Anonymous Italia attacca la Corte Costitzionale per solidarietà nei confronti di Stefano Cucchi e tutte le vittime di Stato.

Immagine pubblicata dagli hacker sul loro blog.
 Dopo i recenti attacchi al sito del Tribunale di Roma, al sito del SIULP ed a quello del Ministero dell'Interno, gli hacker della divisione italiana della famosa legione Anonymous sono tornati all'attacco al grido di "OpRevenge", questa volta prendendo di mira il sito della Corte Costituzionale e rendendolo inaccessibile per alcune ore. Naturalmente, come di consueto, subito dopo il "Tango Down" gli hacker hanno rivendicato l'azione e spiegato le loro motivazioni tramite un comunicato pubblicato sul blog ufficiale di Anonymous Italia, nel quale hanno scritto: «Un assetto di poteri marcio e degenerato continua a produrre nefandezze. Abbiamo voluto dare un chiaro segnale rendendo inaccessibile il sito della Corte Costituzionale: il luogo che esprime i poteri dello Stato e che arma il braccio della disuguaglianza, stuprando l'equità sociale e i diritti fondamentali dell'Individuo. Troppi combattenti per la Libertà sono perseguitati nel corpo e nell'animo da deplorevoli burattini del potere, nemici della vera democrazia e complici della repressione. Troppe vittime di uno Stato assassino, vile e affamatore sono state infangate nel corpo e nella memoria: dai servi in divisa, e da chi si auto-proclama come portatore della legalità, dimostrando di fatto di avere una vocazione all'annientamento della giustizia e all'omertà istituzionale». Ed hanno poi continuato spiegando: «Dunque invadiamo le infrastrutture informatiche della Corte Costituzionale e urliamo a gran voce tutta la nostra solidarietà ai fratelli Anon perseguitati dalla pseudo-giustizia: la più grande associazione a delinquere è la combriccola al potere che preme affinché si legiferi d'urgenza per imbavagliare il dissenso». Inoltre gli hacktivisti hanno deciso di mostrare solidarietà, oltre che per i loro "fratelli" finiti in manette circa un mese fa, anche nei confronti di Stefano Cucchi, (il ragazzo 31enne deceduto il 22 Ottobre 2009 durante la custodia cautelare). In tal proposito lo scorso 5 Giugno la terza Corte d'Assise ha condannato in primo grado sei medici dell'Ospedale Sandro Pertini a due anni di reclusione per omicidio colposo, (con pena sospesa), mentre ha assolto sei tra infermieri e guardie penitenziarie, i quali, secondo i giudici, non avrebbero in alcun modo contribuito alla morte di Stefano Cucchi. Ad ogni modo al riguardo gli hacker hanno, infine, scritto: «Urliamo anche il nostro sdegno per la sentenza Cucchi: un verdetto indegno, frutto di una guerra che parteggia per lo Stato ed i suoi apparati repressori. Stefano è morto di tortura, di omertà, è morto di ferocia, è morto d'oblio: quello che appartiene a chi dimentica ed infanga la verità. Le lacrime di Ilaria Cucchi sono anche le nostre. Ci stringiamo a lei ed a tutti i familiari delle vittime dello Stato».

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