Trovata una presunta roccia terrestre sulla Luna.


In questi giorni un gruppo internazionale di ricercatori, tramite uno studio pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters, hanno fatto sapere di aver scoperto quella che potrebbe essere la più antica roccia terrestre in un campione lunare portato sulla Terra dagli astronauti dell'Apollo 14 e risalente all'Adeano, (vale a dire l'eone iniziato circa 4.6 miliardi di anni fa e terminato approssimativamente 4 miliardi di fa). In pratica gli scienziati, associati al Center for Lunar Science and Exploration, (noto anche con la sigla CLSE), che a sua volta fa parte del Solar System Exploration Research Virtual Institute della NASA, sembrerebbe aver trovato le prove che la roccia in questione sia schizzata sulla Luna quando un grosso asteroide, (o probabilmente una cometa), è entrato in collisione con la Terra: questo impatto sarebbe stato in grado di espellere materiale dalla superficie del pianeta, proiettandolo nello spazio attraverso la primitiva atmosfera terrestre, dove sarebbe entrato in collisione con la superficie del satellite naturale circa 4 miliardi di anni fa, (epoca in cui era 3 volte più vicina di quanto lo sia ora); successivamente la roccia in questione parrebbe essersi mescolata con altri materiali della superficie lunare fino a costituire un unico campione. Ad ogni modo poiché il gruppo di ricerca aveva sviluppato varie tecniche per localizzare i frammenti da impatto nella regolite lunare, David A. Kring, (ricercatore del CLSE), ha proposto una sfida: appunto, localizzare un pezzo di Terra sulla Luna. Quindi gli studiosi, guidati da Jeremy Bellucci e da Alexander Nemchin, (rispettivamente dello Swedish Museum of Natural History e della Curtin University), hanno raccolto la sfida e hanno trovato un frammento di roccia di 2 grammi composto da quarzo, feldspato e zircone: tutti minerali comunemente trovati sulla Terra e molto insoliti sulla Luna. Ad ogni modo dall'analisi chimica questo frammento roccioso è apparso cristallizzato in un sistema ossidato simile a quelli terrestri, a temperature terrestri, piuttosto che nelle condizioni estreme di temperatura caratteristiche del satellite naturale. Al riguardo lo stesso David A. Kring ha affermato: "È una scoperta straordinaria che ci aiuta ad avere un'immagine migliore di quella che doveva essere la Terra primordiale e del bombardamento che ne ha modificato la superficie durante l'alba della vita". Tuttavia non si può escludere che il campione non sia di origine terrestre, ossia che in realtà si sia cristallizzato sulla Luna; anche se per questa ipotesi sarebbero necessarie condizioni mai dedotte dai campioni lunari: richiederebbe, infatti, che il campione si sia formato a profondità allucinanti, nel mantello lunare, dove sono previste composizioni rocciose molto diverse. Motivo per il quale sembra proprio che la teoria più semplice sia quella di un campione proveniente direttamente dalla Terra. Naturalmente le analisi del gruppo di ricerca hanno rilevato ulteriori dettagli sulla storia della roccia in questione: quest'ultima, infatti, sembrerebbe essersi cristallizzata circa 20 chilometri sotto la superficie terrestre, tra 4 e 4,1 miliardi di anni fa e successivamente un grosso impatto deve essere riuscito ad estrarla e a lanciarla nello spazio, proprio verso la Luna. Non a caso lo stesso team di ricerca precedentemente aveva mostrato che in quel periodo l'impatto degli asteroidi sulla Terra stava producendo crateri di migliaia di chilometri di diametro, vale a dire sufficientemente grandi da portare il materiale da quelle profondità alla superficie. Tuttavia, sempre secondo questa ipotesi, una volta che il campione ha raggiunto la superficie lunare, è stato interessato da numerosi altri eventi da impatto, uno dei quali, (avvenuto circa 3,9 miliardi di anni fa), lo ha parzialmente fuso e probabilmente sepolto sotto la superficie. Insomma, per dirla in parole semplici questa roccia è una reliquia proveniente da un periodo caratterizzato da un intenso bombardamento che ha modellato il Sistema Solare durante il primo miliardo di anni. Inoltre dopo quel periodo la Luna fu soggetta ad impatti più piccoli e meno frequenti: l'ultimo di questi eventi, (che ha colpito il campione in questione), si è verificato circa 26 milioni di anni fa, quando un asteroide colpì il satellite naturale, producendo il piccolo cratere di circa 340 metri di diametro e riportando il campione in superficie, dove gli astronauti lo raccolsero esattamente 48 anni fa, (ossia tra il 31 Gennaio ed il 6 Febbraio 1971). Comunque sia David A. Kring ha fatto sapere di aver il sospetto che la conclusione di un'origine terrestre del frammento roccioso sarà molto dibattuta; difatti a tal proposito ha, infine, concluso dichiarando: "Sebbene l'Adeano sembri essere una fonte ragionevole per il campione in questione, la scoperta potrebbe essere dura da digerire per la comunità dei geologi. I campioni di terra dell'Adeano hanno certamente "condito" la superficie lunare e quindi molto probabilmente ulteriori studi saranno in grado di trovare altri campioni del genere".

Di seguito l'immagine della suddetta roccia:
https://solarsystem.nasa.gov/system/internal_resources/details/original/3348_Lunar_sample.png

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