina e microscopi ad altissima risoluzione".
Di seguito una rappresentazione schematica dello studio del CERN:
La figura mostra in maniera schematica l'energia potenziale di un pendolo invertito quantistico, che esclude il viaggio nel tempo, rappresentato dall'immagine tratta dal film. Gli anelli che si vedono rappresentano l'evoluzione irreversibile del fascio laser misurata negli esperimenti. Le due teorie sono rappresentate dalle due formule riportate in basso. |
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