In molti conosono e sono appassionati della famosa serie televisiva statunitense "Supercar", (conosciuta anche con il nome di Knight Rider), prodotta tra il 1982 ed il 1986 ed interpretata da David Hasselhoff. Nella serie la vicenda inizia con il salvataggio da parte delle industrie Knight di un uomo, Michael Long, (interpretato da Larry Anderson), che viene quasi ucciso da dei criminali. La sua vita cambia completamente e diventa in seguito Michael Knight, (interpretato, appunto, da David Hasselhoff), ed assieme a KITT, (acronimo di Knight Industries Two Thousand), l'auto parlante controllata da un'intelligenza artificiale, comincerà una lunga battaglia contro "le forze del male". Beh tutti quelli che conoscono la serie hanno di sicuro sognato almeno per una volta di guidare KITT; un prodotto di fantascienza, studiato appositamente per le pellicole cinematografiche e che oggi potrebbe diventare realtà. Anzi, a quanto pare, l'ultimo progetto che è stato effettuato dagli ingegneri della Nissan, in collaborazione con l'École Polytechnique Fédérale de Lausanne, (EPFL), in Svizzera,potrebbe addirittura superare la fantasia! Infatti il suddetto progetto, attualmente allo studio dei tecnici, vede alla base alcuni veicoli capaci addirittura di leggere il pensiero umano, anticipandone le azioni. Una sorta di strana "telepatia" che si verrebbe a creare tra vettura e guidatore allo scopo di aumentare la sicurezza sulle strade. Attualmente le ricerche condotte dagli scienziati dell'EPFL sui sistemi d'interazione tra macchina e mente umana, (nota come Brain Machine Interface, acronimata in BMI), consentono già a soggetti diversamente abili di manovrare le proprie sedie a rotelle semplicemente attraverso l'utilizzo del pensiero. La fase successiva prevede l'adattamento dei processi dell'BMI alla vettura e dunque al suo conducente. Il professore Jose' del R.Millan, responsabile del progetto ha affermato: "L'idea di base è fondere insieme l'intelligenza umana con quella del veicolo in modo da eliminare i potenziali conflitti tra di loro, assicurando un'esperienza di guida e quindi una società più sicura''. Sebbene il controllo del pensiero attraverso l'uso di un'interfaccia cervello-macchina sia un concetto ben consolidato nel mondo scientifico, i livelli di concentrazione richiesti per la sua applicazione sono eccezionalmente alti. Per questo motivo la Nissan e l'EPFL stanno sviluppando dei sistemi che permettano di fare un ulteriore passo in avanti, sfruttando le analisi statistiche che consentano di prevedere le intenzioni del guidatore e valutarne lo stato cognitivo e le reazioni a livello cerebrale rispetto all'ambiente circostante. Infatti, attraverso la misurazione dell'attività della mente umana, l'analisi degli schemi di movimento dell'occhio umano ed esaminando l'ambiente che circonda il veicolo con l'ausilio dei sensori presenti sulla vettura, dovrebbe essere possibile capire e anticipare le intenzioni del guidatore per assisterlo in completa sicurezza nelle manovre, migliorando così l'esperienza di guida. Oltretutto per portare avanti questo progetto, questa estate un ricercatore della Nissan si è unito agli scienziati del Politecnico di Losanna. Si tratta di Lucian Gheorghe, di origine rumena, il quale ha trascorso gli ultimi 14 anni in Giappone e, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Informatiche e Intelligenza Artificiale presso l'Università di Kobe, è entrato a far parte, appunto, del Nissan Mobility Research Center, occupandosi della ricerca su diversi sistemi di assistenza alla guida, ma anche su nuovi modi per adattare i programmi di neuroscienza allo sviluppo dell'automobile. Tuttavia, come recentemente annunciato, in occasione della presentazione ufficiale del piano strategico a medio termine, (ovvero il Nissan Power 88), nei prossimi sei anni la compagnia sarà concentrata sulle nuove tecnologie volte a garantire la sicurezza degli occupanti ma anche dei pedoni e degli altri veicoli. Dunque non ci rimane che attentede e vedere se "l'automobile che legge il pensiero" verrà ultimata e messa in commercio.
