Risolto il mistero della morte di Raffaello.


Il 6 aprile 1520, all'età di soli 37 anni, moriva Raffaello Sanzio, uno dei più famosi pittori ed architetti italiani del Rinascimento: sebbene, secondo Giorgio Vasari, (altro famoso artista italiano nonché suo biografo), la morte sopraggiunse dopo 15 giorni di malattia, iniziatasi con una febbre "continua ed acuta", causata da "eccessi amorosi" e curata inutilmente con ripetuti salassi, per tutti questi anni, (500 per la precisione), la causa vera e propria del decesso è rimasta un mistero. Tuttavia adesso alcuni esperti dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, attraverso una nuova indagine pubblicata su Internal and Emergency Medicine, sono riusciti a ricostruire la misteriosa dipartita dell'artista rinascimentale, arrivando alla conclusione che Raffaello fu stroncato da una polmonite aggravata da un errore medico: basato su testimonianze dirette ed indirette dell'epoca, tale studio ha escluso così la malaria, il tifo e la sifilide come cause del decesso in questione, puntando il dito, appunto, contro la prassi del salasso che, come già anticipato, avrebbe ulteriormente indebolito il pittore già provato dalla febbre. In pratica per ottenere tali risultati gli scienziati hanno confrontato le informazioni contenute ne "Le vite" dello stesso Giorgio Vasari con testimonianze di personaggi storici contemporanei di Raffaello e presenti a Roma in quel periodo, (come, ad esempio, quella di Alfonso Paolucci, ambasciatore del duca di Ferrara Alfonso I d'Este), e con quelle di alcuni documenti riscoperti nell'Ottocento dallo storico dell'arte Giuseppe Campori. Al riguardo Michele Augusto Riva, uno dei principali autori della suddetta ricerca, ha affermato: "Il decorso della malattia unito ad altri sintomi indurrebbe a pensare ad una forma di polmonite. Non possiamo affermarlo con sicurezza né possiamo ipotizzare se sia stata di origine batterica o virale, (come l'attuale COVID-19), ma tra le varie cause è quella che più corrisponde a quanto ci viene raccontato: un decorso acuto ma non immediato, la mancanza di perdita di coscienza, assenza di sintomi gastroenterici e febbre continua". Tra l'altro, come già detto, a peggiorare il quadro clinico di Raffaello ci sarebbe stato anche un errore medico: la pratica del salasso, (la quale consisteva nel prelevare quantità spesso considerevoli di sangue da un paziente al fine di ridurne l'apporto nelle arterie di quest'ultimo), assolutamente sconsigliata in caso di febbre polmonare. A tal proposito lo stesso Michele Augusto Riva ha, infine, concluso spiegando: "Vasari ci dice che il pittore nascose ai medici di essere uscito spesso nelle notti precedenti per le sue scorribande amorose. Non conoscendo la condotta del paziente e non potendo inquadrare meglio l'origine della febbre, i medici avrebbero sbagliato ad insistere con il salasso".

Commenti