La IBM progetta il chip capace di emulare il cervello umano.


Negli anni le invenzione nel mondo della tecnologia e nello specifico dell'informatica sono state davvero molte e rendono più facile la nostra vita... L'ultima di queste invenzioni è davvero sensazionale!!! Ma partiamo dal principio... Il colosso dell'informatica IBM, (acronimo di International Business Machines Corporation, nota anche come Big Blue, un'azienda statunitense costituita il 16 giugno 1911, ma attiva dal 1888, con sede ad Armonk, USA), ha fatto sapere di aver creato, in collaborazione con alcune agenzie statunitensi come ad esempio, la DARPA, (acronimo di Defense Advanced Research Projects Agency, l'agenzia della Difesa statunitense dedicata ai progetti avanzati di ricerca), con un finanziamento pari a ben 21 milioni di dollari; e come anche il dipartimento scientifico del Pentagono, un micro processore in grado di emulare il comportamento del cervello umano. Si chiama SyNAPSE, (System of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics), e per realizzarlo è stato utilizzato il silicio esattamente come accade per gli altri chip comunemente utilizzati in milioni di devices; sostanzialmente questo microprocessore è stato concepito per simulare i neuroni, le unità cellulari che costituiscono il tessuto nervoso e le sinapsi, vale a dire le strutture che consentono la comunicazione tra i neuroni o con cellule differenti come quelle muscolari o sensoriali. Infatti il chip è stato realizzato con componenti a 45 nm ed è strutturato in maniera tale da riprodurre le sinapsi e i neuroni del cervello umano, riprendendo alcune caratteristiche che ancora oggi non risultano realizzabili con i classici strumenti messi a disposizione dall'inegneria elettronica. Il responsabile della sua realizzazione, Dharmendra Modha, ha sottolineato che l'obbiettivo dei ricercatori è quello di creare un componente elettronico miniaturizzato in grado di imparare dalle esperienze. Nella sua fase iniziale il progetto ha dato vita a due processori composti da circa 256 "neuroni"; uno contiene oltre 260 mila sinapsi programmabili, (programmable synapses); mentre il secondo ha 65 mila sinapsi in grado di apprendere, (learning synapses). L'intenzione delle grandi aziende responsabili della realizzazione del chip è quella di immettere sul mercato entro 10 anni dei sistemi dotati di 10 miliardi di neuroni e 100 triliardi di sinapsi che consumino meno di un kilowatt e che siano in grado di emulare le capacità cognitive del cervello, formulando ipotesi ed esaminando diverse correlazioni per prendere delle decisioni. In effetti questi "cervelli artificiali" sarebbero in grado di interagire in maniera molto più rapida con l'ambiente circostante, imparando dalle esperienze, (anche da quelle sensoriali), senza la necessità di eseguire istruzioni specifiche. Inoltre il fine ultimo di questo progetto è quello di permettere ai calcolatori elettronici di eseguire nuove operazioni altrimenti impossibili, modellando il modus operandi dei chip sulla base delle conoscenze scientifiche riguardanti il cervello umano. In questo modo, data l'attuale evoluzione nel campo della robotica, sarebbe possibile anche costruire degli "umanoidi" in grado di svolgere compiti oggi impensabili.

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