A quanto pare le carezze di una madre non sono soltanto un semplice gesto d'affetto: il contatto fisico tra lei ed il proprio piccolo, infatti, sarebbe fondamentale per lo sviluppo del cervello di quest'ultimo. O almeno questo è quanto hanno scoperto alcuni ricercatori dell'Emotional Brain Institute, (noto anche con la sigla EBI), guidati dalla psichiatra Cátia Teixeira, durante un loro studio condotto su modello murino e pubblicato in questi giorni sulla rivista eNeuro, secondo il quale, le cure materne sarebbero un fattore chiave, appunto, per lo sviluppo cerebrale della prole e potrebbero avere effetti anche a lungo termine, in quanto modulano la produzione di serotonina, un ormone fondamentale anche per la crescita del cervello. In pratica per arrivare a tali conclusioni gli scienziati hanno studiato un gruppo di 24 cuccioli di topo, servendosi di un metodo piuttosto innovativo: le registrazioni elettrofisiologiche wireless, un sistema con cui è possibile di registrare l'attività cerebrale in remoto, e che in questo caso ha permesso di monitorare il cervello dei cuccioli durante i momenti di interazione con la propria madre. Così facendo gli studiosi, come già anticipato, sono riusciti ad osservare l'esistenza di un legame diretto tra la cura materna ed, appunto, la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore noto per essere coinvolto in importanti funzioni, tra cui lo sviluppo del cervello e la regolazione del tono dell'umore e delle emozioni, (non a caso viene chiamato "l'ormone della felicità"). Entrando un po' più nei dettagli i ricercatori hanno scoperto che il contatto materno è in grado di aumentare nei cuccioli l'attività della corteccia cingolata anteriore, vale a dire una regione del cervello ricca di recettori della serotonina. In sostanza bloccando artificialmente questi recettori, gli scienziati hanno visto come l'effetto della presenza della madre veniva neutralizzato del tutto; mentre trattando alcuni cuccioli precedentemente isolati dalla madre con la fluoxetina, (principio attivo di una classe di psicofarmaci che rientrano nell'ambito degli antidepressivi, nonché inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, cioè che ne impedisce il riassorbimento, aumentandone la disponibilità per il cervello), hanno rilevato che l'attività della corteccia cingolata anteriore aumentava in modo molto simile a quanto osservato con la presenza della madre. Comunque sia al riguardo gli autori dello studio in questione hanno, infine, concluso spiegando: "I nostri risultati evidenziano come il contatto materno ed il sistema della serotonina siano importanti regolatori dell'attività neuronale nel cervello in via di sviluppo dei cuccioli. Separare un figlio dalla propria madre nella prima fase della sua vita potrebbe deviare questo sviluppo e causare una maggior suscettibilità a disturbi neuropsichiatrici e problemi comportamentali. Se un bambino dovesse perdere la genitrice oppure essere allontanato da lei in questa fase della sua vita, sarebbe molto importante riempirlo di attenzioni e coccole per colmare questo vuoto".
A quanto pare le carezze di una madre non sono soltanto un semplice gesto d'affetto: il contatto fisico tra lei ed il proprio piccolo, infatti, sarebbe fondamentale per lo sviluppo del cervello di quest'ultimo. O almeno questo è quanto hanno scoperto alcuni ricercatori dell'Emotional Brain Institute, (noto anche con la sigla EBI), guidati dalla psichiatra Cátia Teixeira, durante un loro studio condotto su modello murino e pubblicato in questi giorni sulla rivista eNeuro, secondo il quale, le cure materne sarebbero un fattore chiave, appunto, per lo sviluppo cerebrale della prole e potrebbero avere effetti anche a lungo termine, in quanto modulano la produzione di serotonina, un ormone fondamentale anche per la crescita del cervello. In pratica per arrivare a tali conclusioni gli scienziati hanno studiato un gruppo di 24 cuccioli di topo, servendosi di un metodo piuttosto innovativo: le registrazioni elettrofisiologiche wireless, un sistema con cui è possibile di registrare l'attività cerebrale in remoto, e che in questo caso ha permesso di monitorare il cervello dei cuccioli durante i momenti di interazione con la propria madre. Così facendo gli studiosi, come già anticipato, sono riusciti ad osservare l'esistenza di un legame diretto tra la cura materna ed, appunto, la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore noto per essere coinvolto in importanti funzioni, tra cui lo sviluppo del cervello e la regolazione del tono dell'umore e delle emozioni, (non a caso viene chiamato "l'ormone della felicità"). Entrando un po' più nei dettagli i ricercatori hanno scoperto che il contatto materno è in grado di aumentare nei cuccioli l'attività della corteccia cingolata anteriore, vale a dire una regione del cervello ricca di recettori della serotonina. In sostanza bloccando artificialmente questi recettori, gli scienziati hanno visto come l'effetto della presenza della madre veniva neutralizzato del tutto; mentre trattando alcuni cuccioli precedentemente isolati dalla madre con la fluoxetina, (principio attivo di una classe di psicofarmaci che rientrano nell'ambito degli antidepressivi, nonché inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, cioè che ne impedisce il riassorbimento, aumentandone la disponibilità per il cervello), hanno rilevato che l'attività della corteccia cingolata anteriore aumentava in modo molto simile a quanto osservato con la presenza della madre. Comunque sia al riguardo gli autori dello studio in questione hanno, infine, concluso spiegando: "I nostri risultati evidenziano come il contatto materno ed il sistema della serotonina siano importanti regolatori dell'attività neuronale nel cervello in via di sviluppo dei cuccioli. Separare un figlio dalla propria madre nella prima fase della sua vita potrebbe deviare questo sviluppo e causare una maggior suscettibilità a disturbi neuropsichiatrici e problemi comportamentali. Se un bambino dovesse perdere la genitrice oppure essere allontanato da lei in questa fase della sua vita, sarebbe molto importante riempirlo di attenzioni e coccole per colmare questo vuoto".
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