Arriva PhotoDNA, il nuovo software Microsoft per aiutare Polizia Postale contro pedofilia e pedopornografia online.


Purtroppo ai giorni d'oggi la pedofilia e la pedopornografia sono in continua espansione, aiutate anche dalle tecnologie che oggi si dispongono. L'ultimo episodio in ordine di tempo risale a pochi giorni fa, quando a Teramo la Polizia Postale ha arrestato un pedofilo online che aveva adescato una cinquantina di ragazzine fra i 13 ed i 15 anni spacciandosi per un loro coetaneo, convincendole ad inviargli anche foto e video in atteggiamenti osé ed in caso contrario minacciandole d'infettare i loro computer. Inoltre all'interno dell'abitazione del maniaco informatico sono stati trovati 70 indirizzi e-mail e 800 fotografie divisi nelle memorie di tre computer. Dunque ciò si va ad aggiungere alla miriade di avvenimenti simili o addirittura più gravi che fanno capire quanto il web possa essere davvero pericoloso soprattutto per i più giovani. Oltretutto quest'argomento è stato il tema principale di un incontro che si è tenuto ieri mattina al Viminale al quale hanno partecipato i responsabili della Polizia Postale e della Microsoft, appunto, rivolti contro gli abusi sui minori. In tal riguardo, durante all'anzicitato incontro, è stato presentato PhotoDNA, vale a dire una nuova tecnologia di corrispondenza delle immagini sviluppata dalla Microsoft in collaborazione con il Dartmouth College e messa a disposizione della Polizia Postale. In pratica questo nuovo software si basa sul fatto che ogni foto possiede una firma univoca che può essere confrontata con quelle di altre presenti in rete e sugli hard disc del PC di un sospettato. Al riguardo Carlo Solimene, direttore della Divisione investigativa della Polizia Postale ha spiegato: "PhotoDNA non è nient'altro che un applicativo che consente di ottimizzare le tecniche di investigazione e di velocizzare i tempi di indagine; è nient'altro che una firma digitale su una fotografia". Ed ha proseguito evidenzindo: "Ciò ci consentirà di aumentare non solo le chance di trovare vittime ed autori dell'abuso, ma anche la possibilità di evitare futuri pericoli. Qualsiasi immagine può essere ritoccata, segmentata, alterata nei colori e nelle dimensioni: arrivare alla "foto madre", scattata magari in un paese lontanissimo, attraverso una delle tante "foto figlia" distribuite nel circuito dei pedofili promette di essere un aiuto prezioso in tante circostanze". E successivamente ha spiegato il suo punto di vista riguardo la pedopornografia online, dichiarando: "È in crescita il fenomeno di tutto il web, del mondo virtuale. In effetti prima era più semplice arginare il danno della pedopornografia perché vi erano soltanto delle applicazioni fisse, rigide, c'era una stazione fissa del computer in una stanza della casa. Oggi i tablet ed i telefoni portatile hanno amplificato il tutto. Se il fenomeno prima corrispondeva a "uno", oggi corrisponde a "cento". Inoltre prima si iniziava a navigare a 12-13 anni, oggi un ragazzino di 8-9 anni già naviga regolarmente; e naviga anche in maniera imprudente, perché ormai è abituato ad avere un tablet che magari porta a scuola, oppure quando esce con gli amici".  Ed ha concluso affermando: "Io direi che come siamo abituati ad accompagnare i nostri figli a fare sport, o in qualunque altro luogo, allo stesso modo questi figli vanno accompagnati su questa strada irta di difficoltà, che è la strada virtuale". Per di più anche Antonio Apruzzese, direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha spiegato: "La lotta agli abusi sui minori e l'impegno per la sicurezza in rete sono i nostri obiettivi primari in un ambiente in cui le insidie possono essere numerose. Purtroppo la pedopornografia online continua a crescere, in Italia ed all'estero, un po' perché aumenta il numero di chi ha accesso alla rete ed un po' per la diffusione sempre più larga di nuovi strumenti come i Social Network che, al di là dei tanti vantaggi, finiscono con il moltiplicare le tentazioni e le occasioni di produrre fatti negativi". Mentre riguardo il nuovo software Pietro Scott Jovanel'amministratore di Microsoft Italia, ha dichiarato: "PhotoDNA è una tecnologia che consente di scomporre le immagini ed attribuire una sorta di firma digitale e di cercare queste firme in altre immagini presenti in rete. Così la Polizia Postale può controllare un milione di foto in meno di una settimana guadagnando tempo prezioso per le indagini". Ed, infine, Antonio Apruzzese ha concluso fornendo anche alcuni dati sulla collaborazione con la Microsoft e sull'utilizzo del sistema CETS, (Child Exploitation Tracking System): "Oltre 10 mila indagini con 422 arresti, 7.584 denunce, 6.548 perquisizioni, 179 siti oscurati, 1.086 inseriti nella "black list" di quelli pedopornografici e 361.787 monitorati".

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