Le Fiamme Gialle di Brescia oscurano il sito dduniverse.net attraverso l'operazione "Macchia Nera".



Dopo la recente operazione "Last Paradise" che ha portato all'oscuramento del sito KickassTorrents.com, adesso attraverso quella che ha preso il nome di "operazione Macchia Nera" la lotta al filesharing in Italia ha assunto dei caratteri decisamente più severi; infatti le autorità italiane per mezzo della suddetta operazione non solo hanno bloccato l'accesso al portale DDUniverse, ma addirittura hanno anche indicato una responsabilità dei provider imponendo loro una grossa sanzione nel momento in cui non dovessero rispettare quanto richiesto in queste ultime ore. Praticamente la Guardia di Finanza di Brescia ha richiesto ai provider italiani, su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari, (detto anche GIP), dello stesso tribunale e su richiesta del Pubblico Ministero locale, Gian Maria Pietrogrande, di oscurare i portali dduniverse.net e www.dduniverse.net in modo da impedirne l'accesso all'utenza italiana. Infatti nel provvedimento è possibile leggere che: «L'immissione di materiale protetto da copyright avviene rendendo disponibili sulle pagine web codici alfanumerici complessi del tipo torrent in grado di identificare univocamente i singoli file relativi ad opere dell'ingegno protette dal diritto d'autore ed indicizzando e promuovendo i cosiddetti collegamenti "ed2k" agli stessi file, in tal modo gli utenti registrati al suddetto sito sono capaci di scambiare tra loro copie integrali o parziali dei file stessi, il tutto con finalità di lucro rappresentato dagli introiti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie a pagamento inserite sul sito, (i cosiddetti banner pubblicitari)». Per di più il portale DDUniverse è stato indicato come un concorrente diretto nel reato, nonostante il fatto che si tratta di un indicizzatore di file torrent, e che dunque provengono da siti esterni. Tuttavia, secondo quanto affermato dal GIP di Brescia, non importa se le opere protette da diritto d'autore siano state caricate sul portale o meno; infatti, sempre secondo il GIP, si tratta della stessa cosa. Comunque, infine, ai sensi del decreto Urbani del 2004 che ha introdotto le varie sanzioni per il filesharing, il GIP ha indicato la responsabilità dei provider. Al riguardo l'avvocato Fulvio Sarzana ha dichiarato: "La novità del decreto di sequestro preventivo, rispetto a quanto accaduto in passato, risiede nel fatto che il portale, (o meglio il suo titolare che per il momento rimane ignoto), viene indicato come un concorrente diretto nel reato, nonostante la vera funzione di indicizzazione di siti esterni". Ed ha proseguito spiegando: "Per la prima volta in Italia viene prospettata al provider di accesso, (e non invece a quello su cui risiedono realmente i materiali protetti da copyright), una sanzione pecuniaria, in caso di inosservanza dell'ordine del giudice, che può arrivare fino a 250 mila euro, salvo conseguenze più gravi, (che sono state semplicemente accennate nell'ordine inviato ai provider), che si possono intuire e che sembrano prefigurare una possibile responsabilità per favoreggiamento, (come del resto accaduto a due provider italiani, ovvero Fastweb e NGI, qualche tempo fa nel caso BTJunkie)". Ad ogni modo nel frattempo i responsabili di  DDUniverse su Twitter, (il famoso Social Network dai 140 caratteri), hanno "cinguettato" una serie di scappatoie per permettere agli utenti di accedere comunque al portale; in sostanza sfruttando i DNS di OpenDNS e di Google, ovviamente alternativi a quelli dei vari provider. Ed, infine, è comparso immediatamente un nuovo portale chiamato ddalternate.net.

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