Secondo un recente studio, il famoso Mostro di Loch Ness potrebbe essere stato un'anguilla gigante.


Sembra proprio che il famigerato Mostro di Loch Ness, (noto anche con il nome Nessie), sarebbe potuto essere in realtà un'anguilla gigante e non un plesiosauro del Giurassico, uno squalo, uno  storione o un pesce gatto gigante, come avevano ipotizzato precedenti teorie; o almeno questa è la conclusione a cui è arrivato un recente studio, (in via di pubblicazione), condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Otago, i quali hanno analizzato il DNA presente nelle acque del lago scozzese. In pratica quella dell'anguilla gigante è una delle prime teorie fatte dopo i primi avvistamenti di Nessie segnalati nel 1933, ma con l'arrivo di altre ricerche è stata presto abbandonata. Al riguardo gli scienziati hanno spiegato: "Abbiamo trovato una gran quantità di DNA di anguille, abbondanti in molti dai campioni raccolti in diversi punti del lago. Anche se le teorie di rettili estinti hanno preso il sopravvento, in realtà ci sono state continue segnalazioni relative all'avvistamento di anguille molto grandi". Tuttavia il DNA delle anguille europee presenta un altro problema: questa specie di solito non supera 1,5 metri di dimensioni, mentre, secondo chi avrebbe visto Nessie, le sue dimensioni sarebbero state di gran lunga superiori. Ad ogni modo, sebbene i dati raccolti dal suddetto studio non abbiano mostrato le dimensioni delle anguille presenti nel lago, andrebbe preso in considerazione il fatto che nel 1865 nel lago di Leurbost fu avvistato un serpente marino gigante, che probabilmente era un'anguilla di grandi dimensioni.  Comunque sia analizzando il DNA prelevato dai campioni d'acqua, gli studiosi hanno trovato tracce di numerose specie: 11 di pesci, 3 di anfibi, 22 di uccelli e 19 di mammiferi, (tra cui tassi, volpi, cervi, arvicole, conigli e molti altri ancora); senza contare una grande ed abbastanza inaspettata diversità di microorganismi, prima sconosciuti ed alcuni dei di solito vivono in acque salate, ed altri che devono ancora essere identificati. A tal proposito i ricercatori hanno, infine, concluso precisando: "Loch Ness è immenso ed i segnali del DNA nell'acqua si dissolvono rapidamente. C'è la possibilità che i campionamenti siano stati fatti nel posto sbagliato nel momento sbagliato o che il metodo utilizzato non possa rilevare Nessie perché la sua sequenza di DNA non coincide con nessuna di quelle presenti nel database"; ergo il mistero del leggendario Mostro di Loch Ness per il momento è destinato a rimanere tale.

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