In molti conosono e sono appassionati della famosa serie televisiva statunitense "Supercar", (conosciuta anche con il nome di Knight Rider), prodotta tra il 1982 ed il 1986 ed interpretata da David Hasselhoff. Nella serie la vicenda inizia con il salvataggio da parte delle industrie Knight di un uomo, Michael Long, (interpretato da Larry Anderson), che viene quasi ucciso da dei criminali. La sua vita cambia completamente e diventa in seguito Michael Knight, (interpretato, appunto, da David Hasselhoff), ed assieme a KITT, (acronimo di Knight Industries Two Thousand), l'auto parlante controllata da un'intelligenza artificiale, comincerà una lunga battaglia contro "le forze del male". Beh tutti quelli che conoscono la serie hanno di sicuro sognato almeno per una volta di guidare KITT; un prodotto di fantascienza, studiato appositamente per le pellicole cinematografiche e che oggi potrebbe diventare realtà. Anzi, a quanto pare, l'ultimo progetto che è stato effettuato dagli ingegneri della Nissan, in collaborazione con l'École Polytechnique Fédérale de Lausanne, (EPFL), in Svizzera,potrebbe addirittura superare la fantasia! Infatti il suddetto progetto, attualmente allo studio dei tecnici, vede alla base alcuni veicoli capaci addirittura di leggere il pensiero umano, anticipandone le azioni. Una sorta di strana "telepatia" che si verrebbe a creare tra vettura e guidatore allo scopo di aumentare la sicurezza sulle strade. Attualmente le ricerche condotte dagli scienziati dell'EPFL sui sistemi d'interazione tra macchina e mente umana, (nota come Brain Machine Interface, acronimata in BMI), consentono già a soggetti diversamente abili di manovrare le proprie sedie a rotelle semplicemente attraverso l'utilizzo del pensiero. La fase successiva prevede l'adattamento dei processi dell'BMI alla vettura e dunque al suo conducente. Il professore Jose' del R.Millan, responsabile del progetto ha affermato: "L'idea di base è fondere insieme l'intelligenza umana con quella del veicolo in modo da eliminare i potenziali conflitti tra di loro, assicurando un'esperienza di guida e quindi una società più sicura''. Sebbene il controllo del pensiero attraverso l'uso di un'interfaccia cervello-macchina sia un concetto ben consolidato nel mondo scientifico, i livelli di concentrazione richiesti per la sua applicazione sono eccezionalmente alti. Per questo motivo la Nissan e l'EPFL stanno sviluppando dei sistemi che permettano di fare un ulteriore passo in avanti, sfruttando le analisi statistiche che consentano di prevedere le intenzioni del guidatore e valutarne lo stato cognitivo e le reazioni a livello cerebrale rispetto all'ambiente circostante. Infatti, attraverso la misurazione dell'attività della mente umana, l'analisi degli schemi di movimento dell'occhio umano ed esaminando l'ambiente che circonda il veicolo con l'ausilio dei sensori presenti sulla vettura, dovrebbe essere possibile capire e anticipare le intenzioni del guidatore per assisterlo in completa sicurezza nelle manovre, migliorando così l'esperienza di guida. Oltretutto per portare avanti questo progetto, questa estate un ricercatore della Nissan si è unito agli scienziati del Politecnico di Losanna. Si tratta di Lucian Gheorghe, di origine rumena, il quale ha trascorso gli ultimi 14 anni in Giappone e, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Informatiche e Intelligenza Artificiale presso l'Università di Kobe, è entrato a far parte, appunto, del Nissan Mobility Research Center, occupandosi della ricerca su diversi sistemi di assistenza alla guida, ma anche su nuovi modi per adattare i programmi di neuroscienza allo sviluppo dell'automobile. Tuttavia, come recentemente annunciato, in occasione della presentazione ufficiale del piano strategico a medio termine, (ovvero il Nissan Power 88), nei prossimi sei anni la compagnia sarà concentrata sulle nuove tecnologie volte a garantire la sicurezza degli occupanti ma anche dei pedoni e degli altri veicoli. Dunque non ci rimane che attentede e vedere se "l'automobile che legge il pensiero" verrà ultimata e messa in commercio.
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