Arriva Ekso, l'esoscheletro che darà l'opportunità ai paraplegici di poter camminare.


Da oggi il sogno per tanti paraplegici, (vale a dire tornare a camminare, tornare a vedere il mondo dall'alto e non più dal basso di una sedia a rotelle, tornare ad essere autonomi, in poche parole tornare a vivere), è diventato realtà, grazie all'esoscheltro Ekso, un robot indossabile che permetterà, appunto, ai pazienti di stare in piedi sulle proprie gambe. Il suo utilizzo avverrà presso il centro di riabilitazione Prosperius di Umbertide, l'unico in Italia ed in Europa ad averlo, grazie ad un accordo esclusivo siglato recentemente con l'azienda californiana che lo ha prodotto, ovvero la Ekso Bionics, che, durante la sperimentazione, lo ha collaudato sui militari rimasti vittime di lesioni spinali in guerra. Da quì poi è nata l'idea di poter estendere questa nuova tecnologia anche ai civili. In pratica l'esoscheletro Ekso è un dispositivo alimentato a batteria che si indossa come una normale tuta, sopra gli indumenti e le scarpe, e che viene manovrato con i movimenti delle mani. Inoltre è dotato di quattro motori elettrici, una sorta di "ossa" sintetiche in acciaio e carbonio che vengono applicate alle gambe e che sono state munite di 15 sensori computerizzati per il movimento, grazie ai quali, Ekso è in grado di riconoscere le intenzioni del paziente in tempo reale ed immediatamente calcolare ed effettuare i movimenti corrispondenti. Le batterie di questo esoscheletro hanno una durata di circa quattro ore. Inoltre Ekso può essere utilizzato in due diverse modalità: la prima è l'utilizzo con l'ausilio di un telecomando e con l'aiuto di un fisioterapista per coordinare i movimenti; comunque solitamente in una prima fase dell'utilizzo occorre essere assistiti. Successivamente, quando il paziente ha preso confidenza con l'apparecchiatura, può camminare autonomamente grazie all'utilizzo di due stampelle intelligenti. Per di più l'esoscheletro Ekso è regolabile in altezza da 1 metro e 50 centimetri ad 1 metro e 90 centimetri, ed il peso massimo che supporta è di 100 chilogrammi. In aggiunta può essere adattato nel giro di pochi minuti a chi è in grado di cambiare autonomamente la propria posizione. Tuttavia per il momento questo esoscheletro non è adatto per tutti, ma potranno utilizzarlo soltanto coloro che hanno determinati requisiti, infatti, è l'intensità della lesione midollare a creare questa limitazione. Dunque il suo utillizzo è affidato unicamente ai centri specializzati per la riabilitazione. Al riguardo il professor Paolo Milia, responsabile dell'area neurologica del Prosperius, ha spiegato: "L'obiettivo nel 2013 è quello di poter applicare la tecnologia anche ad altre patologie, come per esempio, migliorare la riabilitazione dell'ictus, del Morbo di Parkinson e tutte quelle patologie demielinizzanti, ma soprattutto ai malati di sclerosi multipla. Poi si spera di fare lo step successivo, infatti, speriamo che entro il 2014 si riuscirà a mettere in pratica un modello per l'utilizzo domiciliare, così che ognuno possa essere autonomo". Oltretutto in Italia il 75% dei pazienti paraplegici è compreso fra un'età di 10 e 50 anni, la cui causa prevalente è quella di origine traumatica, incidenti stradali, cadute, e la prognosi è direttamente proporzionale al livello di lesione, infatti, più è bassa maggiori sono le possibilità di recupero, viceversa più è alta e più la riabilitazione sarà lenta e problematica. Comunque ad assistere a questa storica innovazione erano presenti in sala il presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, il giornalista Bruno Vespa, il sindaco di Umbertide, Giampiero Giulietti, l'amministratore delegato di Prosperius, Mario BigazziAmanda Botlex, rimasta paralizzata dopo una caduta dagli sci, che è tornata a camminare proprio grazie al dispositivo della Ekso Bionics, e che ha effettuato una dimostrazione pratica in sala, e tante altre personalità di prestigio del mondo della medicina. Inoltre la presidente Catiuscia Marini, durante la suddetta dimostrazione, ha dichiarato: "Sono davvero fiera di essere qui quest'oggi, dove possiamo toccare con mano come la ricerca e la scienza possono essere al servizio della salute e della qualità della vita. Ci inorgoglisce che questo istituto umbro sia il primo in Europa che userà questo prodigio della scienza e della tecnologia. Spesso, come nei giorni passati, finiscono in cronaca casi di mala sanità, qui oggi invece celebriamo un servizio innovativo ed efficiente". Ed anche il sindaco Gianpiero Giulietti si è detto soddisfatto, dichiarando: "Per una piccola cittadina di 17 mila persone come Umbertide, è motivo di lusinga avere l'unico robot disponibile in Europa". Ed, infine, anche Luca Pancalli è intervenuto sostenendo: "Questa è una grande svolta per i paraplegici, sono contento che i ragazzi più giovani possano avere a disposizione questa tecnologia per migliorare la loro vita, ai miei tempi tutto ciò non era possibile".

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