Scoperto un piccolo errore nella Piramide di Cheope.


Come noto, la famosa Piramide di Cheope, (o Grande Piramide di Giza), venne costruita circa 4.500 anni fa, è la più imponente tra quelle che si trovano nella piana egiziana e ad oggi risulta essere una delle poche meraviglie di un passato molto lontano che ancora si possono osservare. In pratica è alta 146 metri, appoggia su una base quadrata i cui lati sono lunghi circa 230 metri, e quando venne realizzata era rivestita con pannelli calcarei che vennero poi asportati nel corso del tempo per costruire altri monumenti: mancanza che ha impedito di ottenere una misura precisa dei lati della Grande Piramide di Giza. O almeno così si pensava fino ad oggi; difatti in questi giorni un gruppo di ricercatori della Glen Dash Foundation, (ente di ricerca che utilizza i più avanzati sistemi tecnologici per risolvere alcuni problemi archeologici insoluti), ha pubblicato uno studio su Aeragram che ha permesso di risolvere questo problema e di rilevare un piccolo errore. In sostanza la ricerca in questione ha dato modo di scoprire che il lato est della Piramide di Cheope originariamente misurava tra i 230,295 ed i 230,373 metri, mentre il lato ovest doveva estendersi tra i 230,378 ed i 230,436 metri: ciò significa che c'era una differenza di lunghezza nei lati del quadrato che poteva andare dagli 8,3 ai 14,1 centimetri. In poche parole per determinare la lunghezza dei lati della Piramide in questione i ricercatori sono partiti dalle poche lastre di rivestimento ancora esistenti, i cui bordi toccano la piattaforma sulla quale è stata costruita la Piramide stessa. Successivamente hanno cercato con estrema cura i "segni" che gli altri pannelli di copertura lasciarono sulla piattaforma della base, arrivando a scoprire un totale di 84 punti lungo i bordi originali. Dunque con questi risultati hanno utilizzato un metodo statistico per tirare le linee di base della copertura della Piramide di Cheope e sono così arrivati alle dimensioni dei lati di base. Al riguardo Glen Dash, ingegnere responsabile del suddetto ente e del lavoro, ha puntualizzato: "Anche se l'errore fosse stato il massimo che abbiamo calcolato, i risultati dimostrano che gli Egizi possedevano competenze quasi incredibili per i loro tempo, tant'è che oggi possiamo solo speculare su come potessero giungere a tanta precisione solo con l'utilizzo degli strumenti che avevano". Comunque sia adesso i ricercatori continueranno le loro ricerche nella speranza di fare un percorso a ritroso, ossia partire dalle misure degli edifici per risalire agli strumenti ed al loro impiego, in modo da avere così un quadro generale migliore sul modo in cui lavorano gli ingegneri di quel tempo.

Di seguito un'immagine che riassume un po' il tutto:
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