".5: The Gray Chapter", l'ultimo album degli Slipknot, è stato pubblicato da quasi un anno e nonostante ciò a quanto pare si sta già iniziando a parlare di un suo successore. Difatti, stando alle ultime dichiarazioni rilasciate in una recente intervista rilasciata a Loudwire da Shawn Crahan, batterista della band, il loro prossimo album potrebbe uscire nei primi mesi del 2017. In pratica le sue parole sono state: "Non sono sicuro, perché saremo in tour per tutto il resto dell'anno ed in parte del prossimo, per cui… voglio dire, ci vogliono circa sei mesi per comporre un disco, poi ci si mettono di mezzo il marketing e la preparazione. Se saremo in tour per il resto di quest'anno e per una buona parte dell'anno prossimo, un ipotetico nuovo disco potrebbe uscire nei primi mesi del 2017. Vi sto dando i fatti attuali. Al momento stiamo scrivendo nuovo materiale, siamo sempre in fase di scrittura, il che è uno strumento molto utile, poiché ci piace fare quello che amiamo. Non è una perdita di tempo. Non è un qualcosa di cui ci si stanca. Se scriviamo è perché ci piace, è una passione. Si tratta sempre di una buona causa, non importa se il materiale viene scritto mentre siamo "on the road" o se siamo in un garage; quindi chi lo sa?! Spero possa succedere molto presto!". Mentre in merito a quale tipo di direzione musicale si potrebbe intraprendere con un prossimo album, Jim Root, chitarrista degli Slipknot, durante un'altra intervista avrebbe, infine, spiegato: "È difficile da dire. Ci sono un paio di modi per approcciarsi. Potremmo utilizzare lo stesso approccio utilizzato nel disco "Iowa", rilasciato nel 2001, o semplicemente potremmo ricollegarci a quanto fatto con "Vol. 3: (The Subliminal Verses)" o ".5: The Gray Chapter". Dovremmo risultare più aggressivi e più "heavy" e molto più death metal? O sperimenteremo sonorità più intellettuali o più in stile Pink Floyd, e quindi più sperimentali? È difficile da dire e credo che, proprio perché non sappiamo mai cosa faremo, facciamo esattamente ciò che ci sentiamo di fare. Riusciamo a fare qualcosa che risulta molto organico e non artificioso ed è questo il caso. Non pensate troppo a come dovrà essere o come deve essere o, ancora, come non dovrà essere…".
Di seguito la suddetta intervista:
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