Anonymous Italia attacca il Ministero degli Esteri e mette online diverse e-mail, rimborsi spese e fatture.
Dopo un lungo periodo di apparente inattività, (l'ultimo attacco reso noto risale allo scorso Marzo), questo pomeriggio la divisione italiana della famosa legione Anonymous è tornata all'azione, attaccando e rendendo pubblici diversi documenti riguardanti il Ministero degli Esteri. In pratica, secondo le varie indiscrezioni, questo attacco sarebbe legato ad una falla di sicurezza della piattaforma Joomla!, (sulla quale si basa il sito della Farnesina), che ha permesso al gruppo di Anonymous Italia di entrare in possesso di e-mail, rimborsi spese, nomi e cognomi del personale di ambasciate e consolati e le fatture per consulenze, contratti e tutte le attività svolte dal 2012 ad oggi, (si parla di milioni di euro). Ad ogni modo, come di consueto, gli hacker hanno rivendicato e motivato l'attacco al Ministero degli Esteri tramite un comunicato pubblicato sul loro blog ufficiale, nel quale, (oltre ai link in cui trovare i vari documenti), si può leggere: «Al Ministro Angelino Alfano ed al Pubblico Ministero Eugenio Albamonte, giova ribadire il concetto. A malapena potete gestire le porcate che riuscite a concepire nel vostro dominio: quello del ladrocinio legalizzato. Se il P.M. Albamonte facesse meglio il suo mestiere, considerato che lo paghiamo noi, assai più numeroso sarebbe il numero di esseri abietti assicurati alla Giustizia. Ma nulla può costui contro l'odiato potere, contro i suoi amati padroni, vile servo come tanti della stessa risma. Continuate pure a dilettarvi nelle vostre riunioni al vertice, nelle vostre commissioni... G7, G8, Intelligence, sorveglianza, terrorismo. Notevoli come voci di spesa da scrivere nel bilancio statale. A pagare, lo sapevamo già, siamo noi Italiani». E gli hacker di Anonymous Italia hanno poi proseguito, scrivendo: «Nel frattempo vogliate gradire la pubblicazione senza censura di parte dei dati sottratti dai vostri preziosi sistemi informatici». Mentre hanno concluso spiegando: «Purtroppo per voi, nonostante venga ribadito fino alla nausea, c'è un concetto assai semplice che non riuscite ad assimilare: non dimentichiamo, non perdoniamo. Non ci fermeremo. MAI. La ricerca della verità non ammette limiti. Per questo saremmo noi i criminali? Siamo noi che stiamo riducendo questo Popolo in cenere? O siete voi? Gli Italiani conoscono la risposta». Comunque sia sull'accaduto è intervenuto anche lo stesso Ministero che tramite un comunicato stampa ha fatto sapere: «Si è trattato di un tentativo di hackeraggio ai danni del sito della Farnesina. Si auspica che al più presto la procura possa far luce su quanto accaduto e, per agevolare questo scopo, i tecnici del Ministero sono al lavoro per garantire tutto il supporto possibile». Mentre in merito ai documenti resi pubblici ha, infine, affermato: «Ogni fattura della Farnesina è regolarmente vistata dalla Ragioneria ed è conforme a soddisfare le legittime esigenze di funzionamento dell'amministrazione».
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