Identificate 16 espressioni facciali simili in tutto il mondo.

 
Apparentemente gli esseri umani utilizzano tutti variazioni delle stesse espressioni facciali in contesti sociali simili, (come, ed esempio, i sorrisi, l'aggrottamento delle sopracciglia, smorfie e l'imbronciarsi); o almeno questo è quanto ha dimostrato in questi giorni uno studio pubblicato su Nature da parte di un gruppo di ricercatori dell'Università della California, Berkeley e di Google Research, i cui risultati hanno confermato l'universalità dell'espressione emotiva umana al di là dei confini geografici e culturali, in un momento in cui il nativismo ed il populismo sono in aumento in tutto il mondo. Al riguardo Dacher Keltner, uno dei principali autori, ha affermato: "Questo studio rivela quanto le persone siano straordinariamente simili in diversi angoli del mondo nel modo in cui esprimiamo l'emozione di fronte ai contesti più significativi della nostra vita". In pratica nel corso della loro ricerca gli scienziati hanno utilizzato la tecnologia di apprendimento automatico nota come "deep neural network" per analizzare le espressioni facciali in circa 6 milioni di video caricati su YouTube da persone in 144 Paesi tra Nord, Centro e Sud America, Africa, Europa, Medio Oriente ed Asia. In merito a ciò Alan Cowen, altro principale responsabile del lavoro, ha dichiarato: "Questa è la prima analisi mondiale di come le espressioni facciali sono usate nella vita di tutti i giorni, e ci mostra che le espressioni emotive umane universali sono molto più ricche e complesse di quanto molti scienziati abbiano supposto in precedenza". Ad ogni modo così facendo gli studiosi hanno messo a punto una mappa interattiva online che dimostra come l'algoritmo traccia le variazioni delle espressioni facciali associate a 16 emozioni: oltre a promuovere l'empatia interculturale, le potenziali applicazioni includono l'aiuto alle persone che hanno difficoltà a leggere le emozioni, (come, per esempio, i bambini e gli adulti con autismo), ed a riconoscere i volti che gli esseri umani fanno comunemente per trasmettere certi sentimenti. In sostanza, come già anticipato in primo luogo i ricercatori hanno utilizzato l'algoritmo di apprendimento automatico per registrare le espressioni facciali mostrate, appunto, in 6 milioni di video di eventi ed interazioni in tutto il mondo, (tra cui guardare i fuochi d'artificio, ballare con gioia o consolare un bambino che singhiozza), e tenendo conto che, come già risaputo, il tipico volto umano ha 43 muscoli diversi che possono essere attivati intorno agli occhi, al naso, alla bocca, alla mascella, al mento ed alle sopracciglia per creare migliaia di espressioni differenti, hanno usato l'algoritmo per registrare le istanze di 16 espressioni facciali che si tende ad associare a divertimento, rabbia, stupore, concentrazione, confusione, disprezzo, soddisfazione, desiderio, delusione, dubbio, euforia, interesse, dolore, tristezza, sorpresa e trionfo. Tra l'altro successivamente gli scienziati hanno messo in relazione queste espressioni facciali con i contesti e gli scenari in cui sono state prodotte in diverse regioni del mondo ed hanno scoperto notevoli somiglianze nel modo in cui le persone le usano oltre i confini geografici e culturali ed in diversi contesti sociali. A tal proposito lo stesso Alan Cowen ha proseguito spiegando: "Abbiamo scoperto che ricche sfumature nel comportamento facciale, (incluse le espressioni sottili che associamo a soggezione, dolore, trionfo ed altri 13 sentimenti), vengono usate in situazioni sociali simili in tutto il mondo. Ad esempio, nei video abbiamo notato che la gente di tutto il mondo tendeva a mostrare stupore durante gli spettacoli pirotecnici, a mostrare soddisfazione ai matrimoni, ad aggrottare le sopracciglia in concentrazione durante l'esecuzione di arti marziali, a mostrare dubbi durante le proteste, dolore durante il sollevamento dei pesi e trionfo durante i concerti rock e gli eventi sportivi competitivi". Comunque sia quanto emerso dall'indagine in questione ha dimostrato che persone di culture diverse condividono circa il 70% delle espressioni facciali utilizzate in risposta a diverse situazioni sociali ed emotive; difatti al riguardo lo stesso Dacher Keltner ha, infine, concluso sostenendo: "Questo va a sostegno della Teoria di Darwin secondo cui l'espressione delle emozioni nei nostri volti è universale tra gli esseri umani. L'espressione fisica delle nostre emozioni può definire chi siamo come specie, migliorando le nostre capacità di comunicazione e cooperazione e garantendo la nostra sopravvivenza".

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