Dimostrato che la temperatura media del corpo umano è diminuita nel corso degli ultimi 200 anni.


Sembra proprio che dal XIX secolo ad oggi la temperatura media del corpo umano è diminuita di circa mezzo grado; o almeno questo è quanto hanno osservato di recente alcuni ricercatori della Stanford University School of Medicine nel corso di un loro studio pubblicato sulla rivista eLife. Al riguardo Julie Parsonnet, una delle principali autrici, ha affermato: "La nostra temperatura non è quella che la gente pensa che sia. Ciò che tutti hanno imparato crescendo, ovvero che la nostra temperatura normale è 98,6 °F, è sbagliato". Difatti questo standard, (equivalente a 37 °C), è stato reso famoso dal medico tedesco Carl Reinhold August Wunderlich, il quale lo pubblicò in un libro nel 1868 basandosi su una serie di misurazioni effettuate soprattutto su dei soldati. Tuttavia diversi studi moderni hanno messo in discussione quel numero, suggerendo che è troppo alto: tra questi c'è, appunto, quello sopracitato che, come già anticipato, ha rilevato che la temperatura media di 25.000 pazienti britannici è risultata essere di 97,9 °F, (ossia 36,6 °C). In pratica gli scienziati sono arrivati alla conclusione che i cambiamenti di temperatura dal tempo di Carl Reinhold August Wunderlich riflettono un vero modello storico, piuttosto che errori di misurazione o pregiudizi ed hanno anche proposto l'ipotesi che tale diminuzione della temperatura corporea sia il risultato di cambiamenti nell'ambiente negli ultimi 200 anni, che a loro volta hanno determinato dei cambiamenti fisiologici. In sostanza per entrare un po' più nei dettagli durante il loro lavoro gli studiosi hanno analizzato le temperature da tre set di dati che coprivano periodi storici distinti: il primo,  (compilato dai registri del servizio militare, dai registri medici e dai registri delle pensioni dei veterani della Union Army della Guerra Civile), acquisiva dati tra il 1862 ed il 1930 e comprendeva persone nate all'inizio del 1800; il secondo set riguardava i dati del National Health and Nutrition Examination Survey I raccolti dal 1971 al 1975; mentre l'ultimo era relativo allo Stanford Translational Research Integrated Database Environment e comprendeva i dati di pazienti adulti che hanno visitato l'assistenza sanitaria di Stanford tra il 2007 ed il 2017. Tra l'altro i ricercatori hanno utilizzato 677.423 misurazioni di temperatura da questi set di dati per sviluppare un modello lineare che ha interpolato la temperatura nel tempo: si è trattato di un modello che ha confermato le tendenze della temperatura corporea che erano note da studi precedenti, (incluso l'aumento della temperatura corporea nei giovani, nelle donne, nei corpi più grandi e nelle ore successive della giornata). Ad ogni modo così facendo gli scienziati hanno stabilito che la temperatura corporea degli uomini nati all'inizio della metà degli anni '90 era mediamente inferiore di 1,06 °F rispetto a quella degli uomini nati all'inizio del 1800. Per di più allo stesso modo hanno determinato che la temperatura corporea delle donne nate all'inizio della metà degli anni '90 è in media più bassa di 0,58 °F rispetto a quella delle donne nate negli anni 1890: questi calcoli corrispondono ad una diminuzione della temperatura corporea di 0,05 °F ogni decennio. In ogni caso, come parte dello studio, gli autori hanno studiato la possibilità che la riduzione potesse semplicemente riflettere i miglioramenti nella tecnologia del termometro: i termometri usati oggi sono molto più precisi di quelli usati due secoli fa poiché, come ha detto la stessa Julie Parsonnet: "Nel diciannovesimo secolo la termometria era solo all'inizio". In ogni caso per valutare se le temperature fossero veramente diminuite, gli studiosi hanno verificato le tendenze della temperatura corporea all'interno di ciascun set di dati, aspettandosi che per ogni gruppo storico le misurazioni sarebbero state prese con termometri simili: all'interno del set di dati dei veterani hanno, infatti, osservato una diminuzione simile per ogni decennio, in linea con le osservazioni fatte utilizzando i dati combinati. Tuttavia, nonostante gli autori sono detti fiduciosi di una tendenza al raffreddamento, le forti influenze di età, ora del giorno e generi sulla temperatura corporea precludono una definizione aggiornata di "temperatura corporea media". Oltretutto i ricercatori hanno ipotizzato che questa diminuzione della temperatura corporea media potrebbe essere spiegata da una riduzione del tasso metabolico o dalla minore quantità di energia utilizzata e potrebbe essere dovuta ad un declino dell'infiammazione a livello di popolazione. Difatti in merito a ciò Julie Parsonnet ha commentato: "L'infiammazione produce tutti i tipi di proteine ​​e citochine che aumentano il metabolismo ed aumentano la temperatura". Inoltre considerando che in generale la salute pubblica è migliorata notevolmente negli ultimi 200 anni per via dei progressi nelle cure mediche, una migliore igiene, una maggiore disponibilità di cibo e migliori standard di vita, gli scienziati hanno anche teorizzato che vite confortevoli a temperatura ambiente costante contribuiscano ad un tasso metabolico più basso: le case del XIX secolo avevano un riscaldamento irregolare e nessun raffreddamento; mentre oggi il riscaldamento centralizzato e l'aria condizionata sono all'ordine del giorno ed un ambiente più costante elimina la necessità di consumare energia per mantenere una temperatura corporea costante. Comunque sia a tal proposito la stessa Julie Parsonnet ha, infine, concluso spiegando: "Fisiologicamente, siamo solo diversi da quello che eravamo in passato. L'ambiente in cui viviamo è cambiato, inclusa la temperatura nelle nostre case, il nostro contatto con i microrganismi ed il cibo a cui abbiamo accesso. Tutte queste cose significano che sebbene pensiamo agli esseri umani come se fossimo monomorfi e siamo stati gli stessi per tutta l'evoluzione umana, non siamo uguali. In realtà stiamo cambiando fisiologicamente".

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