Secondo un recente studio, l'Erasmus fa trovare l'amore ad un terzo degli studenti.


A quanto pare l'Erasmus, (noto anche come European Region Action Scheme for the Mobility of University Students), è diventato un classico rito di passaggio per moltissimi giovani di tutta Europa e quest'anno compie il suo 29° anno. Per quest'occasione l'Università degli Studi "Niccolò Cusano", che aderisce al programma, ha deciso di condurre uno studio per identificare qual è l'impatto sul piano personale, sociale e occupazionale di questo lungimirante progetto, raccogliendo i dati in un'infografica intitolata "Erasmus: il ritratto di una generazione". In pratica, secondo quanto illustrato in quest'ultima, il programma di scambi universitari internazionale ha creato la prima generazione di europei e sta portando i cittadini del vecchio continente verso la formazione di una vera identità europea. In sostanza da questo studio è emerso che l'identikit dello studente Erasmus è prevalentemente donna, (per la precisione nel 61% de casi), studia alla facoltà di economia, ha 22 anni e parte per un periodo di 6 mesi avvalendosi di una borsa di studio del valore medio di 272 euro al mese. Inoltre le mete più ambite dagli studenti italiani in ordine di preferenza sono Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo; mentre l'Italia si posiziona al 5° posto nelle mete preferite dagli studenti stranieri. Tra l'altro è emerso anche che i giovani che effettuano un periodo di studio all'estero vivono un'esperienza di crescita personale: in particolare accrescono la capacità di risolvere problemi, l'apertura mentale, la capacità di prendere decisioni, la conoscenza di sé, la curiosità e la fiducia in se stessi. Invece l'impatto sul mercato del lavoro del progetto Erasmus produce esiti positivi, complici il valore aggiunto apportato al curriculum vitae e soprattutto il bagaglio linguistico arricchito di chi è partito: il tasso di disoccupazione degli ex-Erasmus dopo 5 anni dal conseguimento dalla laurea è risultato essere inferiore del 23% rispetto al tasso di disoccupazione di coloro che hanno deciso di non partire; mentre il 64% dei datori di lavoro ha affermato di essere propenso ad attribuire maggiori responsabilità al personale con esperienza internazionale rispetto a chi non ne ha. Per di più il progetto Erasmus allarga gli orizzonti degli studenti e la loro rete di relazioni: il 93% degli studenti che hanno vissuto questa esperienza internazionale ha affermato di voler vivere all'estero in futuro, contro il 73% di coloro che sono rimasti a studiare nel proprio Paese. Non a caso il numero degli studenti Erasmus che cambia Paese di residenza almeno una volta dopo la laurea è di 2 volte maggiore rispetto a quello di coloro che non hanno vissuto un'esperienza di mobilità durante gli studi. Ma non è tutto; infatti quasi un terzo di chi è andato in Erasmus ha dichiarato di aver trovato l'amore durante quest'esperienza: da ciò ne è derivato che dal 1987 ad oggi circa un milione di bambini sono nati da coppie che si sono formate durante questo periodo di studio. Comunque sia l'Università degli Studi "Niccolò Cusano" ha concluso l'infografica condividendo le parole di Umberto Eco, il quale ha spiegato: "L'Erasmus ha creato la prima generazione di giovani europei. Io la chiamo una rivoluzione sessuale, un giovane catalano incontra una ragazza fiamminga, si innamorano, si sposano, diventano europei come i loro figli. Dovrebbe essere obbligatorio, e non solo per gli studenti: anche per i taxisti, gli idraulici, i lavoratori. Passare un periodo nei paesi dell'Unione Europea, per integrarsi".

Di seguito la suddetta infografica dell'ateneo romano:
http://www.unicusano.it/blog/images/infografiche/Erasmus-infograficaUC.jpg
In collaborazione con BizUp ed UNICUSANO.

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