Wikipedia si scaglia contro il SOPA, oscurando le sue pagine inglesi per 24 ore.



La più famosa enciclopedia libera online, Wikipedia, ha deciso che a partire da domani, 18 Gennaio, oscurerà le proprie pagine dell'edizione in lingua inglese per ventiquattro ore. E, proprio come era successo per le pagine in Italiano, a sollevare la sua reazione è ancora una volta una proposta di legge, ma questa volta si tratta del SOPA, (Stop Online Piracy Act, chiamato anche H.R.3261), che prevede misure contro quei siti web che infrangono il diritto d'autore su internet e che favoriscono la pirateria informatica. Questa decisione ha puntato i riflettori oltre gli addetti ai lavori. Infatti ad alimentare la discussione sono stati gli attivisti e le organizzazioni per la tutela dei diritti digitali come ad esempio, il Center for Democracy and Technology, (fondato da Jerry Berman nel 1994), i quali sostengono che: "Se il SOPA diventasse legge, limiterebbe la libertà di espressione protetta dal primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti". Ed, inoltre, come hanno sottolineato alcuni blogger, tra cui Rebecca MacKinnon della New America Foundation: "Potrebbe ridurre i contenuti generati dagli utenti come ad esempio, i filmati prodotti dai videoamatori". Tuttavia Wikipedia non è stata la sola ad effettuare questa scelta, infatti, tra gli altri compaiono anche i siti Reddit e Boing boing. Ma non basta! Infatti anche la Casa Bianca ha preso una sua posizione in merito. Infatti un comunicato ufficiale ha segnalato che: "L'amministrazione Obama non supporterà legislazioni per combattere la pirateria online se incoraggiano la censura, minano la sicurezza informatica e danneggiano la struttura di internet". Oltretutto per il momento la suddetta proposta normativa è stata congelata alla Camera dei rappresentati, come proposto da Eric Cantor, il leader della maggioranza repubblicana, in attesa di verificare che sia sostenuta da un vasto assenso. Oltretutto il SOPA si sta trovando al centro di un dibattito al fianco di un'altra bozza simile, vale a dire il PIPA, (Protect Ip Act), che sarà esaminata dal Senato USA il prossimo 24 Gennaio. Tuttavia l'interveto di Washington contro il SOPA ha aizzato la risposta di Rupert Murdoch, il numero uno del noto colosso televisivo Sky, il quale ha accusato di pirateria gli sviluppatori di software della Silicon Valley, (cioè un'area della California ad alto raggruppamento di imprese high-tech), ed ha puntato il dito contro un altro colosso informatico, Google, poiché, sempre a detta di Rupert Murdo: "Trasmette film gratuiti abbinati alla sua piattaforma per la distribuzione pubblicitaria". Dal suo canto però il colosso della Mountain View ha dichiarato di combattere la pirateria ogni giorno. Ma oltre a Google anche Wikipedia si trova nel mirino. Inoltre le critiche sono arrivate anche da Dick Costolol'amministratore delegato del Social Network dai 140 caratteri, Twitter, che ha scritto in un suo messaggio: "È folle chiudere un'attività globale per una singola questione di politica interna". Per di più a favore del SOPA si sono schierati la Camera di commercio degli Stati Uniti, la Copyright Alliance, alcune organizzazioni capofila di settori dell'industria culturale negli USA, come ad esempio, la Motion Picture Association of America, (nota anche con l'acronimo MPAA), per la cinematografia, ed una lunga lista di altre aziende. Questo elenco include case editrici, (tra le quali Macmillan Publishers e Penguin Books), alcuni network televisivi degli USA, (tra cui la NBC e la CBS), e vari gruppi discografici, (tra i quali l'Universal Music Group ed il Warner Music Group). Mentre contro questa proposta di legge si è schierato un allineamento di molti colossi di internet del software e dell'high-tech, infatti, Microsoft, Apple, Yahoo!, Facebook, (il famoso Social Network in Blu), lo stesso Twitter, (il quale però non sciopererà), e Google si trovano dalla stessa parte accanto a delle organizzazioni come Protect Innovation. Invece alcune aziende sotto la protezione della Business Software Alliance hanno deciso di ritirare il loro iniziale consenso. Comunque il dibattito sulla bozza del SOPA ha avuto inizio già lo scorso Ottobre. Inoltre la Electronic Frontier Foundation, (nota con l'acronimo Eff), ovvero un'organizzazione non profit impegnata nella difesa delle libertà online, ha dichiarato che: "Il SOPA prevede un pacchetto di misure contro i siti web che violano il diritto d'autore e stabilisce che i titolari di copyright possano ottenere dal tribunale un'ordinanza per tagliare la pubblicità ed i pagamenti elettronici negli spazi online all'estero, attraverso contatti diretti con le aziende che gestiscono i sistemi di distribuzione promozionale e di transazioni digitali. Questi sono strumenti che, grazie alla bozza di legge, saranno anche nelle mani del Ministero della Giustizia USA, attraverso l'Attorney general, il quale potrà, oltretutto, richiedere di rendere inaccessibili alcuni siti web attraverso il blocco operato dai fornitori di collegamento ad internet, e l'eliminazione dall'indicizzazione con i motori di ricerca". Ed ha aggiunto: "Il SOPA punisce la vendita di merci contraffatte e lo streaming di contenuti illegali con pene che possono arrivare fino a cinque anni di detenzione". Ed ha, infine, concluso sottolineando: "In particolare i providers di connessioni online potranno in modo autonomo bloccare utenti e spazi digitali se dovessero riscontrare infrazioni del copyright".

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